mercoledì 31 luglio 2013

G come gatto, ovvero...poemiao

Mi piacciono i gatti; da piccola ho sempre avuto gatti, mai cani, perché un gatto è tuo ma può essere anche dei tuoi cugini o degli amici, s’arrangia, non ha bisogno che tu lo rincorra per colazione o cena …Ai miei tempi era così: trenta/quarant’anni fa, i gatti riempivano stalle, fienili e cortili (c’erano i topi da sgominare!), ma non stavano mai, mai in casa (per la gioia di mia mamma, che mai avrebbe tollerato un animale dentro le mura dell’appartamento).
Da che sono adulta, invece, sono i cani, pastori tedeschi, ad accompagnare la mia vita; i primi due, amati in modo sano, rigorosamente in giardino, anzi, nello scivolo del garage, così il giardino si poteva definire tale. L’ultima, che ha rischiato di morire durante la nostra prima settimana insieme, per colpa di un venditore disonesto e criminale, vive praticamente accampata in casa: d’inverno perché è freddo, d’estate perché è caldo, nella mezza stagione perché “poverina, si sente sola!” …quella prima settimana, sempre tra le braccia e nutrita ogni poche ore con la siringa, ha creato squilibri affettivi irreparabiliJ!

Ad ogni modo, il mio affetto e la mia “stima” per i gatti rimangono immutati, e così…



 

Uno è rosso
l’altro è grigio
uno corre di traverso
con la coda serpentina
l’altro salta, poi si tuffa
vuole prendersi la coda
Giù per terra, pancia in su
Sei già stanco? No, non vale!
Una zampa sulle orecchie
il solletico coi baffi
via di corsa, ancora un giro
poi un altro e un altro ancora
I gatti che giocano fanno ridere
l’aria. Bisogna guardarli
i giochi dei gatti
Fermarsi e guardarli



Il mio gatto è un gran signore
zampe svelte e occhi gialli
baffi tesi e lingua rosa
pelo nero e cuore d'oro

Ogni tanto lui ci guarda
Io gli leggo sulla faccia
               D’accordo, restate,
divani e tappeti
dondolo e letti
potete anche usare,
però ricordate
che è mia questa casa
e ospiti siete.
Molto cari, interessanti,
forse a volte i preferiti.
Vi ho dato le chiavi
il telefono suona per voi
Ma rimango io il padrone
Non avete neppure la coda, voi

                              Giusi Quarenghi, E sulle  case il cielo, Topipittori





Ai gatti puoi dir tutto

Sulle scale una ragazza
tiene un gattino grigio in braccio.
“Tre per tre fa ventidodici”
gli sussurra all’orecchio.
“Ma non dirlo a nessuno!”
gli dice seria seria.

Ma non c’è da preoccuparsi
su cosa dire o non dire,
ai gatti puoi dir tutto,
tutto quello che sai.
Tanto i tuoi segreti
non li diranno mai!

                              Josef Guggenmos, Nel buio splendeva la luna, Einaudi Ragazzi




 

Gatti e ratti

Hai mai mangiato
un tiratti su?

È eccezionale
con lo scalogno

Io una volta
gli spagatti al ragù

(O è un altro
brutto sogno?)

                              Roger McGough, Bestiario immaginario, Gallucci




 

Gatto

Se il mio Fufi fosse grande
come un cavallo
e se la mia paura non fosse troppa,
forse gli monterei in groppa.



Graffi

“Vero gattino bello
che non mi graffi
e ti lasci accarezzare?”

“Non so bambina,
penso di no.
Però, sarò sincero:
di me stesso non posso
fidarmi per intero…”

                              Stefano Bordiglioni, Non dirlo al coccodrillo, Einaudi Ragazzi





Un due tre quattro
passa un gatto quatto quatto.
Quattro tre due uno
era un gatto di nessuno.


Il gatto soriano
da scaltro sovrano
ci porge la mano
con occhio lontano.


C’era un gatto nella grotta
spalancò gli occhi di ghiaccio
rizzò i peli sulla groppa
e tremando di raggriccio
soffiò: “Graffio!” – soffiò: “Graffio!”.


Il gatto
lo sbatto
lo strillo…
lo scaccio
lo schiaccio
lo scrollo…
lo sbratto
lo sbrutto
lo sberlo…
ma al topo
non torco
un capello.


Di giorno quando i gatti sono intensi
pensi che il loro pelo offuschi i sensi.
Di notte quando i gatti sono immensi
si ricopre di pelo quel che pensi.


