lunedì 27 febbraio 2017

Riaprire le parole, per vedere chi ci sta dentro - Laboratorio con Hans Hermans, classi 4^



Dietro i tuoi occhi, chi ci sta? Dietro i miei occhi ci sto io
Per questo, devo provare a leggere in profondità. Bisogna guardare dentro, perché dentro stanno le cose tra le più strane che abbiamo: le parole
La differenza tra la ciliegia e la parola: la moltiplicazione dei pani e dei pesci è la moltiplicazione della parola
Che cos’è un compromesso?
La parola è un compromesso compresso
Come fa a stare l’universo in una parola? È un compromesso compresso


Il viaggio


 La cosa più bella di questo libro è quando è chiuso




Noi siamo sempre dentro di noi, ma ci presentiamo in modo un po’ diverso. Il tempo passa




Secondo voi, l’albero come fa a capire quando è il momento di far cadere le foglie?
Quando sente freddo 
Perché l'albero fa cadere le foglie? Per scaldarsi i piedi
Le foglie che cadono tengono caldi i piedi degli alberi



Non si fanno le domande, come fanno le maestre, quando si sanno già le risposte.
Le domande si fanno quando non si conoscono le risposte.
Secondo me, una parte della parola è scritta nel nostro DNA. E poi arriva quell’altra parola, che può dire: Ma quanto sei bello! Ma quanto sei bravo! Che bel sorriso hai!
Questo nel mondo è stato il cambiamento più grande. La nascita della parola, la nascita della lingua


Pinco Pallino



Solo noi siamo capaci di andare al di là della parola
Io posso rompere il compromesso






Ora cominciamo a lavorare con le mani. E con le mani si può parlare

Quando per la prima volta nella storia si parla della scrittura? Con i Sumeri
E nella Bibbia? Quando Dio manda le tavole dei 10 comandamenti, che sono fatte di argilla
Creta e parola scritta
Ora mi servono uomini che sappiano già scrivere
Provate a reinventare la scrittura ancestrale



 Sono contento che siate in difficoltà, 
perché l’invenzione della scrittura è stato un passaggio difficilissimo





Non so cosa c’è scritto qua, ma se qualcuno mi dice il suo nome, io di lui so solo quello, perciò la parola non spiega tante cose.
La scuola serve per riaprire le parole, per vedere chi ci sta dentro quel nome, per guardare chi è quel nome.



















Perché l’elefante è così grande? Non confondere la causa con la conseguenza
Why? – Because…
L’elefante è così grande perché non dimentica
Noi dimentichiamo che, in confronto all’elefante, siamo piccoli. L’elefante ha le orecchie grandi perché dentro le orecchie ha tutti i ricordi che hanno a che fare con l’udito. Dentro il naso, ha tutti i ricordi di ciò che ha annusato. Per questo motivo è diventato enorme.

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