venerdì 15 marzo 2019

Gatto Felice e i #FridaysForFuture



Cosa c’entra Gatto Felice, di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Topipittori, con i #FridaysForFuture?
C’entra, eccome.


Per raccontare alle mie bambine e ai miei bambini le cause, e le motivazioni, della manifestazione odierna, avrei potuto leggere libri sull’ambiente, sull’ecologia, sulla salvaguardia del nostro pianeta.

Avrei potuto leggere libri a tema, libri medicina, libri ricetta.

La ricetta, invece, abbiamo provato a scriverla noi, tanto che un bambino (7 anni ancora da compiere)  ha esclamato: Possiamo smetterla di far usare le macchine ai genitori, che tra l’altro fa anche bene camminare.

Gatto Felice vive in una città in cui è così caldo (ci siamo chiesti come mai?) da dover accendere “tutti i ventilatori, che girano, girano. La città sembra voler volare via da un momento all’altro.

Dove? si chiede Gatto Felice.”

Non sappiamo se sia davvero a causa del gran caldo, o dei ventilatori accesi; com’è, come non è, Gatto Felice guarda “sulla carta del mondo e vede l’India dai templi d’oro, la Cina dai larghi fiumi, la Russia dai gelidi inverni, l’America dai canyon profondi, il Brasile dalle foreste assordanti, l’Africa dai vulcani violetti” e decide che è venuto il momento di partire, mettendo alla prova le ultime due delle sue sette vite, per conoscere i parenti che vivono laggiù
Tutti paiono praticare la gentilezza come unico stile di vita possibile; da ognuno di essi Gatto Felice riceverà in dono, oltre a una squisita accoglienza, un fiore.



D’altro canto, lo capiamo bene: il mondo è così bello da farci sentire profondamente il desiderio di conoscerlo e girarlo in lungo e in largo. 

Già, il mondo è bello. Ma fino a quando?

Chiedo ai bambini cosa pensano sia possibile fare, con le loro “piccole” scelte quotidiane, per mantenere il nostro pianeta, l’ambiente in cui viviamo, bello e sano il più a lungo possibile. E non solo per noi, ma anche per chi verrà dopo.

Si può, quando si trova una spazzatura per terra, o anche solo qualcuno ha buttato la spazzatura, tu o glielo dici e gliela fai raccogliere, o gliela butti, così si può cercare di non inquinare più l’ambiente.

Possiamo fare tanti cartelli con scritto chi butta per terra le cose sporche tipo la plastica che inquina, di raccoglierle e di non buttarle.

Noi, se per caso mentre andiamo a scuola, se qualcuno ha il cane e viene a scuola con il cane, può buttare la spazzatura che trova per terra nel cestino.

Possiamo raccogliere tutti un giorno tutte le cartacce che ci sono in giardino.

Possiamo dire alle altre persone di non buttare le cose in acqua, perché alcuni animali sono in via di estinzione.

A meno che non interveniamo in tempo prima che muoiano.

Possiamo far crescere di più le piante: dobbiamo piantare i semi a terra, un po’ li dobbiamo innaffiare, e poi crescono gli alberi e va via l’inquinamento.

Dobbiamo bagnare tutte le piante della scuola.

Pulire le acque dove ci sono le immondizie… quelle del mare.

Non buttare le cartacce per terra.

Tenere sempre pulita la classe, mettere sempre le sedie in ordine, riordinare sempre il banco.

Quando siamo al parco non raccogliere i fiori se no muoiono. 

Tirare su le cacche dei cani, perché sporcano l’aria... e le scarpe quando le schiacciamo.

Non sprecare i fogli, perché se no tagliano gli alberi.

Non buttare mai le cose da mangiare, tipo se tu butti le cose intere è come se tu butti 5 euro di carta.









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