                              Toti Scialoja, Quando la talpa vuol ballare il tango, Mondadori





3 gennaio

Filastrocca del GATTO SORIANO
che ruba un pezzo di parmigiano,
lo mangia svelto, si lecca i baffi,
e se lo sgridi…attento ai graffi!
Ma se sul capo gli fai una carezza
ronfa pian piano per la contentezza!


29 febbraio

Filastrocca del GATTO NERO
che se per caso attraversa il sentiero,
o prima o dopo, puoi star sicuro,
trovi uno scemo che fa lo scongiuro,
che se ti dice che porta iella,
digli che ha perso…una rotella!


10 marzo

Filastrocca del GATTO SIAMESE
che un dì è partito dal suo paese,
tutto vestito alla moschettiera,
con gli stivali e la maschera nera,
che un dì è partito dall’Indocina
con gli occhi blu come l’acquamarina.


5 maggio

Filastrocca del GATTO CERTOSINO
tutto grigio e truffaldino,
col mantello di velluto,
grassottello e ben pasciuto
perché fin dal quattrocento
mangia i topi nel convento.


3 giugno

Filastrocca del GATTO MAMMONE,
lo chiama il nonno se sono birbone
e quando ho fatto una marachella
dice che arriva alla chetichella:
è grande e grosso, nero e baffuto
ma aspetta aspetta…non è mai venuto!


12 agosto

Filastrocca del GATTO EGIZIANO
che se sei solo un profano,
a vederlo nudo bruco,
con le orecchie come un ciuco,
se non riesci a stare zitto,
fai: -Macché gatto d’Egitto!


21 ottobre

Filastrocca del GATTO SELVATICO,
non è certo diplomatico,
ha un carattere scorbutico,
è nevrotico e lunatico,
però io son democratico
e mi sta…proprio simpatico!


3 dicembre

Filastrocca del GATTO PERSIANO
che quando è maschio sembra un sultano,
che quando è femmina è una first lady
con la pelliccia fin sopra i piedi,
che se gli passa davanti un ratto
scopri che invece…è proprio un gatto!

                              Nicoletta Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac


martedì 30 luglio 2013

Amici con la G (dura)




Cosa c’è di più terribile per una piccola foca che aver paura dell’acqua alta? Gastone sa nuotare, ma solo vicino a riva,dove l’acquaè bassa e limpida. Tutti provano ad aiutarlo a sconfiggere questa paura: il papà, la mamma, persino il fratello Atenore. Nessuno di loro ce la fa, finchè un giorno a un gruppo di piccole foche dalla scogliera cade la palla.



Come incomincia:

“Le piccole foche agitarono le pinne. La grande foca dai baffi rossi aveva appena soffiato nel fischietto. – Via! – disse, fissando con severità la prima foca della fila. Gastone allora camminò fino al bordo della scogliera. Là sotto il mare era di un azzurro chiarissimo. Gastonelo guardò con la coda dell’occhio.”

LOCATELLI A., Gastone ha paura dell’acqua, Il Battello a Vapore Piemme Junior


L’alce Gustavo, nato con un paio di corna enormi, da sempre si sente diverso e diventa un tipo solitario. Un giorno, però, a causa di due orsi ubriachi e attaccabrighe, uno dei suoi corni si spezza. Per fortuna, Gustavo incontrerà Babbo Natale…

Come incomincia:

“Gustavo potrebbe essere in tutto e per tutto un alce normale. Ama passeggiare nei boschi, mangiare funghi e mirtilli, spaventare gli automobilisti. La sua vita potrebbe trascorrere tranquilla e serena come quella di tutti gli altri alci. Potrebbe. Questo è il punto. Perché in realtà Gustavo non è affatto un alce come tutti gli altri.”

KRIEGEL V., L’alce Gustavo, Il Castoro bambini



Che orribile mostro, il Gruffalò! Ha zanne tremende, artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati. E poi ginocchia nodose, terribile unghione e un bitorzolo verde in cima al nasone. E come se non bastasse, occhi arancioni, la lingua molliccia e aculei violacei sulla pelliccia.
Per fortuna che il Gruffalònon esiste: è solo l’invenzione di un furbo topino per tenere alla larga chi vorrebbe mangiarselo.
E se invece il Gruffalòesistesse davvero? Niente paura, il topino è davvero molto furbo.

