venerdì 31 maggio 2013

M come Mondo



Quant'è bella e tonda la parola MONDO!
Contiene tutte le lettere che abbiamo imparato finora...e contiene anche un sacco di altre cose, belle e brutte, buone e cattive, che si vedono oppure no...

Come incomincia:

"Nel mondo ci sono bestioline che zampettano, volano, pizzicano e strisciano.
Ci sono gatti dolcissimi e mattacchioni.
Ci sono grandi animali dietro le sbarre.
Nel mondo ci sono innamorati che si abbracciano e si baciano.
Ci sono persone molto vecchie che ridono e si divertono.
Ci sono bambini che giocano con barattoli di latta.
Ci sono notti misteriose che fanno un po' paura.
Ci sono pesci enormi che mangiano pesci grandi che mangiano pesci medi che mangiano pesci picccoli che mangiano pesci minuscoli..."

MARCHON B. -ROBIN, Nel mondo ci sono..., EDT giralangolo


M come MONDO

Leggiamo ai bambini il libro molto lentamente, una pagina alla volta, lasciando il tempo a parole e immagini di sedimentarsi nella mente e nell'immaginazione di ognuno.

La prima frase già suggerisce moltissime attività:

"Nel mondo ci sono bestioline che zampettano, volano, pizzicano e strisciano."

Chiediamo quindi ai bambini: Quali sono gli animali che zampettano? (saranno solo quelli con le zampette o anche quelli con le zampone?). Quali quelli che volano? E che nuotano? E che strisciano? (attendiamo un attimo prima di porre la domanda: Siete sicuri che ci siano tutti? A me sembra che manchino quelli che... nuotano...saltano...corrono...sfrecciano...)
Decidiamo insieme a loro cosa fare di questa frase: vogliamo disegnare gli animali suddivisi a gruppi? Oppure rappresentarli nei loro ambienti? O cercarli sui libri? E se ci sono animali che fanno insieme due o più cose (ad esempio volano e pizzicano)?
Possiamo scrivere sul quaderno, tutti insieme, i nomi degli animali che appartengono ai diversi gruppi; possiamo disegnarli su fogli diversi, scriverne il nome e poi organizzare, con l'aiuto della maestra, un bestiario in ordine alfabetico...

Errore, errore...non avevamo letto bene! Nel libro c'è scritto bestioline... E quindi? Forse elefante, tra gli animali che zampettano, non va bene... E forse neppure aquila, o fenicottero, tra quelli che volano... (impariamo, insieme ai bambini, dall'errrore: sbagliano loro, ma sbagliamo anche noi, e prima li rendiamo consapevoli di questo, prima riusciremo a togliere, a noi e a qualcuno di loro, la pretesa di riuscire a fare sempre tutto e bene).
Nel mondo ci sono anche "...grandi animali dietro le sbarre."
Eccoli qui, finalmente, i grandi animali: ma quali sono? E, soprattutto, perchè sono dietro le sbarre? Chi ce li ha messi? Per quale motivo?
Meglio poter vedere un animale dal vivo, anche se dietro le sbarre, o pensarlo lontano, ma libero e a casa sua?
E poi ci sono "...bambini che giocano con barattoli di latta." ( E tu con cosa giochi? Con cosa giocavano mamma e papà, quand'erano come te? E i nonni? Quali giochi si possono fare in casa, anche quando è brutto tempo, e quali invece hanno bisogno di un cortile, di un giardino di un prato?)
E poi "...pesci enormi che mangiano pesci grandi che mangiano pesci medi che mangiano pesci picccoli che mangiano pesci minuscoli". (Una bella attività di seriazione, come quelle di una volta: "Disegna un pesce enorme, poi uno grande, poi uno medio, poi uno piccolo e infine uno minuscolo...ora ritagliali e incollali uno dentro l'altro... oppure possiamo sempre fare una bella fotocopia :((( ).
Scherzi a parte, è proprio vero che il pesce grande mangia sempre il pesce piccolo? Forse no, se il pesce piccolo è furbo come Guizzino...
Insomma, un libro pieno, stracolmo, di idee per parlare, scrivere, disegnare, immaginare...imparare.






giovedì 30 maggio 2013

Altri amici con la M


Martina adora vestirsi da principessa. Ma oggi proprio non si può: oggi è una freddissima giornata invernale e la mamma ha scelto per la sua bambina un abbigliamento più adatto.

