lunedì 30 giugno 2014

Mostri ammalati


Una bella sfida, quella di oggi: un libro poco maneggevole, faticoso da trasportare in viaggio e non sempre gradito ai più grandi. Io stessa non riuscivo a spiegarmi la strana fascinazione che esercitava su mia figlia: non passava mai molto tempo tra un prestito bibliotecario e l’altro. Poi ho imparato a conoscere meglio il lavoro di quest’autrice, e ho scoperto perché i bambini ne rimangono incantati.






Come incomincia:

Il mostro sotto il letto ha la malattia del sonno

La malattia del sonno viene trasmessa dalla puntura di una mosca africana: la mosca tse-tse, un insetto temibile. Non bisogna confonderla con sua cugina, la mosca cieca, una bonacciona che non farebbe del male a nessuno.
Per capire a fondo le tendenze criminali della mosca tse-tse dobbiamo risalire ai suoi traumi infantili. I suoi genitori, troppo stressati, la obbligavano ad andare a dormire tutte le sere alle otto, anche d'estate, quando era ancora giorno. Fu allora che la piccola tse-tse concepì nel suo cervellino un progetto abominevole: quando sarebbe diventata grande si sarebbe vendicata, costringendo gli altri a dormire.”

HOUDART E., Mostri ammalati, Il Castoro bambini



Dal sito della casa editrice:

"Un magnifico e imponente albo illustrato: Primo Premio Fiction al BolognaRagazzi Award 2005, Mostri ammalati è un libro che non passa di certo inosservato sia per le dimensioni imponenti (formato 30x42 cm) sia per il tema affrontato, quello delle malattie, spesso fonte di forti ansie e paure nei bambini. Ma che cosa c’è di più divertente e rassicurante che non immaginarsi i mostri più spaventosi alle prese con le stesse malattie che colpiscono grandi e piccoli? Eh sì, perché anche i mostri si ammalano, e i bambini... si divertono! Ecco quindi sfilare uno dopo l’altro i mostri che angosciano piccoli e grandi: la strega, l’orco, il mostro sotto il letto, la diavolessa, il fantasma, il babau, lo scheletro, il vampiro, il lupo mannaro, il commerciante d’armi, barbablù e il diavolo. Tutti afflitti da una malattia scelta tra le più comuni e “schifose” (vomito, diarrea, pulci, varicella, sangue dal naso) e quelle più astratte per i bambini ma note ai più grandi (mal d’amore, depressione, attacchi di panico...). A ogni mostro la sua malattia. E a entrambi un’incantevole e suggestiva illustrazione a tutta pagina, di forte impatto, accompagnata da una breve ed esilarante descrizione del malanno, con l’indicazione dei possibili rimedi, sintomi e alcune importanti informazioni a uso del lettore per riconoscere la malattia nei compagni di classe! Tutto condito da un forte humour, un rimedio infallibile! Mostri ammalati offre la possibilità di accostarsi a questo universo “terrificante” in maniera intelligente e divertente, ponendosi come un valido aiuto per affrontare temi spesso rimossi da grandi e bambini, come quelli della malattia e del dolore, attraverso il sorriso e un forte intento di sdrammatizzare."

sabato 28 giugno 2014

I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso

Se cercate greguerías, troverete, su Wikipedia, la seguente definizione: “Le greguerías (sing. greguería) sono testi brevi somiglianti ad aforismi, i quali generalmente sono costituiti da una sola frase di una sola riga, e che esprimono, in forma acuta e originale, pensieri filosofici, umoristici, pragmatici, lirici, o di qualche altra indole.”
Volendo continuare ad istruirsi, si scoprirebbe che “la greguería viene considerata un genere inventato da Ramón Gómez de la Serna, sebbene Jorge Luis Borges la attribuisce al francese Pierre-Jules Renard [senza fonte] riservando a Gómez de la Serna l'invenzione del suo nome. Questi infatti diede la definizione della greguería: umorismo + metafora = greguería, ovvero una frase ingegnosa e in generale breve che nasce da uno scontro casuale tra il pensiero e la realtà. L'immagine su cui si basa la greguería può scaturire in modo spontaneo, ma la sua formulazione linguistica è molto elaborata, perché deve raccogliere in modo sintetico, ingegnoso e umoristico l'idea che si vuole trasmettere.
L'effetto a sorpresa si ottiene attraverso:
  1. L'associazione visiva di due immagini: «La luna è l'occhio di bue della barca della notte».
  2. L'inversione di una relazione logica: «La polvere è piena di vecchi e dimenticati starnuti».
  3. L'associazione libera di concetti legati: «Le due uova che prendiamo sembra siano gemelli, e invece non sono nemmeno cugini di terzo grado».
  4. L'associazione libera di concetti contrapposti: «Ciò che più importa nella vita è non essere morti».