Come incomincia:

“Un giorno un topino allegro e gioioso andò a passeggiare nel bosco frondoso. La volpe lo vide: -Che buon bocconcino!- pensò osservando il bel topolino.
-Ciao topo, lo sai, la foresta è insidiosa… dai, vieni da me che ti offro qualcosa!
-Sei molto gentile, ma dico di no: mi vedo per cena con il Gruffalò.
La volpe gli chiese: -E chi sarà mai?
-Ma come, davvero tu non lo sai?”

DONALDSON J. – SCHEFFLER A., A spasso col mostro, Emme Edizioni 1999 Trieste


 

“Arriva il gatto!” L’allarme giunge dal cielo, dal topo di vedetta su di una mongolfiera. Subito la voce corre di bocca in bocca, dai topi campagnoli dediti all’orto a quelli in viaggio sul treno, per arrivare in un baleno in città. Per le strade, nei cantieri, nelle case, nei negozi -e sulle pagine del libro- una sola frase, concitata, è sulla bocca di tope eleganti e modesti sorci, di ratti operai e di vetuste pantegane: “Arriva il gatto!”.Ed ecco stagliarsi sulla folla -enorme testone, orecchie a punta, grandi baffi- l’imponente ombra di un gigantesco felino. È la fine per i topi o forse l'inizio di un’amicizia?

ASCH F., Arriva il gatto!, Orecchio Acerbo





Tutti i gufi penano molto, anche quelli piccoli come Sara, Bruno e Tobia. Specialmente di notte, nel bosco, mentre aspettano che Mamma Gufa torni al nido, dopo la caccia. All'inizio si sentono coraggiosi, ma man mano che il tempo passa cominciano ad avere paura. E se la mamma non tornasse più? Una storia che permette ai piccoli lettori di superare la paura dell'abbandono, di rivivere la solidarietà fra frateli, i piccoli atti di autonomia e la felicità del ricongiungimento con i genitori.

WADDELL M., I tre piccoli gufi, Mondadori




 

Guglielmo è un vermetto che vive solo e soletto a sinistra di un albero. Anche Marta è un vermetto e vive sola e soletta a destra dell'albero. Un bel giorno, una grossa pera succosa cade per terra nel giardino e Guglielmo e Marta si ritrovano legati da molti punti di vista...

PETR H., Guglielmo e Marta, Phaidon


lunedì 29 luglio 2013

G come Guizzino, G come grande




Guizzino è l'unico pesciolino nero in mezzo ad un banco di pesci rossi. Un giorno un grosso pesce famelico divora tutti, tranne Guizzino, che riesce a scappare. Dopo i primi momenti di paura, ricomincia a vagare per i mari scoprendo la bellezza dei fondali marini e dei suoi abitanti. Incontra così un altro banco di pesci rossi, che vive nascosto tra gli scogli per paura dei grossi pesci. Li convince a tornare a vivere senza paura e tutti insieme sfidano l'ira e il terrore dei pesci più grossi riconquistando la libertà.

Come incomincia:

“In un angolo lontano del mare, viveva una famiglia di pesciolini rossi. Solo uno era nero come una cozza. Nuotava più veloce degli altri. Si chiamava Guizzino.
Un brutto giorno un grosso tonno, feroce e molto affamato apparve tra le onde. In un solo boccone ingoiò tutti i pesciolini rossi. Solo Guizzino riuscì a fuggire.
Nuotò lontano. Era spaventato. Si sentì solo e molto triste.
Ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando tra una meraviglia e l’altra, Guizzino tornò a essere felice. Vide una medusa piena dei colori dell’arcobaleno.


LIONNI L., Guizzino, Babalibri




Proposte per la didattica: lingua italiana

La consonante G (dura)

Guizzino è forse l’albo più potente (almeno da un punto di vista iconografico) per trasmettere il concetto “l’unione fa la forza”. Non c’è immagine migliore del grosso pesce formato da piccoli pesci rossi, con Guizzino, nero, a fare l’occhio, che insegue il temibile tonno e lo fa fuggire per mostrare ai bambini quanto INSIEME si sia più forti che da soli.

Proponiamo quindi ai nostri alunni di realizzare questa immagine–simbolo con la tecnica utilizzata da Lionni su un grande poster.

Chiediamo in seguito ai bambini di scrivere sul quaderno

TANTI PICCOLI PESCI FORMANO UN UNICO GRANDE PESCE

Noteranno subito come anche l’aggettivo GRANDE inizi con la consonante G.


