Da sempre penso che
pedagogia e didattica non possano che essere strettamente correlati. Nel fare
scuola in cui credo, c’è sempre il tentativo di tenere strettamente insieme la
conoscenza dei processi dell’educazione e della formazione umana con l’insegnamento.
Così, in questi primi
giorni, l’avvio delle attività che porteranno le bambine e i bambini a leggere
e scrivere non può prescindere dalla conoscenza di ognuno di loro, da parte
degli insegnanti e tra loro stessi.
Insieme a molte attività
semplici e concrete da realizzare e ritualizzare (penso, ad esempio, all’appello
in cui ognuno risponde con i propri preferiti in diverse categorie: pizza,
gelato, frutto, personaggio televisivo…) mi piace proporre loro albi che,
presentando in modo evidente le prime lettere che impareremo a conoscere,
permettano loro di comprendere e confermarsi nella convinzione che ognuna,
ognuno, è unico e speciale.
In questi primi giorni è
toccato ad Anna, la protagonista smarrita (vuol
dire scomparsa) dell’albo Avete visto Anna?, scritto da
Susanna Mattiangeli e illustrato da Chiara Carrer per Il castoro.
Anna è al mercato con la
mamma (mi pare che Susanna Mattiangeli ami le situazioni in cui la gente sta
insieme, si confonde, si mescola: anche questa è politica, no?), quando
improvvisamente scompare.
(La
mamma ha paura che l’hanno rapita! Quanto ci racconta questa
semplice frase delle paure, spesso indotte proprio da noi adulti, dei nuovi
bambini. E, mi chiedo: come sono cambiate, le loro e le nostre paure, nel corso
degli anni?)
Subito, intorno alla mamma,
si raduna una piccola folla, che ha bisogno di sapere come sia fatta Anna, per
poterla cercare e, soprattutto, trovare.
Ma è difficile descriverla: Anna è diversa da tutti. In mezzo a tanti
bambini, c’è solo lei, come lei.
Anna
può essere molto morbida. Si muove morbida, si siede morbida.
Se
ascolta una storia, per esempio, sta stesa a sentire, si tiene la faccia, è
soffice e liscia.
Ma
tutto può cambiare. L’aria, i pensieri, l’umore.
Se
si indurisce, cammina dritta, si sposta di scatto, urta gli oggetti, è tutta
compatta.
Anna
a volte si scatena. Si agita, si incendia. Si accende e fa la fiamma.
Dopo
qualche minuto è tutta calda, sulla fronte, sulle guance, sulle mani.
Se
però osserva le formiche, sta ferma per un pezzo.
Magari
non c’è il sole, le formiche vanno e vengono, lei diventa fredda e nemmeno se
ne accorge.
Se
si offende, diventa ruvida e ti spinge, le spuntano le spine e in un attimo ti
punge.
Quando
è così, ti conviene star lontano.
Come incomincia:
È
stato un attimo. Un chilo di mele, un’occhiata ai mandarini e Anna non si trova
più.
“Scusate,
averte visto Anna? Era qui un momento fa, non può essere lontana.”
“Ma
com’è fatta questa Anna?” chiedono le signore al mercato.
“Ha
due codini e la gonna bianca.”
“Come
quella lì? O forse questa qui? O laggiù? O quassù? O qui dietro?”
“No,
no. Nessuna di loro è Anna.”
MATTIANGELI S. – CARRER C., Avete visto Anna?, Il castoro
Nessun commento:
Posta un commento