martedì 28 febbraio 2017

Si può (non)



Non sarei mai arrivata a questo libro 


 

di Giusi Qaurenghi e Alessandro Sanna, Panini


se non fosse stato, ancora una volta, per Giovanna Zoboli.

Quando ho iniziato con i ragazzi il percorso Eticamente, ho chiesto suggerimenti di lettura all’Enrico di ferro, e Giovanna mi ha rimandato a questo libro, e a questo post.

Scrive Giovanna:


"Rivolgendosi ai bambini, la voce che qui parla, forte e chiara, introduce un concetto nuovo: si può fare non. Un concetto dirompente, che cambia le carte in tavola. Perché la prima conseguenza dell'introduzione di questo concetto, è che il divieto smette di essere una imposizione decisa al di fuori della nostra sfera, e ineluttabile, per ricadere invece nel dominio della libera scelta. E infatti, qualche riga più sotto, l'autrice afferma che si può anche non volere, non dovere, non potere. In un contesto, come il nostro, in cui la progressiva ineducazione, prima ancora che maleducazione, va di pari passo a un progressivo conformismo, si tratta di una indicazione importante. Perché le due cose sono fortemente legate."




Da sola, certo, difficilmente l’avrei preso in mano, erroneamente considerandolo rivolto ad una fascia d’età bel più bassa rispetto a quella dei miei alunni.
Ma quando si tratta di Giusi Quarenghi, le aspettative non sono mai troppo alte; così mi sono trovata tra le mani un libro che, seppur pensato e progettato per i più piccoli, offre infiniti spunti di riflessione a qualsiasi età.




Non sempre si può - ma a volte si deve -
fare quello che salta in mente.

Non sempre si deve - ma a volte si può
-
fare non come dice la gente.




Si può anche non volere

non dovere, non potere.

Non riuscire a fare questo
ma essere capaci di fare quello.

Essere né di meno, né di più
essere come sei tu.




Un incipit folgorante.



Subito dopo la prima lettura chiedo ai ragazzi: “A cosa vi ha fatto pensare questo libro?”



Mi ha fatto pensare all’infanzia
Cosa si può o non si può fare
Ai bambini piccoli
A ieri e a oggi
A quando eravamo piccoli
A quando eravamo…non mi ricordo
A cosa bisogna e non bisogna fare
A giocare
A pensare
Si possono fare tante cose che noi non sapevamo
Si possono fare delle cose e altre no
Alcune cose si possono fare, alcune cose si devono fare
A me ha fatto sembrare una filastrocca e anche che si può fare tutto ciò che vuoi
Si possono fare certe cose, che noi credevamo che non si potevano fare, e dentro questa storia ci sono le rime
A me ha fatto pensare che si può fare quello che si vuole
A me ha fatto pensare che alcune cose le possiamo già fare quando siamo bambini, alcune cose le possiamo fare quando siamo grandi, ad esempio andare a lavorare si fa da grandi
A me ha fatto pensare tanto ai bambini piccoli, perché i bambini piccoli fanno delle cose e non si accorgono che hanno delle persone intorno, e allora non hanno vergogna
Ti fa pensare, sì, ti fa pensare alle rime e ti fa capire che non per forza sei obbligato a far tutte le cose, tipo fare una gara, e non bisogna sempre vincere o perdere, perché non è importante se vinci, è importante giocare
Che si può scegliere cosa puoi fare e con chi farlo


Poi ricomincio a leggere, dall'inizio, chiedendo ai ragazzi di fermarmi non appena sentano un'affermazione su cui sono in disaccordo.

S., maschio, alza la mano subito, dopo appena pochi versi.


 


È come se i più grandi comandano i bambini e li sottovalutano, come quando si mettono in confronto l’uomo e la donna. È come se questo ti dicesse quello che devi fare e quello che non puoi fare.
 