Grande/piccolo

Sono molteplici le attività che si possono svolgere riguardo questi due contrari: conversazioni e produzioni (Quando ero piccolo...  Ora che sono grande..., confronto tra gli opposti, oggetti e anmali grandi e piccoli...)
Di seguito alcuni libri adatti a stimolare riflessioni, conversazioni, attività:






Un bambino, il protagonista, grande o piccolo a seconda di quel che ormai sa già fare o  ancora non sa fare, e soprattutto a seconda di quel che dicono mamma e papà: -Ormai sei grande! oppure –Sei ancora troppo piccolo!


Come incomincia:



“A malapena lui riusciva a sfiorare con la punta dei capelli il tavolo della cucina, ma sempre lui era di gran lunga più grande del suo gatto di stoffa.
-Mamma, mamma, voglio alzarmi e andare a giocare! Basta fare nanna! Basta fare nanna!- strillò lui.
-Torna di corsa sotto le coperte, non vedi che fuori è tutto buio? I bimbi piccoli come te dormono nei loro bei lettini…- rispose una voce piena di sbadiglia.
A malapena lui riusciva a scendere dal letto senza rischiare un’ammaccatura, ma sempre lui era capace di salire su una sedia e dondolarsi beato.”

STOPPA A., Grande o piccolo?, La Margherita






Gli adulti, pur molto diversi fuori (certo non può mancare il papà Leone e nemmeno il babbo Gufo e c'è pure lui... il papi Pavone) e molto uguali dentro, hanno un solo desiderio, una sola aspettativa, una sola speranza: che il loro piccolo, da grande, diventi uguale a loro, pensi proprio come loro, viva come loro. E i figli? I figli con la testa fanno sì, ma in cuor loro la pensano davvero così?

Come incomincia:

"Piove, il vento starnuta. Gli alberi perdono le foglie, gocce di seta colorano l'asfalto. I portoni dei condomini si chiudono a riccio, le case si accendono come lucciole, nelle stanze le parole cinguettano, le domande serpeggiano, le risposte svolazzano. Hanno suoni e colori diverse: serie e buffe, solenni e matte, marroni e gialle, ocra e rosse.
Piove fuori, dentro...
Papà Leone, pieno il pancione, tuona:
-Cucciolotto tu sei uguale a me,
della savana un dì sarai re,
tu sei il primo nell'affondo,
zebre e gnu come secondo,
scorda la dieta, nessuna pietà,
mangia tanto e a sazietà,
alza le mani su tutti quanti,
non trattarli mai coi guanti,
a nulla serve avere amici, 
soli e temuti si è più felici.
Io lo so che mi hai capito,
ora attendo il tuo ruggito!"


STOPPA A., Da grande, Margherita Edizioni







Gino è nato in uno stagno, in compagnia di tanti girini come lui. Nuota, gioca e... cresce. Quando però la sua codina si accorcia e gli spuntano le zampe, si spaventa. Mamma rana tenta di rassicurarlo, ma lui non vuole saperne di diventare grande e non sa che farsene delle zampe che gli stanno crescendo. Sarà l'incontro con un serpente bugiardo a fargli cambiare idea.


FERRI A., Gino, piccolo grande girino, Nord - Sud







Un piccolo elefante, solo al mondo, e il re degli animali, il leone: un’amicizia non sempre facile, con l’elefante che pian piano cresce, fino a diventare molto più grande del leone. Sarà possibile per i due rimanere amici?

Come incomincia:

“C’era una volta un piccolo elefante.
E poi c’era il re degli animali. Non era un re particolarmente piccolo, ma nemmeno troppo grande.
Un giorno, un piccolo elefante, che aveva perso i genitori, seguì il leone fino al suo palazzo, ma lui non lo lasciò entrare. –Vattene!- gli disse. –Sparisci, nanerottolo grigio! Lasciami in pace, pulce!
L’aveva detto più perché era nervoso che per cattiveria.
Quando il leone andò a dormire, il piccolo elefante restò davanti alla porta del palazzo e si addormentò senza dire niente, senza nemmeno piangere, perché era coraggioso.
E poi non aveva nient’altro da fare, e, soprattutto, non aveva nessuno al mondo.”

SOLOTAREFF G., Tu grande e io piccolo, Babalibri





Come incomincia:

"Ruggero, un cucciolo di alligatore, va all'asilo, ma non gli piace giocare con gli altri animali.
-Io sono un duro!- ripete spesso. -Non voglio giocare con degli smidollati!
Quando la maestra legge una favola ad alta voce Ruggero decide di fare un gran baccano, solo per il gusto di disturbare gli altri! Così prende il tamburo e...BOOM BOOM BOOM!
Questa mattina, durante l'ora di disegno, corre voce che domani arriverà un nuovo compagno di giochi, un leone di nome Alex.
-Un leone! Finalmente un animale forte e coraggioso come me!- esclama Ruggero trionfante. 
-Sono sicuro che diventeremo ottimi amici!"

