Quelli
piccoli sanno
di
minestrina
astucci
in plastica
gomma
da
cancellare
e di
sono come
tu
mi vuoi
Quelli
grandi sanno
di
sudore
scarpe
da ginnastica
gomma
da
masticare
e di
non saremo mai
come
voi
E in
mezzo
in
bilico
tra prima
e poi
ci siamo noi.
Chiara Carminati, {Viaggia
verso} poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani
La prima volta che ho letto
questa poesia, tratta dal nuovo, bellissimo libro di Chiara Carminati, non ho
potuto fare a meno, nella logica di maestra di quinta da cui sono completamente
pervasa, che quei piccoli con l’odore di minestrina, astucci in plastica e gomma
da cancellare fossero i primini (anche se il “sono come tu mi vuoi” avrebbe dovuto fin da subito farmi
riflettere); mentre i grandi sono, indubitabilmente, molti dei nostri di
quinta.
Solo ad una nuova rilettura
più attenta, questa mattina, ho pensato che i piccoli sono più piccoli: non tanto
per gli odori, quanto, invece, proprio per quell’adesione e conformazione quasi
totale ai desideri e alle aspettative dell’adulto. Quei desideri e quelle
aspettative da cui è necessario affrancarsi, a cui ribellarsi, in una stagione
che, a dispetto di quelle tradizionali, inizia sempre prima, sempre troppo
presto rispetto alla maturità dei corpi, dei pensieri, dei sentimenti.
E in mezzo?
In mezzo “ci siamo noi”. E c’è uno spazio, prima
dell’inizio del verso. Uno spazio piccolo, tre battute appena, credo. Ma è uno
spazio al cui interno si svolge tutta una crescita, un infinito passaggio, in
cui ci tocca, adulti, essere presenza viva e attenta, seppur discreta.
Compito difficile, ma quanto
mai necessario. Siamo tutti, sempre, in mezzo, ovvero nella naturale condizione dell'esistere.
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