Visualizzazione post con etichetta GLI. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta GLI. Mostra tutti i post

mercoledì 20 agosto 2014

Gaspare Berretta e il Gigante Garbuglio

 Ho già scritto, vero, che Janosch è geniale?

Gaspare Berretta e il Gigante Garbuglio





Che bello sarebbe anche per noi aver sette berrette colorate, da indossare in occasioni diverse: una per pensare, una per essere contenti, una per la riuscita di un tiro birbone, una per mimetizzarsi nel bosco, una color rosa bebè per le visite alla nonna buona e una arancione acceso per quelle alla nonna matta. E infine una nera, per il lutto, per tirarsela sugli occhi e sulle orecchie per non esserci più.



Come incomincia:

Prima storia

Un Gaspare deve avere sette berrette

Gaspare Berretta ha sette berrette.
La prima è color azzurro cielo.
-Quella color azzurro cielo mi serve per pensare- dice Gaspare Berretta. -Per esempio quando cerco un'idea per canzonare, battere o imbrogliare il Gigante Garbuglio, me la metto in testa e zac! So come fare.

La seconda berretta è di un giallo stridente.
-Quella color giallo stridente- dice Gaspare -la metto quando sono contento, e sono contento quando ho trovato un'idea. Allora me la metto in testa e ballo.”

JANOSCH, Gaspare Berretta e il Gigante Garbuglio, Mondadori ragazzi



venerdì 30 agosto 2013

PoeGLIe...



Viaggi in bottiglia

Ogni piccolo viaggio che ho fatto
l’ho trascritto su qualche biglietto.

 
Un biglietto in  ogni bottiglia,
le ho mandate al largo per miglia.

 
Se col tempo qualcosa mi scordo
è nel mare il mio diario di bordo.

 
CHIARA CARMINATI, Poesie per aria, Topipittori

 

 

Figlio

 
Oggi nasce da ieri
Non lo so come fa
Fino a ieri non c’eri
Mentre oggi sei qua
Pesce è figlio di pesce
Anno nasce da anno
Foglia su foglia cresce
Non lo so come fanno
Così mi meraviglio
Poi non ci penso più
Non lo so cos’è un figlio
Però so che sei tu

 
BRUNO TOGNOLINI, Mammalingua, Edizioni Tuttestorie

 

 

sulla soglia della biglia
uno sbaglia aglio e bottiglia
e in pattuglia
od in squadriglia
si può prendere una triglia
per maniglia della maglia
meglio l’aglio
sulla biglia
che la triglia sulla soglia

 
BRUNO MUNARI, Alfabetiere, Corraini

 

 

Quando coniglio
senza consiglio
con la coniglia
fece famiglia,
gli nacque un figlio
e poi una figlia,
poi un altro figlio
e un’altra figlia.
Ora coniglio
senza consiglio
ha una famiglia
lunga tre miglia.

 
ROBERTO PIUMINI, Albero Alberto aveva una foglia, Mondadori

 

 

Non passa

 
Non passa
la fame di miglio
alla famiglia
del passero.

 
ROBERTO PIUMINI, C’era un bambino profumato di latte, Mondadori

 

 

Canzonetta del Bisbiglio

 
Bisbiglio
è una piccola voce
comincia con bi
continua con sbi
finisce con glio.

 
È un respiro
di parole sottili
che si fanno
appena sentire.

 
Puoi dire:
elefante
montagna palazzo
gigante
enorme infinito
con un filo di voce;
puoi dire
le cose più grosse
se le parli a bisbiglio
con la tua voce
che quasi non parla
e che sottovoce
sembra che tace.

 
Sossssss
piro piro
bissssss
biglio biglio
soffffff
fio fio
fiiiii
ato ato
vo vo
ce ce
bas bas
sa sa
vo vo
ce ce
bas bas
sa sa
vo vo

 
PIERO FORMENTINI, C’era c’è e ci sarà, Nuove Edizioni Romane

 

 

25 gennaio

 
Filastrocca del CONIGLIO
che lo rincorro ma non lo piglio,
che se con garbo gli do una carota
lui la rimpiatta dentro una gota,
che ci rimango come un babbeo
quando col naso mi fa marameo!

 

 

17 luglio

 
Filastrocca del CONIGLIO NANO
che sta tutto in una mano,
dorme nella sua cuccetta,
fa pipì nella cassetta,
che in mancanza di trifoglio
mi ha mangiato …il portafoglio!

 
NICOLETTA CODIGNOLA, Millanta, la gallina canta, Fatatrac

 

giovedì 29 agosto 2013

GLI come Guglielmo ( un signore, un verme...e qualche coniglio)




Quanti amici a tavola! Oggi è il compleanno del signor Guglielmo che, come tutti gli anni, decide di andare al ristorante a festeggiare con una scorpacciata del suo piatto preferito. Il bello è che cammin facendo si uniscono a Guglielmo un sacco di amici animali, tutti buongustai come lui e con un'idea ben precisa di quale sia il cibo più buono al mondo. Il problema è che all'ora di pranzo è normale avere una fame da lupo soprattutto se si è un lupo! Per fortuna anche lui ha un piatto preferito e non è né il signor Guglielmo, né uno dei suoi amici: è la torta soffice soffice che gli cucinava la sua mamma. Potrà ordinarla al ristorante?



