lunedì 27 gennaio 2014

B come Blop

Blop, ovvero un’altra geniale creatura firmata Hervé Tullet.

 

Ci sono Blop grandi, piccoli, bianchi, neri, colorati, che guardano, imparano e scoprono, che salgono e scendono, che si uniscono a Blop di altri colori e formano nuovi Blop…

 

Come incomincia:

“IO SONO BLOP!


BLOP NERO


BLOP BIANCO


UN BLOP MOLTO GRANDE

 
UN BLOP MOLTO PICCOLO


BLOP CRESCE


BLOP GUARDA

 
BLOP SCOPRE

 
BLOP IMPARA


BLOP SALE


BLOP SCENDE


BLOP CONTA


BLOP CONTA ANCORA…

 


TULLET H., Io sono Blop!, Phaidon - ElectaKids



Proviamo, se la nostra classe lo rende possibile e se non lo riteniamo troppo complesso per i bambini più in difficoltà, a far comprendere che le sillabe non si formano solamente unendo una consonante a una vocale (o, come con le sillabe inverse, una vocale ad una consonante), né le parole esclusivamente accostando sillabe semplici: talvolta troveremo sillabe formate da più consonanti e una sola vocale, o da due vocali, e parole derivate dall’unione di sillabe complesse.


Aiutiamo i nostri alunni a formare un pensiero capace di andare oltre le regole semplici, per creare il complesso, ciò che sfugge alle schematizzazioni più rigide: spesso serve proprio questa libertà di pensiero per aprirsi al mondo e alle nuove conoscenze.


BLOP è proprio questo: qualcosa che sfugge alle regole (non dimentichiamolo, Tullet è il padre di Turlututù, nulla dovrebbe stupirci!).

 
Blop non è una figura geometrica, non è una cosa, né un animale, né una persona: se avessimo già cominciato con le prime classificazioni grammaticali del nome, ci troveremmo in difficoltà a definirlo in una categoria.

 
Eppure BLOP è e fa tutto ciò che siamo e facciamo noi: cresce, guarda, scopre, gioca, va a scuola, ha una famiglia, fa festa, va al museo…

 
Ogni pagina ha pochissime parole scritte in stampato maiuscolo e le immagini essenziali a rendere chiaro il concetto espresso. Non temo di usare il termine “geniale” : Tullet lo è, indiscutibilmente.


Nella doppia pagina dedicata a BLOP SCOPRE, a sinistra c’è una superficie a specchio, a destra la scritta speculare: se vogliamo leggerla, dobbiamo restringere l’angolo tra le due pagine in modo che la scritta si rifletta nella pagina accanto e diventi leggibile.

Nel libro ci sono BLOP malati o addirittura rotti (con l’indicazione di riattaccarne i cocci), con un bernoccolo (naturalmente a forma di BLOP ), al museo travestiti da Mondrian, o in cielo a far nuvole e sole…


Insomma, un libro su cui si potrebbe lavorare per giorni, settimane: ma non ci rimarrebbe più tempo per altri libri!



















 
BLOP fa, IO faccio…

Dopo aver letto il libro e disegnato BLOP sul proprio quaderno, proponiamo ai bambini di piegare la pagina successiva a metà. Nella colonna di sinistra scriviamo BLOP CRESCE, in quella di destra IO CRESCO, a sinistra BLOP GUARDA, a destra IO GUARDO, BLOP SCOPRE, IO SCOPRO, riprendendo tutti i verbi del libro e proseguendo con quelli suggeriti dai bambini.

Se lo riteniamo utile, in un’ottica di superamento dell’egocentrismo e di passaggio dall’IO al NOI, possiamo proporre un ulteriore esercizio, nella pagina successiva: IO CRESCO, NOI CRESCIAMO, IO GUARDO, NOI GUARDIAMO, IO SCOPRO, NOI SCOPRIAMO…



Arte e immagine

BLOP A COLORI

Molte pagine del libro sono dedicate ai BLOP a colori e a ciò che succede loro quando s’incontrano e si mischiano: realizziamo questi miscugli con i colori a tempera e utilizziamo i colori secondari ottenuti per dipingere fogli di carta che ci serviranno successivamente per svariate attività artistiche.

 

Se vogliamo, possiamo scrivere sul quaderno:

 

BLOP GIALLO + BLOP BLU = BLOP VERDE

 

e tutti i successivi miscugli, disegnando ogni BLOP sotto il colore corrispondente

sabato 25 gennaio 2014

B come bellezza

Io, oggi e domani, e per altri due fine settimana, sarò qui, http://www.spaziobk.com/ , a coltivare la bellezza.
 

Le cortesie più piccole

-un fiore o un libro-

piantano sorrisi come semi

che germogliano nel buio.

 
Emily Dickinson


 

"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore ".      (Peppino Impastato, da “I cento passi”  )

venerdì 24 gennaio 2014

Super Squisito

È un punto di vista decisamente interessante quello che Aurora della Nuvola ci propone in questo secondo titolo a lei dedicato:
 
 
la sua famiglia è come un gustoso panino al formaggio.
Aurora, naturalmente, è il formaggio, l’ingrediente più importante, almeno secondo lei, i gemelli sono l’insalatina verde e ricciolina, che fa il solletico a mangiarla e sta sempre in mezzo (anche se a volte non la vorresti), il bassotto Mister Salsiccia è la maionese, liscia e vellutata, mamma e papà sono le due fette di pane che tengono tutto insieme.
Poi, certo, si possono aggiungere altri ingredienti a piacere: una banana, delle gustose palline di gelato, una gigantesca tavoletta di cioccolato al latte e delle caramelle gommose.
Che dite? Gli ultimi ingredienti sono stati una cattiva, anzi, una pessima idea? Lo pensa anche Aurora!