Ecco, ora che siete dotti potete godervi ancor di più il divertentissimo libro di Ramon Gomez de la Serna, tradotto da Elena Rolla e illustrato da Allegra Agliardi, edito da EDTGiralangolo
 
http://www.edt.it/libri/i-bambini-cercano-di-tirarsi-fuori-le-idee-dal-naso/









Come incomincia:

"L'arcobaleno è la sciarpa del cielo.
L'arcobaleno è il nastro che la natura si mette dopo essersi lavata i capelli.
I sogni dei bambini si nascondono nelle scatole di matite colorate.
La A è la tenda da campeggio dell'alfabeto.
La O è lo sbadiglio dell'alfabeto.
Gli Zeri sono le uova da cui sono venute furoi tutte le altre cifre."


DE LA SERNA R.G., I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso, EDT Giralangolo



Ed ora, se volete continuare a divertirvi, chiedete ai bambini di di scrivere, o disegnare, BUONE e CATTIVE IDEE.



E, come dice Beatrice Alemagna…


"Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole.

Le idee dei bambini a volte sono grandissime, divertono i grandi, fanno loro spalancare la bocca e dire: “Ah!”

ALEMAGNA B., Che cos’è un bambino?, Topipittori



venerdì 27 giugno 2014

Gigina e Gigetta

L'affetto tra due sorelle, un vigile rapito, un'allegra comitiva, ossi (non di seppia): c'è tutto un mondo, dentro queste storie in rima di Gek Tessaro, che le illustra nel modo giocoso e potente che gli appartiene. 

 
Gigina e Gigetta
 


Come incomincia:

Una bella testa

Io voglio bene alla mia sorellina
Lei si chiama Gigetta e io invece Gigina
Lei ha due occhi e sono belli
Ma io non so quanti sono i capelli

Che non è tanto facile contarli
Quelli già contati dovresti ricordarli
Tenerli in mente son troppi e li perdi
E il numero esatto così te lo scordi

Alla mia sorellina voglio bene ma tanto
Se solo stesse ferma un poco soltanto!
I capelli son belli ma tutti arricciati
Mi sfuggono sempre dopo averli contati

Ma esiste un sistema per ogni problema
E io non sono una bambina scema
Adesso li conto a cento li taglio
In questo modo è sicuro non sbaglio

Finiti i mazzetti li conto uno per uno
Ora che in testa non ne ha più nessuno
Li posso contare con tranquillità
Ecco, mi dico, è così che si fa

Io voglio bene alla mia sorellina
Lei si chiama Gigetta e io invece Gigina
E aspettando che la sua capigliatura ricresca
Non pensate che abbia una bella testa?"

TESSARO G., Gigina e Gigetta, Carthusia

giovedì 26 giugno 2014

Orsetto e matita

Come in “Harold e la matita viola”


anche in questo libro il potere dell'immaginazione prende forma attraverso il tratto grafico, che permette al protagonista di trovare soluzioni inaspettate anche alle situazioni più complicate.


Orsetto e matita






Una matita magica, ecco l'arma segreta del nostro amico Orsetto: basta disegnare qualcosa e il disegno diventa realtà. Grazie a questo strumento, Orsetto può affrontare senza paura le Streghe, i Giganti, i Cacciatori e i Rapitori di Animali lanciandosi in mille avventure tra le ombre del bosco e della città. La sua piccola matita è davvero uno strumento straordinario: essa è fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni...

Come incomincia:

Caccia all'orsetto

Un bel giorno, Orsetto esce a passeggio.
Ad un tratto arrivano due cacciatori.
I cacciatori vedono Orsetto che passeggia.
Attento! Attento, Orsetto!
Subito Orsetto comincia a disegnare...
Sistemato il cacciatore!
Ma c'è un altro cacciatore...
Scappa, Orsetto! Scappa!
Orsetto comincia a disegnare...”

BROWNE A., Orsetto e matita, Einaudi Ragazzi

mercoledì 25 giugno 2014

Zoo privato

Un libro delizioso, che non avrei mai scoperto se in questi giorni di inizio estate non avessi dedicato un po' di tempo alla biblioteca di Figino Serenza, luogo di per sé magnifico, perché all'interno di Villa Ferranti, immersa nel parco, ma reso ancor più prezioso da Enrica e Chiara, due persone splendide che fanno sentire ogni nuovo visitatore a casa propria.

La dotazione libraria, in particolare per l'infanzia, è eccellente, soprattutto perché copre quei “Magnifici anni settanta”di cui parla lo splendido saggio edito da Corraini, ma cura anche le nuove uscite di qualità.