Come incomincia:


“Oggi è il compleanno del signor Guglielmo e, come ogni anno, decide di pranzare al ristorante.
Rifà il letto e piega il pigiama; indossa i pantaloni, la giacca verde e il berretto.
Mette anche una sciarpa che gli ha fatto papà. E guarda un po’…è ora di pranzo.
Un grosso topo fuma accanto alla porta.–Dove vai, signor Guglielmo?
-Vado al ristorante, a mangiarmi un buon tiramisù, perché oggi è il mio compleanno ed è il dolce che mi piace di più.
-Buona idea-, squittisce il topo.–Tuttavia preferisco la fonduta di gruviera; ci sarà al ristorante?
-Sicuramente-, risponde Guglielmo, -è un ristorante eccezionale.
-Allora vengo con te.”

VAUGELADE A., Il compleanno del signor Guglielmo, Babalibri

P.s.

A proposito di “leggere senza stereotipi”:vi siete accorti, vero, che la sciarpa del signor Guglielmo l’ha fatta papà? Non è certo un’informazione di poco conto…







Guglielmo è un vermetto che vive solo e soletto a sinistra di un albero. Anche Marta è un vermetto e vive sola e soletta a destra dell'albero. Un bel giorno, una grossa pera succosa cade per terra nel giardino e Guglielmo e Marta si ritrovano legati da molti punti di vista...

HORACEK P., Guglielmo e Marta, Phaidon






Nel bosco di Giulio Coniglio è arrivata la fantastica scuola ambulante di Leo lupo. Giulio e i suoi amici non sono mai andati a scuola e sono emozionati... Chissà che lezione farà Leo lupo! Il maestro decide di insegnare a tutti a scrivere il proprio nome. Certo non è facile, ma gli allievi ce la mettono tutta e alla fine... che soddisfazione!

Come incomincia:

"Oggi Giulio Coniglio è andato nel bosco a raccogliere mele con i suoi amici.
Il topo Tommaso è salito sull'albero per vedere chi sta arrivando.
Ecco...è arrivato lo straniero. E' veramente un lupo.
Il maestro lupo mostra a tutti la sua fantastica scuola ambulante. Poi presenta la sua assistente Dorothy Cornacchia, che parla solamente inglese.

COSTA N., Giulio Coniglio alla scuola di Leo Lupo, Franco Cosimo Panini Editore







Il coniglietto Ricki ha un problema molto grosso: uno dei suoi orecchi penzola verso il basso. Naturalmente tutti i suoi amici lo prendono in giro e si sbellicano dalle risate ad ogni tentativo di nascondere o correggere questo suo difetto: appendersi ad un ramo a testa in giù, nascondere gli orecchi sotto un copriteiera della nonna, infilare una carota nell’orecchio o steccarlo con un po’ di spago e un ramoscello secco.
Il dottore lo rassicura: non c’è nulla di strano, tutti gli orecchi sono diversi. E può sempre insegnare agli amici come fare per diventare uguali a lui.

Come incomincia:

“Ci sono conigli grassi e conigli magri, conigli alti e conigli bassi, conigli intelligenti e conigli sciocchi, conigli puliti e conigli sporchi, conigli maschi e coniglie femmine. E tutti hanno due lunghi orecchi.
Anche Ricki ha due lunghi orecchi, solo che…uno dei due è diverso. Gli orecchi dei conigli dovrebbero stare dritti dritti, TUTTI E DUE! L’orecchio destro di Ricki, invece, PENDE ALL’INGIU’ come uno strofinaccio!
-Ehi, orecchio floscio!- lo prendono in giro gli altri conigli. –Tira su quegli orecchi, fai come noi.”

VAN GENECHTEN G., Ricki, Clavis









Al Signor Coniglio non piacciono più le carote. Grande è la curiosità di scoprire cosa mangiano gli altri animali. È scettico. Ma quando scoprirà di essere il piatto preferito della volpe... squisite saranno le carote.

BOUJON C., Buon appetito, Signor Coniglio!, Babalibri











Questa è la storia di Giò Carota, un piccolo coniglio che era stanco di sentirsi chiamare «mio piccolo coniglio». Per dimostrare agli adulti di non esser più il loro piccolo coniglio, Giò Carota decise di diventare il peggior coniglio mai visto prima. Iniziò a fare dispetti, a trattare male gli altri… ed era destino che finisse male. Ma grazie all’amicizia con Tom Rapanello, un altro coniglio ancora più piccolo di lui, le cose cambiarono e anche Giò Carota trovò il suo posto all’interno della comunità della foresta.

SOLOTAREFF G., Non chiamatemi mai più mio piccolo coniglio, Babalibri







Quattro libri nei quali si ritrovano un sacco di papà che fanno di tutto per far divertire i propri figli! Raccolti in un piccolo cofanetto per poterli leggere ovunque, i quattro titoli sono: Papà re, Papà spinge, Papà coniglio, Papà dà i bacini. Un lettura di gran divertimento per i piccolissimi lettori.

LE SAUX A., Papà coniglio (in La scatola dei papà),Babalibri