giovedì 13 novembre 2014

La mela e il melo, ovvero articoli e genere



Mi piace la grammatica: mi è sempre piaciuta, fin da ragazza, e mi piace tanto più ora che ne insegno le basi ai miei bambini.

Mi piace trovare il modo per renderla divertente, piacevole e strettamente collegata al vissuto dei bambini e alle attività che di volta in volta vengono realizzate in classe; per questo, soprattutto nei primi anni di scuola, non utilizzo un quaderno a parte per la riflessione linguistica, ma la inserisco, soprattutto oralmente, in ogni occasione e contesto.
Qualche giorno fa, al termine del nostro primo incontro con gli articoli, un bambino mi ha chiesto: “Ma è un articolo come quello del giornale?” e io mi sono fermata a spiegare che no, perché la parola articolo è un omonimo, come coda. E non importa se nessuno di loro si ricorderà questa parola. Magari, la prossima volta che la pronuncerò, qualcuno salterà su ed esclamerà: “Questa parola ce l’hai già detta un’altra volta.” E a furia di parlare di omonimi, e sinonimi, e qualità, e azioni, la grammatica si crea da sola, si sostanzia, e diventa un modo per dare forma e ordine a ciò che pensiamo, diciamo, scriviamo.

E allora, per cominciare, La mela e il melo…(e che divertimento quando, mentre scrivo alla lavagna le parole "articolo determinativo", un bambino mi anticipa e suggerisce "detergente")






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