LABARONNE C., Il piccolo grande ruggito, La Margherita Edizioni




venerdì 26 luglio 2013

Amici con la C ( ...e attenti ai coccodrilli!)






Ma cosa succede a Coccodrillo? Prima ha freddo, poi caldo, a volte è triste e abbattuto, altre volte felice e contento.
Semplice: Coccodrillo è innamorato.
Ma non sarà una conquista facile: Coccodrillo si è innamorato nientemeno che di Giraffa.
Come incomincia:
“Da diversi giorni Coccodrillo gira in qua e in là, in su e in giù, senza darsi pace.
A volte sente tanto freddo, a volte ha fin troppo caldo, a volte è estremamente abbattuto e triste, a volte, invece, è talmente felice che abbraccerebbe il mondo intero per la gioia. Il motivo è molto semplice: Coccodrillo è innamorato!”
KULOT D., Coccodrillo innamorato, Zoolibri


 
Coccodrillo e Giraffa finalmente possono vivere insieme felici. Ma dove? Non a casa di Coccodrillo, dove tutto è troppo basso per la fidanzata, e nemmeno a casa di Giraffa, dove il suo innamorato è alle prese con enormi difficoltà.
Ma ci sarà pure una soluzione…
Come incomincia:
“Questa è Giraffa. Lei è molto grande.
E questo è Coccodrillo. Coccodrillo è molto piccolo. Li dividono esattamente due metri e quarantatre centimetri.
Nonostante questo i due formano una coppia. Due veri innamoratini.
Ma come si sono conosciuti?
Questa è un’altra storia, che viene raccontata in un altro libro.
Fatto sta che i due si sono conosciuti, e da alloraCoccodrillo e Giraffa sono molto felici.”
KULOT D., Coccodrillo innamorato cerca casa, Zoolibri

Cosa faresti se, mentre sei seduto tranquillo a leggere una fiaba della buonanotte, un coccodrillo s’intrufolasse nel racconto per devastarlo? Chiuderesti il libro di schianto per rimetterlo subito sulla libreria? O saresti abbastanza coraggioso, come il Brutto Anatroccolo, per combatterlo?
Un albo illustrato interattivo, dove l'obiettivo è convincere il coccodrillo ad abbandonare le pagine. Scuoti il libro, agitalo, finche l'animale bucherà le pagine e se ne filerà via dalla quarta di copertina.
 
O’BYRNE N., Attenti al coccodrillo! Aprire con cura, Nord- Sud
 
 
 
Il pinguino Carletto vuole a tutti i costi trovare un lavoro. Si presenta alla caserma dei pompieri, all’ospedale, dal giardiniere… Ogni volta riceve la stessa risposta: non è adatto a quel lavoro, sembra piuttosto… Nessuno sa dirgli cosa sembri, finché non si presenta al Direttore dell’Hotel Splendor.
Come incomincia:
“C’era una volta un pinguino che voleva trovare lavoro.
Gli sarebbe piaciuto tanto spegnere gli incendi e così si presentò alla caserma dei pompieri e disse: -Salve, vorrei fare il pompiere!”
RONCAGLIA S.- SALEMI L., Il pinguino Carletto, Giunti Kids

 


Camaleò è stufo di cambiare continuamente colore: nessuno lo nota mai. L’ippopotamo però non lo capisce: se solo potesse essere lui a cambiare colore.

Al camaleonte viene allora un’idea geniale: tutti gli animali che desiderano cambiare il proprio aspetto potranno rivolgersi a lui. Ma talvolta le idee geniali procurano qualche guaio…
Come incomincia:
“Camaleò passeggia per la giungla, cambiando continuamente colore secondo il posto in cui si trova.
Verde. Giallo. Marrone. E addirittura grigio o blu.
Nessuno lo nota mai. A volte perfino i suoi amici tirano dritto, scambiandolo per un pezzo di legno, una foglia, un sasso.
-Uffa, che noia!- brontola Camaleò.”
TASHIRO C., Camaleò, Nord-Sud Edizioni






Un piccolo coccodrillo è curioso di sapere che gusto hanno le bambine. «Sono nauseanti tanto sono zuccherose», lo avverte papà coccodrillo. Una bambina si chiede perché non possa mangiare un coccodrillo. «Sa di fango», la avverte suo padre. Ma guarda caso, i due abitano sullo stesso pianerottolo. Con i rispettivi due genitori che fanno da contrappunto, questa storia esilarante e geniale si muove tra dialoghi di grande umorismo dove, nello stile di Corentin, l'ironia è la vera anima della storia.