Per fortuna che, vestite come dice la mamma, ci si può divertire sulla neve!

 
Come incomincia:

 
"La principessa Martina vuole sempre vestirsi di rosa. Questa mattina ha scelto di indossare la calzamaglia da ballerina con i nastrini bianchi.

La mamma però non è d’accordo: - Mio piccolo tesoro, oggi fa freddo, metti le calze pesanti.”

 
NAUMANN – VILLEMIN C., Sono una principessa, Il Castoro Bambini Milano 2003


 

Mucca Moka va in città e trova la scuola dove impara a fare la cioccolata calda. Mucca Moka si traveste da Barman per potersi divertire in santa pace.

Mucca Moka ha dodici amici dai nomi speciali: il primo si chiama Gennaio.

 
Come incomincia:

 
“Moka è una mucca di montagna.

Moka ha tre amiche. Insieme brucano l’erba profumata.

Un giorno Moka trova una moneta in mezzo al prato. Moka dice: -Che fortuna! Potrò fare un viaggio.-

Moka compra un biglietto del treno e parte per la città.

La città è grande e bella. Moka la visita a lungo.

Moka trova la scuola della cioccolata calda. Moka pensa: -Voglio studiare in questa scuola-.”

 
TRAINI A., Mucca Moka, sei grande!, Einaudi Ragazzi


 

Matteo, l'orso timido del Polo Nord trova in una bottiglia un telefonino. Di colpo si ritroverà circondato da molti amici che lo vanno a trovare ma… quando è troppo è troppo! Forse è meglio restituire questo oggetto al mare.

 
NORAC C., Un orso troppo gentile, Babalibri



 

Matteo è un topolino che abita insieme a mamma e papà in un solaio triste e squallido, tappezzato di ragnatele. I suoi genitori desidererebbero tanto che lui diventasse un famoso dottore ma Matteo, dopo una visita con la scuola al Museo d’Arte scopre la propria via: la sua vita cambierà e si tingerà dei colori da pittore.


LIONNI L., Il sogno di Matteo, Babalibri

 

mercoledì 29 maggio 2013

Ancora MOSTRI!


Per leggere ancora

Nel fitto della foresta, in una caverna umida e buia, vive un mostro peloso, goloso di esseri umani. Quando finalmente riesce ad acchiapparne uno, il re, questi gli promette che gli troverà un bambino morbido e cicciottello. Ma la piccola Lucilla saprà cavarsi d’impiccio…

 
Come incomincia:


“Nel bel mezzo di una foresta fitta fitta, in una caverna umida e buia, viveva un mostro peloso. Era assolutamente ripugnante: la sua testa era enorme, e da essa uscivano direttamente due piedini piccolissimi. Per questo motivi non riusciva quasi a camminare, e se ne stava sempre nella sua caverna.”

 
BICHONNIER H. – PEF, Il mostro peloso, Ed. E.Elle
 

 

Un mostro tenero e gentile, sentendosi solo, abbandona la sua casa, attraversa fiumi, vallate, addirittura il mare e, finalmente, arriva in città, dove fa la conoscenza di tante persone, ma, purtroppo, non trova nessun mostro come lui. Anche se gli umani gli piacciono molto, decide quindi di ripercorrere al contrario il suo viaggio e, quando finalmente arriva a casa…

 
Come incomincia:

 
“I mostri sono molto rari. In pochi ne hanno sentito parlare.

I mostri sono così rari che ce n’è soltanto uno per ogni paese del mondo… e non si conoscono nemmeno tra loro.

