Era il 2017. Il nuovo album dei Negramaro mi accompagnava
ad ogni viaggio in auto. Un brano, più di altri, girava in loop: Pezzi di te.
Lo ascoltavo. Lo cantavo, sola in auto. E, come sempre,
le parole non smettevano di girarmi nella mente, ben oltre la durata del brano.
La
cura del ghiro è nato in un tempo lungo - quello
dell’ascolto, della riflessione, del riverbero delle suggestioni - e in un
tempo davvero molto breve, quello della scrittura, quando ogni pezzo sembrava
magicamente andare al proprio posto.
Tutti, come il ghiro, abbiamo perduto qualcosa di
prezioso; e tutti l’abbiamo cercato ovunque, a volte senza più ritrovarlo.
Non sappiamo cosa sia successo all’allodola: sappiamo
solo - il ghiro ne è certo - che non tornerà.
Così il ghiro raccoglie ricordi, profumi, suggestioni. Il
tempo del letargo è lungo, e grande la paura di dimenticare: quella stessa paura
di dimenticare che può essere più forte della paura di soffrire.
Ma cosa accadrà a primavera?
Mi piace pensare di aver scritto un testo che possa in
qualche modo raccontare il ritorno alla vita dopo una scomparsa, o un
abbandono, e consolare coloro che ne soffrono. E mi rende particolarmente
felice pensare che Silvia Molteni, l’illustratrice che ha magnificamente reso
l’atmosfera del racconto, esordisca proprio con Edizioni Corsare, anche grazie
al grande lavoro di condivisione di cultura e bellezza che Tommaso Falzone e
Valentina Pellizzoni, della Libreria La Cornice di Cantù, fanno da anni,
instancabilmente e spesso gratuitamente. È infatti grazie a loro che Giuliana
Fanti ha scoperto il lavoro e le grandi qualità di Silvia, chiamandola ad
illustrare il testo. Per questo mi pare di poter dire che questo libro è figlio
di tante mani, di tante menti, di tanti cuori, ed è bello che tutti insieme
possiamo augurargli buona fortuna.
«“La cura del ghiro” è il mio
primo albo illustrato che nasce, per me, all’interno di una rete di fortunati
eventi, per nulla casuali, ma determinati da un continuo lavoro di costruzione
di relazioni che trova la sua origine e il suo centro in Tommaso Falzone e
Valentina Pellizzoni, librai (e corniciaio) dello Spazio Libri La Cornice di
Cantù. Grazie al loro sostegno e incoraggiamento, il mio lavoro ha potuto
raggiungere l’attenzione dell’editrice, Giuliana Fanti, che ha notato il suo possibile legame con il racconto di Antonella
Capetti.
“La cura del ghiro” mi ha subito
proiettata in un piccolo mondo, immerso nella natura, nel silenzio, nei tempi
lenti dettati dallo scorrere delle stagioni. Il testo mi è sembrato pervaso da
un sentimento di nostalgia, di perdita, ma anche da qualcosa di grande, una
Natura che attraverso le sue regole e i suoi meccanismi, laddove determina dei
cambiamenti pure dolorosi, fornisce ugualmente dei potenti rimedi. Tutto questo
mi ha guidata nello sviluppare le illustrazioni, dove ho cercato di infondere
nell’ambientazione e nel ghiro protagonista queste impressioni e sensazioni.
Nonostante le piccole dimensioni,
ho inserito il ghiro all’interno di un grande paesaggio che volevo divenisse un
vero e proprio personaggio, che comunicasse visivamente lo stato d’animo del
ghiro e che contemporaneamente lo aiutasse a rielaborare il ricordo dell’amica
perduta e ad aprirsi a nuovi incontri, cosicché il normale trascorrere delle
stagioni rispecchia il suo processo di guarigione.
Quindi ciascuna tavola è nata
prima di tutto come un paesaggio costruito in modo da rivelare qualcosa delle
emozioni del ghiro, che esprimesse il silenzio e la tranquillità necessarie al
suo percorso, prendendo spunto da alcuni punti del testo e concentrandomi sui diversi
stadi emotivi della storia.
Mi sento davvero fortunata ad
aver illustrato questo racconto, che davvero rispecchia i miei soggetti e le
mie atmosfere preferite».
Silvia Molteni
Nessun commento:
Posta un commento