CORENTIN P., Non dimenticare di lavarti i denti!, Babalibri




 


Un giorno, Francesca scopre che nella sua lavatrice abita un coccodrillo. È verde, ha gli occhi brillanti e, fra calze e mutande, la saluta dall’oblò. Francesca vorrebbe parlargli. Ma come si comunica con un coccodrillo? A gesti? Con l’alfabeto muto? A sguardi? O con la sola forza del pensiero? Un problema da risolvere in fretta, prima che il coccodrillo se ne vada altrove, attraverso le mille strade nascoste del suo immenso mondo acquatico.

ZOBOLI – BAZZURRO, Dovunque tu sia Caro Coccodrillo, Topipittori






Cesare è un pappagallo che, dopo aver ascoltato le tante storie che il suo papà gli ha raccontato, vuole tornare nel paese dove è nato e dove vivono i coccodrilli. Un giorno si presenta l’occasione e Cesare arriva sul Nilo dove in effetti vive un coccodrillo. La convivenza tra i due dapprima non è facile ma poi… a ciascuno fa comodo la presenza dell’altro.

SOLOTAREFF G., Cesare, Babalibri





Su un'isoletta sperduta nell'oceano vive un mite coccodrillo che, unico rappresentante della sua specie, passa le giornate in compagnia degli altri animali, suoi amici. Ma un giorno da una nave sbarcano dei cacciatori che uccidono tutti gli animali e decidono di portare il coccodrillo con sé, divertiti dalle sue lacrime, per sfruttarlo come fenomeno da baraccone. Prospero, il coccodrillo, è sempre più triste e le sue lacrime aumentano a dismisura, diventando prima una pozzanghera, poi un torrente, un fiume, travolgono tutto e tutti, lo trascinano nel mare e via, fino alla sua amata isoletta nell'oceano.

PITTAU – GERVAIS, Le lacrime del coccodrillo, Il castoro





 



Alla schiusa delle uova ci fu grande sorpresa nel vedere il coccodrillo Cornelio stare ritto su due zampe. I compagni coccodrilli sono in sospetto. L’invidia è nascosta dietro un’apparente indifferenza e il «diverso» Cornelio se ne va indispettito: lui ha altri orizzonti. Dalla scimmia impara esercizi di coda inimmaginabili. Vorrebbe condividerli con i propri simili, ma loro non ne vogliono sapere. Ma sarà poi vero? La diversità e il talento hanno il loro prezzo.


Come incomincia:


“Quando le uova si schiusero, i piccoli coccodrilli sgusciarono fuori e iniziarono a zampettare sulla sabbia del fiume. Non Cornelio, però. Lui uscì in piedi.
Cornelio cresceva alto e forte e raramente si metteva a quattro zampe. Vedeva cose che nessun coccodrillo aveva visto prima.
-Posso vedere molto al di là dei cespugli!- disse una volta. Ma gli altri coccodrilli risposero: -E allora? Cosa c’è di speciale?”


LIONNI L., Cornelio, Babalibri
 



 



Tutti gli animali hanno un colore, tranne il camaleonte che cambia colore secondo dove si posa. Come può fare per avere un colore tutto suo? Troverà la soluzione grazie a un amico.


Come incomincia:

“I pappagalli sono verdi e i pesci sono rossi
gli elefanti sono grigi e i maiali rosa.
Tutti gli animali hanno un colore.
Tranne il camaleonte che cambia colore secondo dove si posa.”

LIONNI L., Un colore tutto mio, Babalibri



Carlotta ha un amico speciale. È un cane dal pelo blu che la viene a trovare tutte le notti. Un giorno Carlotta si perde nel bosco e…


Come incomincia:


“Seduta al sole davanti a casa sua, Carlotta stava giocando tranquillamente con la sua bambola quando vide avvicinarsi un grande cane. Era un cane strano, con il pelo blu e gli occhi che brillavano come pietre preziose.
-Povero cane blu- disse facendogli una carezza, -hai l’aria di essere stato abbandonato.
Gli diede un pezzetto del suo panino con il cioccolato.

NADJA, Cane blu, Babalibri