Sono creature molto tranquille, che vivono tutte sole in cima alle montagne o nascoste in mezzo ai boschi.

Ciò che amano fare di più è prendersi cura dei loro giardini rigogliosi…

bere tè caldo…

leggere un buon libro…

passeggiare nella neve…

stare sotto la pioggia…

preparare torte…

e, naturalmente, mangiarsele.”

 
JUDGE C., Il mostro che si sentiva solo, Isbn Edizioni
 

 
Proprio in questo momento, da qualche parte del mondo, c’è un mostro che sta pensando a te. E così s’incammina verso casa tua, leccandosi i baffi, nello zaino forchetta e coltello, immaginando quanto tu sia buono con sopra un po’ di ketchup. E quando sarà nella tua camera…

Come incomincia:
 
“Ti sei mai chiesto se da qualche parte, non troppo lontano, forse esistono…
I MOSTRI?
Perché, se per caso i mostri esistono…
non credi che questo mostro forse si sta leccando i baffi e sta pensando A TE?
E se questo mostro sta davvero pensando a te forse sta pensando a te perché vuole MANGIARTI?
Spero di no. Perché sta venendo a cercarti…PROPRIO ADESSO!”
VERE E., Il mostro della buonanotte, Raggi di Luna - Gribaudo



Osvaldo, un orribile, spaventoso mostro, terrorizza gli abitanti del regno. Il re promette la mano della figlia a chi lo catturerà. Valentino non sembra il candidato più adatto, ma quando comincia a raccontare…

Ora Osvaldo non vuole più spaventare nessuno, ma desidera solo qualcuno che ogni sera gli racconti una storia.

 
Come incomincia:

 
"Questa è la storia di un regno, di un re e della sua figlia adorata.

E’ anche la storia di Osvaldo, il mostro spaventoso. Un mostro astuto e feroce, abile e forte, proprio il tipo di mostro difficile da acciuffare.

-Il primo che lo catturerà, la principessa sposerà-, annunciò il re.

Quando Valentino si fece avanti, tutti quanti scoppiarono a ridere.

-Ah, ah, ah! Avete visto che mezza cartuccia?”

 

DE GREEF S., Il mostro che amava le storie, Babalibri
 


È sera ed è l’ora di andare a letto. Come sempre accade, comincia una battaglia tra padre e figlio. “A letto, piccolo mostro!” Ma ogni scusa è buona per rimandare quel momento: il bacio alla mamma, il gioco con lo spazzolino da denti, i salti sul letto, la scelta del libro da leggere, il bicchiere d’acqua… “A letto, piccolo mostro!” diventa così il ritornello che papà non finisce mai di ripetere. Ma alla fine il “piccolo mostro” si prenderà una rivincita.

RAMOS M., A letto, piccolo mostro!, Babalibri
 


Che orribile mostro, il Gruffalò! Ha zanne tremende, artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati. E poi ginocchia nodose, terribile unghione e un bitorzolo verde in cima al nasone. E come se non bastasse, occhi arancioni, la lingua molliccia e aculei violacei sulla pelliccia.

Per fortuna che il Gruffalò non esiste: è solo l’invenzione di un furbo topino per tenere alla larga chi vorrebbe mangiarselo.

E se invece il Gruffalò esistesse davvero? Niente paura, il topino è davvero molto furbo.

 
Come incomincia:

 
“Un giorno un topino allegro e gioioso andò a passeggiare nel bosco frondoso. La volpe lo vide: -Che buon bocconcino!- pensò osservando il bel topolino.

-Ciao topo, lo sai, la foresta è insidiosa… dai, vieni da me che ti offro qualcosa!

-Sei molto gentile, ma dico di no: mi vedo per cena con il Gruffalò.

La volpe gli chiese: -E chi sarà mai?

-Ma come, davvero tu non lo sai?”