Tra le chicche un po' datate ho scoperto 

Zoo privato




Il più grande desiderio del piccolo Vanni è andare allo zoo. Nessuno vuole accompagnarlo, ma la fauna che popola i dintorni di casa sua non ha nulla da invidiare agli animali che potrebbe ammirare rinchiusi nelle gabbie.

Come incomincia:

Il piccolo Vanni voleva andare allo zoo. Aveva un grande libro tutto pieno di figure di animali.
Qualche volta vedeva gli animali alla televisione. Però Vanni voleva vederli dal vero.
Vanni aveva una grande famiglia e molti amici. Naturalmente. Almeno uno di loro avrebbe dovuto essere contento di accompagnarlo. E invece no. Dicevano:
-Fa così caldo!
-Fa così freddo!
-È troppo lontano!
-Sei troppo piccolo!
-Sei troppo grande!
-Zoo? Quale zoo?
-Mi fanno male i piedi!- (Questo era lo zio Oscar.)”

FOREMAN M., Zoo privato, EL

martedì 24 giugno 2014

La famiglia Bucato

In questo periodo sono incredibilmente attirata da libri che riguardano lavanderie e bucati. Che dipenda dal fatto che la fine della scuola coincide con un'intensificazione del lavoro domestico, di cui lavare e stirare sembrano essere le espressioni più alte?

In ogni caso, anche il libro di oggi parla di bucato, in particolare di un'intera famiglia chiamata proprio

La famiglia Bucato


Cosa succederebbe se, all'improvviso, la proprietaria di una lavanderia decidesse di non lavare più calzini, né camicie, né biancheria? Semplice: comincerebbero ad arrivare bambini, sì, proprio bambini da lavare.
E se la lavandaia si stancasse anche di lavare i bambini? Probabilmente le porterebbero cani, barboni, automobili, squadre di calcio e addirittura elefanti. Per fortuna la domenica la lavanderia è CHIUSA!

Come incomincia:

Lunedì è stata una pessima giornata per la lavanderia della signora Bucato Infatti il signor Bucato ha avuto qualche problema di stiratura.
Inoltre la signorina Bucato e suo fratello hanno fatto una gara di tiro alla fune.
La signora Bucato pensava di impazzire. -Se lavo ancora un calzino divento matta, diceva. Basta con i calzini. Basta e basta!
Allora il signor Bucato ha messo un cartello in vetrina. Sopra c'era scritto: QUI LAVIAMO TUTTO, MENO I CALZINI.
Martedì non è stata una giornata migliore. Il signor Bucato è finito dentro un lenzuolo e non riusciva a venir fuori. Quanto ai due mocciosi, hanno pensato bene di fare una partita a tennis usando la corda della biancheria.
E di nuovo la signora Bucato ha pensato di diventare matta. -Se lavo ancora una cmaicia, divento matta, ha detto. Basta con queste camicie. Basta e poi basta!
E il signor Bucato ha messo un altro cartello in vetrina. Sopra c'era scritto: QUI LAVIAMO TUTTO, MENO CALZINI E CAMICIE.”

AHLBERG A., La famiglia Bucato, EL

lunedì 23 giugno 2014

Mappe

Quasi tutti i bambini amano ascoltare le storie.
Quando invece si tratta di leggere, ce ne sono alcuni che preferiscono i libri di “divulgativa”, che mostrano e spiegano il mondo che ci circonda.

A questa categoria appartiene sicuramente un albo di grande formato, forse un po' scomodo da portarsi in viaggio, ma che garantirà ore e ore di appassionate osservazioni e ricerche.






Questo libro vi farà compiere un viaggio inconsueto intorno al mondo. Vedrete i geyser islandesi, le carovane nel deserto del Sahara e le città dei Maya in Messico.
In Inghilterra potrete giocare a cricket, in India praticare lo yoga e in Cina assaggiare le uova centenarie.
In Australia ammirerete gli ornitorinchi, in Finlandia la notte artica e in Madagascar giganteschi baobab.
Scoprite con noi gli angoli più curiosi della Terra e lasciatevi incantare dalla loro varietà.

51 grandi mappe vi accompagneranno attraverso 42 paesi e 6 continenti.
In ciascuna di esse troverete tantissimi disegni, dettagli e curiosità che vi trasporteranno in posti eccezionali, facendovi venire la voglia di conoscerli sempre meglio.

Buon viaggio!”

MIZIELINSKA – MIZIELINSKI, Mappe un atlante per viaggiare tra terre, mari e culture del mondo, ElectaKids



 
E per non smettere di giocare, imparare, divertirsi, disegnare...