venerdì 11 ottobre 2013

E come Evelina Verde Mela


Ieri e oggi, sul nostro cammino di riconoscimento della propria identità nel rispetto della diversità, abbiamo incontrato un rinoceronte, anzi, un rinoceronte femmina, Evelina



 
di Mara Dompè, Annalisa Sanmartino e Giulia Torelli, edizioni Prìncipi & Princípi (qui http://principieprincipi.blogspot.it/2012/10/evelina-verde-mela.html la pagina sul blog della casa editrice).

Subito si sono alzate moltissime mani: ognuno aveva da raccontare un incontro più o meno ravvicinato con un rinoceronte.
Osservando attentamente l’immagine di copertina (qualcuno ha scambiato Evelina con un toro, e subito è partita un disquisizione sul numero di corna), una bambina mi ha fatto notare che in realtà anche i rinoceronti hanno due corni: uno più grosso, quello che tutti abbiamo ben in mente, e uno più piccolo appena sopra.
 
 
Insieme abbiamo letto il libro, preoccupandoci, rattristandoci, emozionandoci con Evelina. Poi ogni bambino ha disegnato e scritto ciò che più l’ha colpito:

 
Evelina si guarda allo specchio

Evelina cerca il suo corno rosso del martedì

Evelina è triste perché non trova il suo corno rosso

Evelina va al lavoro con la metropolitana

Evelina è felice perché ha incontrato Adalberto
 
 
Tutti i rinoceronti, si sa, la sera, prima di addormentarsi, tolgono il corno per poter dormire comodamente. Evelina però ha perso il suo corno rosso ciliegia del martedì e decide di indossare quello color verde mela del mercoledì, che le fa risaltare gli occhi e dà un bel riflesso alla sua pelle. È felice e si sente bellissima, ma fuori tutti gli altri rinoceronti si ostinano a fissarla, e lei comincia a sentirsi un po’ strana. Che vergogna, soprattutto per lei che lavora all’ufficio oggetti smarriti! Ma per fortuna anche Adalberto indossa un corno del colore sbagliato, quello giallo scuolabus del lunedì!
 
 
Come incomincia:
 
"Ogni sera, prima di andare a letto, i rinoceronti si tolgono il corno dal muso. Non c’è niente di strano: come farebbero altrimenti a dormire comodi e a rigirarsi sul cuscino?
La mattina, si sfregano gli occhi, si guardano allo specchio e indossano il corno del colore giusto a seconda del giorno della settimana.
I rinoceronti hanno abitudini molto regolari.
Come tutti gli altri rinoceronti, anche Evelina, dopo aver spento la sveglia, scende dal letto a va a guardarsi nello specchio del comò. –Che faccia buffa, senza corno. È un po’ come se mi mancasse un dente- dice quasi tutte le mattine.”
 
DOMPÈ M. – SANMARTINO A. – TORELLI G., Evelina verde mela, Prìncipi & Princípi
 
Dopo aver letto la storia, mostrandone come sempre le immagini, abbiamo scritto il titolo alla lavagna, utilizzando il pastello verde, poi abbiamo contato tutte le E: ce ne sono addirittura cinque!
 
Ho mostrato ai bambini come sia semplice disegnare Evelina: con pochi tratti è possibile caratterizzare il muso dell’animale. 
 
 
 
Attività collegate
 
Soffermiamoci con i bambini su alcuni aspetti della narrazione:
 
· per tutto il racconto, Evelina indosserà solo e soltanto il corno verde mela; nemmeno quando quello rosso sarà lì, a portata di mano, nel cassetto dell’ufficio oggetti smarriti, la protagonista cederà alla tentazione di sostituirlo;
· all’inizio, Evelina sarà felice della sua scelta (d’altro canto, il corno verde mela le sta a meraviglia!), ma comincerà a sentirsi a disagio quando tutti gli altri rinoceronti, identici l’uno all’altro, cominceranno a fissarla;
· Evelina lavora all’ufficio oggetti smarriti: è una vera disdetta che proprio lei abbia smarrito il suo corno, come non mancherà di farle notare il Direttore (che peraltro, nel suo ufficio, ha appeso “L’urlo” di Munch in versione rinocerontesca);
· nella parte centrale del testo, Evelina si ripete più volte:“Che vergogna!” fino a quando Adalberto, con uno sgargiante corno giallo scuolabus del lunedì, non le rimanda una diversa immagine di sé: “Stai benissimo, Evelina”;
· anche Adalberto indossa un corno sbagliato, ma non se ne cura: ed Evelina torna a pensare che il corno verde mela le stia benissimo.
 
