giovedì 7 marzo 2019

Cappelli, pensieri, bugie



Mi è piaciuta la storia dell’orso, la prima pagina, perché il coniglio con il cappello guardava l’orso e l’orso guardava lui negli occhi e poi si è mangiato il coniglio.
No, l’ha schiacciato…
Non si sa.
No, ha detto Io non mangerei mai un coniglio, e quindi vuol dire che l’ha mangiato…
No, vuol dire che ha mentito.
Mentire vuol dire dire una bugia, dire una cosa che non era vera.




Ma l’orso non sta mentendo, perché non ha mangiato il coniglio, l’ha schiacciato, guarda la sua codina…
No, è una foglia…
Ma le parole dell’orso non sono rosse!
Forse ha scavato una tana, il coniglio, sotto il sedere dell’orso, per scappare.



Ci sono poche cose più belle delle risate dei bambini.

Forse soltanto la possibilità di ascoltarne i pensieri, il loro dipanarsi, concatenarsi, mutare forma e direzione: e questo è ancor più vero, e concreto, all’interno di un gruppo, dove ci sono svariate possibilità di ascoltare, riconsiderare, confrontare i propri pensieri con quegli degli altri.

Ieri ho portato a scuola tre albi di Jon Klassen, zoolibri.
Le bambine e i bambini si sono stupiti che leggessi loro tre libri, uno in fila all’altro.
Non succede mai; e proprio per questo è bello, a volte, sovvertire la routine.




Ho letto prima Voglio il mio cappello!, l’albo d’esordio; di seguito Questo non è il mio cappello e per finire Toh! Un cappello!

Li ho letti tutti e tre. E alla fine molti bambini e bambine avrebbero voluto che li leggessi di nuovo.

Così, quando ho chiesto loro quale libro avessero preferito, e perché, ancora una volta alcune risposte mi hanno mostrato in modo quasi trasparente i processi che hanno generato i rispettivi pensieri:

A me è piaciuta la storia Questo non è il mio cappello! perché era molto divertente, perché il pesciolino sapeva dove andare, ma non sapeva che dietro di lui c’era il pescione a cui aveva rubato il cappello.







Mi è piaciuto quando il granchio ha indicato la via al pescione.


Quando il pesce non ha trovato il suo cappello ed è rimasto sorpreso, e il granchio gli ha detto che il pesce piccolo che gli ha rubato il cappello era andato a destra, gli ha detto la direzione.
Per forza, aveva paura e gliel’ha detto prima che lo mangiava.



Mi è piaciuta la parte dove il pesce diceva: Qui non mi troverà mai! Ah, ah, ah!

Quando il pesce grande stava cercando il pesce piccolino, quello che gli ha rubato il cappello, perché a me piace tanto giocare a nascondino e mi sembrava un posto bellissimo per nascondersi, perché così non mi troverà mai nessuno. “Sto andando dove le piante crescono più grandi, più alte e più fitte. È davvero difficile vedere qualcosa lì dentro.”




Quando le tartarughe se ne stavano andando dal cappello ma una lo voleva portare via con sé. Lo capivo perché aveva gli occhi puntati al cappello.
Quando le tartarughe si stavano guardando.
Quando la tartaruga voleva riprendersi il cappello tutto per sé.







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