mercoledì 20 novembre 2013

R come Rapa (gigante)

Fra le tante, tantissime pubblicazioni per l’infanzia che ho amato nel corso degli anni e che sono parte essenziale del mio essere insegnante, sento un particolare legame con le storie “incatenate”. Sono quei racconti, dai più antichi fino ad arrivare ai recentissimi, che prevedono dei passaggi obbligati, assolutamente ineludibili, fino ad arrivare al finale, solitamente sorprendente. Ogni anello, ogni passaggio, è indissolubilmente legato tanto al precedente come al successivo: ma perché i bambini amano tanto questo tipo di storie?

 
Perché sono più facilmente memorizzabili rispetto ad altre; perché prevedono una successione ordinata di eventi; perché difficilmente chi le narra può cambiarne il testo; perché sono in un certo senso “rituali” ( e sappiamo quanto i bambini, soprattutto a questa età, abbiano bisogno della ritualità); perché il bambino, dopo alcuni ascolti, sa cosa aspettarsi, “si racconta” la fiaba da sé, senza per questo perdere quel senso di attesa e aspettativa che ogni narrazione porta con sé.
 
Nella mia esperienza alla scuola dell’infanzia, dove ho insegnato per 16 anni, c’era una fiaba che i bambini mi chiedevano incessantemente; e non perché fossi particolarmente brava a raccontarla o non ne sapessi altre, ma solo perché era diventata “nostra”. Quando sono passata alla scuola primaria, la stessa fiaba è ricomparsa, con immutato successo, sia narrata agli alunni delle mie classi, sia durante la mensa, quando il rumore rende tutto meno tollerabile ed ero alla disperata ricerca di qualcosa che potesse alleviarlo. Raccontare storie serve anche a questo. Gianni testa fina aveva il potere di ammansire anche i più grandi, i più vivaci, i più rumorosi.

http://www.youtube.com/watch?v=scE41_4w1TY

 
Tra i racconti popolari, troviamo anche 

La rapa gigante, di Aleksei Tolstoy, edito da Fabbri editori.
Le immagini di questo libro hanno una grande forza e sono assolutamente funzionali alla lettura; è quindi estremamente importante mostrarle ai bambini durante la narrazione.
La struttura è semplice e ben definita: ogni personaggio interviene via via in aiuto del precedente, e così al vecchietto si unisce la vecchietta, poi la grande mucca marrone, due panciuti porcellini, tre gatti neri, quattro galline tutte a macchie, cinque oche bianche e sei canarini gialli. Ma sarà solo con il provvidenziale intervento di un topolino affamato che finalmente, con un sonoro POP, la rapa gigante salterà fuori e tutti cadranno, uno sull'altro: i canarini sul topo, le oche sui canarini, le galline sulle oche, i gatti sulle galline, i porcellini sui gatti, la mucca sui porcellini, la vecchietta sulla mucca e il vecchietto sulla vecchietta, in un percorso a ritroso molto stimolante per i bambini, che devono ricordare tutti i passaggi precedenti e ricostruirli in senso opposto.
 
Ed ecco come una bambina di 6 anni ha rappresentato la didascalia:



TUTTI TIRANO PER SRADICARE LA RAPA GIGANTE





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