Azioni al risveglio
In un’attività strettamente collegata a storia, ripetiamo ai bambini cosa fanno i rinoceronti appena svegli: si sfregano gli occhi, si guardano allo specchio e indossano il corno del colore giusto.
E noi? Cerchiamo insieme quali azioni caratterizzano il risveglio di ognuno, evidenziando somiglianze e differenze: poi scriviamo alla lavagna
 
 QUANDO MI SVEGLIO…
 
MI ALZO
 
 
VADO IN BAGNO
 
 
FACCIO COLAZIONE
 
 
MI LAVO
 
 
MI VESTO
 
 
ESCO PER ANDARE A SCUOLA
 
 
Se lo riteniamo opportuno, approfittiamo di questa attività per riflettere con i bambini sull’importanza della prima colazione e degli alimenti con cui diamo energia al nostro organismo (e al nostro cervello) per affrontare una mattinata impegnativa.
 
 
Giorni della settimana…a colori!
 
Prepariamo un cartellone che riproduca la sequenza colore del corno/giorno della settimana, come indicato sul libro:
 
“Un corno giallo scuolabus il lunedì.
 
Un corno rosso ciliegia il martedì.
 
Un corno verde mela il mercoledì.
 
Un corno azzurro ghiaccio il giovedì.
 
Un corno violamelanzana il venerdì.
 
Un corno bianco nuvola il sabato.
 
Un corno blu notte la domenica.
 
Se lo riteniamo opportuno, realizziamo un lavoro individuale in cui ogni bambino debba collegare il nome del giorno della settimana, colorato secondo le indicazioni, all’oggetto che lo rappresenta
 
 
Colori e…
Dopo aver ben memorizzato gli abbinamenti giorno della settimana/colore, proponiamo ai bambini di trovarne di nuovi.
 
Questi i più probabili:
“Un corno giallo limone il lunedì.
 
 
Un corno rosso fragola il martedì.
 
 
Un corno verde erba il mercoledì.
 
Un corno azzurro cielo il giovedì.
 
Un corno viola prugna il venerdì.
 
 
Un corno bianco neve il sabato.
 
Un corno blu mare la domenica.
 
Cassetti e cassettiere
Nelle illustrazioni del libro compaiono moltissime cassettiere: la prima, in camera di Evelina (e probabilmente di ogni altro rinoceronte!) per riporre ogni corno nel cassetto corrispondente; le altre, nell’ufficio oggetti smarriti, dove si trova un po’ di tutto.
Osserviamo attentamente le illustrazioni: su ogni cassetto dell’ufficio è rappresentata l’immagine dell’oggetto che contiene.
In un’attività pratica di classificazione, realizziamo insieme ai bambini alcuni cassetti, al cui interno debbano inserire oggetti concreti, ritagli di giornale o immagini disegnate, prime semplici parole…
 
Ufficio oggetti smarriti
 
Ad ognuno di noi è capitato di smarrire qualcosa; è un’esperienza che riguarda da vicino anche i bambini.
Scriviamo alla lavagna, perché ognuno possa ricopiarla sul quaderno, la frase
 
(ALL’UFFICIO OGGETTI SMARRITI) VORREI RITROVARE…
 
 
e chiediamo ai bambini di disegnare ciò che hanno perduto e vorrebbero ritrovare.
 
N.B. Se riteniamo che l’intera frase sia troppo complessa, scegliamo solo la parte finale.
 

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