Si
lasciano l’infanzia e il suo brillare
quando
le scorribande della vita
si fermano
aggrappate sulla fronte
a
splendere di più contro la luce.
Quando
il buio viene uguale, senza scosse
la vacanza
è un gioco breve di abbandoni
non
uno stato, una stagione d’aria…
Quel
teatro di presagi dei bambini
quel
dondolare i piedi ad aspettare
l’istante
esatto in cui la sera arriva.
Chi
perde il tempo di essere felice
per
prima cosa perde le risate
che
tolgono il respiro, poi qualcuno
scende
dentro lo sguardo lo fa nero
come
l’argento chiuso nei cassetti.
Sempre
la stessa età lo stesso giorno…
Chi
perde il tempo di essere felice,
ha l’aria
di una casa stagionale
che
si prepara a vivere e riempirsi,
tutta
la fronte chiusa dentro un lampo
che
non si compie mai nel temporale.
Isabella Leardini, da Una
stagione d’aria in Nuovi poeti
italiani 6, Einaudi
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