lunedì 30 marzo 2015

Camere da sogno



Che bello sarebbe poter realizzare, per le persone che amiamo e per noi stessi, delle camere da sogno! Proprio quel che fa Elena, la padrona di casa del libro

Gli invitati






Ed ecco che, in un attimo, i bambini si trasformano in perfetti arredatori:









 

 













sabato 28 marzo 2015

Casa di fiaba

Un post vecchio di un anno, ma che mi sembra sempre bello riguardare: 

Per un bambino molto piccolo, tante cose sono CASA: la pancia della mamma, il suo seno, le sue braccia, le ginocchia di papà, l’abbraccio dei nonni, la culla, uno scatolone, un sasso, il tavolo coperto dalla tovaglia, l’angolo tra poltrona e divano, un albero...

Giovanna Zoboli raccoglie nel suo libro, in forma di poesia, tutte le dimensioni di ciò che per un bambino è casa, in un rimando continuo tra fantasia e realtà.

Casa di fiaba - copertina


Come incomincia:

“Casa di fiaba,
casa stregata.
Casa di foglie
e di rami, di nebbia.
Casa che brucia,
casa incantata.
Casa di ghiaccio,
di polvere e terra.
Nido d’uccello,
casa sbagliata.”
ZOBOLI G., Casa di fiaba, Topipittori


Alcune espressioni poetiche hanno "fomentato" (rubo l'espressione a Chiara Carminati e al suo imperdibile libro, Perlaparola) l'immaginazione dei bambini quanto le magnifiche illustrazioni di Anna Emilia Laitinen





















Sul quaderno abbiamo ricopiato alcuni versi della poesia (i bambini hanno capito in fretta che la maestra li aveva scelti apposta perché contenevano molte sillabe CA/CO, ed è stato altrettanto interessante riflettere insieme su termini non consueti come spelonca e reggia).

 

Infine ogni bambino ha espresso il proprio pensiero sulla CASA: una volta scritto tutto al computer, ho spiegato ai bambini che avrei raggruppato le frasi secondo le domande (implicite) a cui rispondevano:

Che cos’è?
Com’è?
Cosa c’è?
Cosa si fa?
In questo modo, abbiamo scritto il nostro primo testo.

LA CASA È UNA COSA PARTICOLARE PERCHÉ NON TUTTI CE L’HANNO.
È UN POSTO DOVE VIVONO TUTTI; LA CASA È FATTA APPOSTA PER VIVERCI.
IN CASA QUALCHE VOLTA VENGONO I LADRI.
IN CASA SI GIOCA, SI PULISCE, CI SI DIVERTE, SI DORME, SI CUCINA, SI MANGIA, SI GUARDA LA TIVÙ, CI SI AIUTA, SI COLORA, SI FANNO I COMPITI,SI BALLA, SI CANTA, SI MANGIANO I CIOCCOLATINI, SI PUÒ MANGIARE UN ORSO DI CIOCCOLATO, CI SI RILASSA, SI LAVORA.
IN CASA C’È TUTTO: CI SONO I MOBILI, IL COMPUTER, IL WATER, IL BAGNO, UNA PALLA, UNA FINESTRA, LA CAMERETTA, IL SALOTTO, GLI OROLOGI, LE TENDE, LE PERSONE, LE CARAMELLE, IL FRIGORIFERO, I GRADI DI TEMPERATURA, GLI OGGETTI, LE SCALE, LE PORTE, IL PAVIMENTO, LA DOCCIA, IL DIVANO, L’ACQUA, IL CIBO, LE SCARPE, IL LETTO, IL BIDET, LA SOFFITTA.

La casa ripara dalla pioggia, può contenere tante persone, può essere un palazzo, un condominio, ci possono essere tante altre case attaccate vicino o in una zona tranquilla, è un oggetto grande, resistente e duro, ha il tetto.
La casa può essere rovinata, illuminata, pulita, piena di coniglietti o di cani, bella o brutta, fatta di mattoni, dipinta, alta, a forma di naso.
In casa ci sono grandi e piccoli, bambini che giocano, i genitori, persone che mangiano, degli animali, i topi, tanti Lego, la cassaforte dei giocattoli, gli ombrelli, la cucina, i divani, i mobili, i letti, le sedie e i tavoli, le cartelle, salvadanai, le candele, l’elettricità, le giacche, la cantina e il garage
In casa si gioca, si ride, si cucina, si stira, si mangia, si trova spazio per mettere le cose che si comprano, si dorme, si gioca ai videogiochi, si fanno i servizi, ci si abita, si fanno i compiti, si legge, si guarda la tivù, si beve, ci si veste, si festeggia il Natale, si curano i fratellini, ci vogliamo bene, si possono usare tanti giochi, si disegna, si può dormire, ci si riposa, si aiutano il papà e la mamma, si possono guardare i dvd

venerdì 27 marzo 2015

Gli invitati


L’invito di Lupo Sabbioso a Zackarina ha trascinato inevitabilmente con sé un libro uscito l’anno scorso, e che subito mi aveva attirata, come una potentissima calamita.
 
Gli invitati


Perché desideravo tanto questo libro? 

Per le recensioni entusiastiche, certo. Per la copertina, che mi ha attratto irresistibilmente, fin da subito, con quel rosa acceso (fuxia?), il giallo, il bianco e il rosso, a definire finestre, persiane, porte, locali di una casa. Anche il tetto, certo, è rosso (perché, voi come lo coloravate da bambini?). Perché è opera di Bernard Friot, e non vedevo l’ora di scoprire cosa si fosse inventato questa volta.
I risguardi riprendono i motivi della carta da parati abilmente stesa sulle pareti da una mucca ( ma lo sarà davvero?) che compare nella pagina successiva, sotto il titolo e gli autori.
E poi, la storia incomincia:
“Elena ha una grande casa: cucina, sala da pranzo, salotto, nove camere, una cantina, una soffitta. E un galletto-banderuola sul tetto.
D’estate, Elena ha sempre molti invitati. Prima che arrivino, lei ridipinge le camere, cambia la tappezzeria, i mobili, l’arredamento.” 
Certo, a cosa servirebbero nove camere, se non ad ospitare altrettanti invitati? Però Elena, oltre ad attendere gli ospiti, fa di più: cura la sua casa, la rinnova per loro.
“Lucia
Per Lucia, ballerina e stella del teatro dell’Opera, inventa una camera di luna e di notte: garze leggere, cuscini di piume, lustrini e luci soffuse.”  
Un momento: Elena non si limita a rassettare, a preparare. No: Elena prepara ad ogni ospite (almeno credo) una stanza che sia pensata, sognata, realizzata, soltanto per lui, o per lei (quanto ci piacerebbe che qualcuno facesse la stessa cosa per noi? Una stanza a nostra misura, tagliata e cucita secondo i nostri sogni, le nostre passioni, i nostri desideri?)
Bene: so come proseguirà il libro: una doppia pagina per ogni ospite, per ogni invitato.
E quindi Ettore, campione di karate, 

Rosetta, romantica amante dei cuori


 Oscar, appassionato di macchine sportive…




Ma quando gli invitati arriveranno, riusciranno a indovinare quale camera è stata realizzata per ognuno di loro? O, al contrario, le loro scelte saranno un felice sovvertimento di quanto Elena, e noi, ci saremmo aspettati?
Un libro divertente e lieve che, a mio parere, può aiutare a riflettere su scelte che appaiono scontate e, soprattutto, sui pregiudizi.