Cosa c’entra Gatto Felice, di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Topipittori, con i #FridaysForFuture?
C’entra, eccome.
Gatto Felice vive in una città in cui è così caldo (ci siamo chiesti come mai?) da dover accendere “tutti i ventilatori, che girano, girano. La città sembra voler volare via da un momento all’altro.
Per raccontare alle mie bambine e ai miei bambini le
cause, e le motivazioni, della manifestazione odierna, avrei potuto leggere
libri sull’ambiente, sull’ecologia, sulla salvaguardia del nostro pianeta.
Avrei potuto leggere libri a tema, libri medicina, libri
ricetta.
La ricetta, invece, abbiamo provato a scriverla noi,
tanto che un bambino (7 anni ancora da compiere) ha esclamato: Possiamo smetterla di far usare le macchine ai genitori, che tra
l’altro fa anche bene camminare.
Gatto Felice vive in una città in cui è così caldo (ci siamo chiesti come mai?) da dover accendere “tutti i ventilatori, che girano, girano. La città sembra voler volare via da un momento all’altro.
Dove?
si chiede Gatto
Felice.”
Non sappiamo se sia davvero a causa del gran caldo, o dei
ventilatori accesi; com’è, come non è, Gatto Felice guarda “sulla carta del mondo e vede l’India dai templi
d’oro, la Cina dai larghi fiumi, la Russia dai gelidi inverni, l’America dai
canyon profondi, il Brasile dalle foreste assordanti, l’Africa dai vulcani
violetti” e decide che è venuto il momento di partire, mettendo alla prova
le ultime due delle sue sette vite, per conoscere i parenti che vivono laggiù .
Tutti paiono praticare la gentilezza come unico stile di vita possibile; da ognuno di essi Gatto Felice riceverà in dono, oltre a una squisita accoglienza, un fiore.
D’altro canto, lo capiamo bene: il mondo è così bello da
farci sentire profondamente il desiderio di conoscerlo e girarlo in lungo e in
largo.
Già, il mondo è bello. Ma fino a quando?
Chiedo ai bambini cosa pensano sia possibile fare, con le
loro “piccole” scelte quotidiane, per mantenere il nostro pianeta, l’ambiente
in cui viviamo, bello e sano il più a lungo possibile. E non solo per noi, ma
anche per chi verrà dopo.
Si
può, quando si trova una spazzatura per terra, o anche solo qualcuno ha buttato
la spazzatura, tu o glielo dici e gliela fai raccogliere, o gliela butti, così
si può cercare di non inquinare più l’ambiente.
Possiamo
fare tanti cartelli con scritto chi butta per terra le cose sporche tipo la
plastica che inquina, di raccoglierle e di non buttarle.
Noi,
se per caso mentre andiamo a scuola, se qualcuno ha il cane e viene a scuola
con il cane, può buttare la spazzatura che trova per terra nel cestino.
Possiamo
raccogliere tutti un giorno tutte le cartacce che ci sono in giardino.
Possiamo
dire alle altre persone di non buttare le cose in acqua, perché alcuni animali
sono in via di estinzione.
A
meno che non interveniamo in tempo prima che muoiano.
Possiamo
far crescere di più le piante: dobbiamo piantare i semi a terra, un po’ li
dobbiamo innaffiare, e poi crescono gli alberi e va via l’inquinamento.
Dobbiamo
bagnare tutte le piante della scuola.
Pulire
le acque dove ci sono le immondizie… quelle del mare.
Non
buttare le cartacce per terra.
Tenere
sempre pulita la classe, mettere sempre le sedie in ordine, riordinare sempre
il banco.
Quando
siamo al parco non raccogliere i fiori se no muoiono.
Tirare
su le cacche dei cani, perché sporcano l’aria... e le scarpe quando le schiacciamo.
Non
sprecare i fogli, perché se no tagliano gli alberi.
Non
buttare mai le cose da mangiare, tipo se tu butti le cose intere è come se tu
butti 5 euro di carta.
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