martedì 20 novembre 2018

Un sacco di S

Penso davvero che la scuola debba essere il luogo dove, fin da piccoli, scoprire e vivere la democrazia. È la prima società complessa in cui i bambini e le bambine si trovano a vivere fuori dalla famiglia, senza i genitori, ma con adulti professionisti e responsabili della loro crescita.
La democrazia si costruisce, e si rispetta, attraverso molte pratiche quotidiane più che con la realizzazione di progetti sontuosi; democrazia è dare ad ogni bambino e bambina la possibilità di esprimersi, secondo le proprie capacità e necessità, per contribuire alla crescita individuale e collettiva.
Così, nel gioco antico e sempre nuovo di trovare parole che inizino con la lettera di riferimento (in questo caso la S), limitarsi a chiedere una risposta verbale significa mettere alcuni bambini nell’impossibilità di rispondere con parole nuove, altre, rispetto ai compagni, sia perché il bagaglio lessicale dei singoli è profondamente diverso e condizionato dalle esperienze socio-culturali, sia per la presenza nelle classi di bambini non italofoni.
Che fare per impedire il rifugiarsi, da parte soprattutto di questi bambini, nel “già detto” dei compagni?
Fra qualche mese, a garantire democrazia ci sarà la parola scritta; per ora, ci sono i disegni tracciati con il pennarello al tratto.
E come fare se la consonante S a molti fa pensare alla parola SERPENTE? Certo non se ne può scegliere uno solo, e soprattutto non si può scegliere solo il più “bello” (e, tra l’altro, cosa rende bello un serpente? Probabilmente ci sarebbe di che discutere a lungo).
Allora, semplicemente, si prendono tutti i serpenti disegnati e ritagliati e li si incolla dentro un sacco, che diventa UN SACCO DI SERPENTI. 







Poi si prendono tutti gli altri oggetti, animali o persone che iniziano con S e li si incolla dentro un nuovo sacco, che si chiamerà S come…


Infine si fotocopiano i due sacchi, che vengono distribuiti, ritagliati, incollati sul quaderno e colorati: in questo modo, ogni bambino e bambina ha contribuito al lavoro comune, creando una scheda personalizzata e di facile lettura.





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