lunedì 26 settembre 2016

Boy

Ci sono libri, e autori, intramontabili;

Boy



di Roald Dahl, Salani



è sicuramente uno di questi.

Ne ho iniziata la lettura in classe da qualche giorno. Quasi magicamente, s’è creata quella sorta di sospensione del tempo e dello spazio; una situazione quanto mai rara, e preziosa.
Le voci tacciono, gli occhi si fanno attenti, e le mani, prima indaffarate in mille traffici, si fermano. 

La lettura li ha catturati.

È un momento di grande intensità, questo, e di grande responsabilità per chi legge: la voce diventa tramite tra il libro e ogni ragazzo.
Tutti ascoltano le stesse parole, le stesse pagine; ma dentro di sé, ognuno ricrea la propria storia.

Come comincia:


Un’autobiografia è quel libro che si scrive per raccontare la propria vita e che generalmente è zeppo di ogni specie di particolari noiosi.
Questa non è un’autobiografia. Mai mi sarebbe venuto in mente di scriverne una. Tuttavia, nei miei primi anni di scuola e anche in seguito mi sono successe un bel po’ di cose che non ho mai dimenticato.
Nessuna di grande importanza, sia chiaro, ma ognuna mi ha colpito a tal punto he mi è riuscito impossibile scacciarle dalla mente. Anche a distanza di cinquanta o sessant’anni, ogni singolo episodio è profondamente impresso nella memoria.
Non devo far fatica per ricordarli. Mi basta schiumarne uno dalla mia coscienza e scriverlo.
Qualcuno è buffo. Qualcuno doloroso. Qualcuno spiacevole. Dev’essere per questo che me li ricordo così bene. E tutti sono veri.
                                                                                                                                                                                            R. D.

DAHL R.,  Boy, Salani


 


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