Come incomincia:

“Il mio papà dice che ogni famiglia ha la sua ricetta magica con un sacco di cose super squisite dentro. Io ho appena deciso che la mia famiglia è una specie di panino.

Un panino può essere un po’ noioso o banale…tutto dipende da quello che c’è dentro.

Ecco, vi spiego cosa c’è nel mio panino famiglia…

Ingrediente numero 1

Io sono il formaggio (l’ingrediente più importante, secondo me).

Questo perché sono elastica e flessibile come una sottiletta.

E poi, il mio colore preferito è decisamente il giallarancio,

Sapete, il giallarancio è allegro e solare, proprio come me!”

 

HODGKINSON L., Super squisito!, Lapis

 


 
Non credo che per un bambino sia facile trovare, come fa Aurora, una similitudine tra il cibo e la propria famiglia:




c’è chi ha disegnato una carota (“Perché penso sempre ai cavalli!”), chi hamburger e patatine, chi dolci e complicate torte, e chi bastoncini di zucchero filato.

Decisamente più semplice è stato disegnare i propri cibi super squisiti







e quelli non proprio squisiti





 
Temo che i nutrizionisti debbano rassegnarsi: il binomio bambini - verdure è quasi irrealizzabile!

giovedì 23 gennaio 2014

Sorrisi ritrovati

Con Aurora protagonista


(a proposito, avete notato la somiglianza?)
 

non potevamo certo concludere il lavoro precedente fermandoci ai sorrisi persi: bisognava per forza parlare di come sia facile ritrovare il sorriso. E allora…
 










mercoledì 22 gennaio 2014

S come sorriso, S come Smile!

Aurora della Nuvola è davvero un bel personaggio , di quelli in cui per un bambino è facile identificarsi.

In questa avventura, dal titolo

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
la bambina si trova alle prese nientemeno che con la scomparsa del suo sorriso. Potrebbe averlo perso (e la mamma le consiglia di cercare bene sotto il divano, nelle tasche dei diversi indumenti e nella cuccia di Mister Salsiccia), potrebbero averglielo rubato (principali indiziati i gemelli, che però hanno un sorriso diverso da quello di Aurora, e soprattutto molto più antipatico!) oppure potrebbe essere addirittura scomparso nell’universo.

Ma niente paura, al termine della giornata, senza nemmeno che la bambina se ne sia accorta, il sorriso sarà tornato al suo posto!
 
 

Come incomincia:
 
“La mia mamma dice che non si mangiano i biscotti prima dell’ora del tè (neanche le briciole e i pezzetti rotti, uffa).
Allora, per prima cosa, io non sono per niente musona. Ma neanche spiritosa o chiacchierona, cioè: in verità io sono sempre di buon umor, tranne oggi. Perché ho appena scoperto una cosa terribile!
Ho perso una cosa molto molto importante. Ho perso il mio sorriso! Devo scoprire a tutti i costi dove si è nascosto. Se ci riesco, tutto tornerà bellissimo come sempre.”
 
HODGKINSON L., Smile!, Lapis

 
 





Anche ai bambini in carne e ossa può capitare di perdere il sorriso, ad esempio quando…










e addirittura

 


Che dire? I miei bambini hanno il potere di regalarmi moltissimi sorrisi!

martedì 21 gennaio 2014

S come Scompiripiglio

Giocare a Scompiripiglio è sicuramente molto divertente, così come leggere Scompiripiglio e soprattutto inventare Scompiripigli tutti nuovi. L’importante è non aver paura di non sapere dove si andrà a finire, perché con Scompiripiglio non si sa mai cosa potrebbe succedere una volta girata la pagina.
 




Cosa dite? Accade anche in altri libri? Ma in questo c’è dell’altro: perché ogni volta puoi scegliere una strada piuttosto che un’altra, e poi un’altra e un’altra ancora. E quando leggerai nuovamente il libro, avrai voglia di cambiare tutte le combinazioni (o forse una soltanto) per vedere che succede. E quando deciderai di chiuderlo, quel libro, magari ti verrà voglia di provare ad inventare dei nuovi Scompiripigli (perché, già, il protagonista del libro è Talfino = Talpa + Delfino, ma quanti altri se ne possono inventare?).
 
 
 
 

E allora, basta prendere due animali, unire i nomi per gioco e vedere quale abbinamento suona meglio (perché Talfino è delizioso, mentre Delpa probabilmente non riscuoterebbe lo stesso successo).
 
 

E se nei primi disegni, Talfino è ancora l'indiscusso protagonista



 
 
 


seppur clonato in tre esemplari alle prese con rotaie da attraversare,


 


in quelli successivi è evidente il cambio di passo: qui Scoiattosauro/Dinattolo dà un regalo alla sua amica Dinopesce


 


mentre nell'ultimo fanno la loro comparsa altri tre protagonisti nuovi di zecca: Formente/Serpiere, Cavaffa/Girallo e Formaffa/Girica!