mercoledì 18 gennaio 2017

Mercoledì al cubo (24): Chiedimi cosa mi piace, ovvero L'inclusione incomincia anche da qui



Delle riflessioni dei ragazzi sulla felicità, e su cosa sia necessario per essere felici, due frasi

fare quello che più ami
fare cose che ti piacciono di più

mi hanno fatto pensare che questo libro

Chiedimi cosa mi piace



di Bernard Waber e Suzy Lee, Terre di mezzo


fosse quello giusto per continuare a pensare, a discutere, a confrontarci, e soprattutto a produrre testi liberi, personali, felici.


Qui la versione di Scaffale Basso
Qui la versione delle Briciole


La piccola protagonista incalza il papà (ma potrebbe essere qualunque altra persona in un legame stretto e significativo con lei): 


Chiedimi cosa mi piace.

Cosa ti piace?

Mi piacciono i cani.
Mi piacciono i gatti.
Mi piacciono le tartarughe.


E il papà non si fa certo pregare.


Mi piacciono le anatre.

Le anatre in cielo? O le anatre in acqua?

Mi piacciono le anatre in cielo.
No, nell’acqua. Mi piacciono tutte e due.



Forse qui molti di noi si fermerebbero. Controllerebbero il cellulare. Approfitterebbero della pausa per pensare ai piccoli grandi problemi della vita quotidiana.
Questo papà no.
Non aspetta che sia la bambina a riprendere le fila di un dialogo che è gioco, ma soprattutto conoscenza e amore.
È lui per primo a desiderare che il dialogo continui:


Che altro ti piace?


La bambina risponde. Il papà ascolta; non suggerisce, ma chiede, con pochissime parole, alla bambina di continuare a parlare, a raccontare di sé.

Quando ormai il meccanismo del libro è consolidato, e compreso, mi accorgo che spontaneamente, in entrambe le classi, alle domande della protagonista


Chiedimi se mi piacciono i coni gelato.


altre voci accompagnano la mia


Ti piacciono i coni gelato?


È un segnale forte, questo: di empatia, con il libro e il lettore. Di fiducia, in se stessi e nei compagni (hanno ormai quasi dieci anni, potrebbero temere di essere presi in giro. E invece no)

E quando la lettura termina, chiedo loro di scrivere, in assoluta libertà, i loro

Mi piace…
Amo, amo, amo…
Adoro…


 

 










Lo fanno anche la ragazzina arrivata da poco dallo Sri Lanka



e quella pakistana, che ancora una volta esprime il desiderio di diventare maestra





Credo che questa sia una delle strade percorribili verso un’inclusione concreta, alla portata di tutti.


















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