Ottimo spunto di riflessione per i nostri futuri contraddittori: in realtà, secondo me il libro fa esattamente il contrario. Ma ci sarà modo per discuterne in seguito.
A seguire, un trattato di saggezza bambina, su cui avremo modo di riflettere a lungo:
 

Si può avere diritto a brontolare

Non sono d’accordo, perché in certi ambienti non si può brontolare, come a scuola



Si può tenere il muso per un'ora

A me quello che tieni il muso per un’ora mi sembra sbagliato, perché quando ti arrabbi, tipo con tua mamma, la tua mamma cerca sempre di farti ritornare il sorriso
Secondo me è impossibile farlo, perché a me, dopo 5 o 10 secondi mi viene subito da sorridere
Per me è ingiusto tenere il muso per un’ora perché se no poi dicono: “Guarda quel bambino com’è arrabbiato” e poi anche perché poi ti annoi
È ingiusto tenere il muso perché poi fai pace con quello che ti sei arrabbiato
Secondo me è ingiusto tenere il muso per un’ora e dopo un’ora sei ancora arrabbiato, devi fare pace



Si può non voler fare pace con qualcuno

Secondo me è sempre meglio far pace con tutti, dal più amico al più antipatico
Non mi piace questa frase, perché bisogna sempre perdonare tutti, perché dagli errori si impara
Non sono d’accordo, perché se tu e un tuo amico litigate e poi vi mancate a vicenda, ma non ve lo dite, perché uno sembra più debole dell’altro, diciamo che è un pochino strano non fare pace, perciò io la farei



Niente pillole per favore
non corriamo dal dottore 

 
Secondo me devi prendere le pillole, perché magari poi non ti passa, anzi, peggiora
Se tu non prendi le pillole e dopo stai veramente male, è ancora peggio che andare dal dottore
Dopo peggiora la tua influenza e poi non guarisci più e dopo puoi rischiare di tenere sveglia la mamma, il papà, i fratelli e chi c’è accanto a te perché stai male
Non corriamo dal dottore
È ingiusto, perché se hai qualcosa di grave e non vuoi fartela curare, poi puoi pure morire
Non mi piace perché se tipo hai la febbre già da un po’ di giorno e non riesci a fartela passare, il dottore trova le cure per fartela passare
Non è colpa del genitore che non ti vuole portare dal dottore, magari tu hai paura di andare dal dottore e dici che non vuoi andare, ma ci devi andare per forza





Si può non avere paura degli animali:
forse delle tigri, forse degli squali,
certo non dei cani e neppure delle galline
che non sono neanche tanto cretine.  

Io sono contrario alla cosa delle galline, perché sono cretine
Secondo me invece ci sono delle persone che hanno paura dei cani




 

Si può anche annoiarsi un po'
avere voglia di fare un bel niente 

Io non sono d'accordo, io voglio sempre stare in movimento, perché se mi annoio inizio a stressare la mamma






Si può prendere la pioggia
e bagnarsi anche la testa 

Non mi piace la cosa della pioggia perché uno dice “Wow, lo provo anch’io”, esce fuori, prende la pioggia, si becca un raffreddore, prende la grandine e i vestiti sono fradici
A me non piace…cioè, esco, mi tolgo il giaccone e mi prendo il raffreddore



Ci si può guardare intorno
invece che tirare dritto:
perdere tempo
a volte è un diritto.  

Non sono d’accordo che perdere tempo è un diritto, perché il tempo è come se fosse un dono che dev’essere usato e non sprecato






Si può non battere le mani tutti insieme
e non volersi tutti bene.

Secondo me non è giusto non volersi tutti bene, perché bisogna volersi tutti bene



Si può stare da soli, quieti, seduti
e tacere anche per cinque o sei minuti. 
 
Secondo me non è giusto quello di tacere per 5 o 6 minuti, perché secondo me è giusto parlare e non sempre stare zitti
Secondo me è sbagliato tacere 5 o 6 minuti, magari tu stai sempre in silenzio e qualcuno ti prende in giro perché non parli mai


Le immagini sono tratte dal post pubblicato sul blog dei Topipittori