 

DONALDSON J. – SCHEFFLER A., A spasso col mostro, Emme Edizioni 1999 Trieste
 

 
Tre orribili piccoli mostri: Pungo, Graffio, Ringhio. Aurora però non si lascia spaventare e li porta a far merenda a casa sua. Poi una bella ripulita, pigiama rosa e fiocchetti per tutti.
Ma cosa dirà la mamma quando li rivedrà?
 
Come incomincia:
 
"Quel giorno Aurora andava a passeggio nella foresta. Alla bambina piaceva tantissimo arrampicarsi sugli alberi e non aveva paura di niente.
A forza di passeggiare, Aurora capitò in un angolo della foresta buio, molto buio. Non si muoveva una foglia, tutto era silenzioso e senza vita. Mentre Aurora camminava sotto gli alberi spogli, all’improvviso fu assalita da tre orribili mostri.”
 
BACKES M., Pungo, Graffio e Ringhio, Babalibri Milano 2006

 
 
Di come un porcellino troppo goloso possa cadere nelle grinfie di un mostro molto, molto più goloso di lui. E di come un mostro molto, troppo goloso possa... Una storia travolgente al ritmo di una filastrocca paurosa e allegra.
CNEUTT C., Mostro, non mangiarmi!, Adelphi
 
Un magnifico e imponente albo illustrato che non passa di certo inosservato sia per le dimensioni imponenti (formato 30x42 cm) sia per il tema affrontato, quello delle malattie, spesso fonte di forti ansie e paure nei bambini. Ma che cosa c’è di più divertente e rassicurante che non immaginarsi i mostri più spaventosi alle prese con le stesse malattie che colpiscono grandi e piccoli? Eh sì, perché anche i mostri si ammalano, e i bambini... si divertono! Ecco quindi sfilare uno dopo l’altro i mostri che angosciano piccoli e grandi: la strega, l’orco, il mostro sotto il letto, la diavolessa, il fantasma, il babau, lo scheletro, il vampiro, il lupo mannaro, il commerciante d’armi, barbablù e il diavolo. Tutti afflitti da una malattia scelta tra le più comuni e “schifose” (vomito, diarrea, pulci, varicella, sangue dal naso) e quelle più astratte per i bambini ma note ai più grandi (mal d’amore, depressione, attacchi di panico...). A ogni mostro la sua malattia. E a entrambi un’incantevole e suggestiva illustrazione a tutta pagina, di forte impatto, accompagnata da una breve ed esilarante descrizione del malanno, con l’indicazione dei possibili rimedi, sintomi e alcune importanti informazioni a uso del lettore per riconoscere la malattia nei compagni di classe! Tutto condito da un forte humour, un rimedio infallibile! Mostri ammalati offre la possibilità di accostarsi a questo universo “terrificante” in maniera intelligente e divertente, ponendosi come un valido aiuto per affrontare temi spesso rimossi da grandi e bambini, come quelli della malattia e del dolore, attraverso il sorriso e un forte intento di sdrammatizzare.
HOUDART E., Mostri ammalati, Il Castoro
 
 
 

Un pazzo abecedario, per imparare l’alfabeto con i mostri!
N come N... il suo nome s’è scordato
O come Orval sull’orecchio s’è installato
P come Pigal col pigiama ha litigato...
SNOODIJK T., M come mostri, Zoolibri
 
 

BARBE' C. - BENAZET J., La bocca del mostro, Piccoli
 
MARIJANOVIC S., Mostri di casa, ape junior

martedì 28 maggio 2013

M come mostri


Il piccolo Max, travestito da lupo, viene mandato in castigo in camera sua. Ma ecco che in quella stessa camera cresce una foresta sempre più fitta, e appare addirittura il mare, che porta Max fin nel paese dei mostri selvaggi.

Riuscirà a tornare a casa, dove lo aspetta la sua cena fumante?

Come incomincia:

“Quella sera Max si mise il costume da lupo e ne combinò di tutti i colori e anche peggio.

La mamma gli gridò: - MOSTRO SELVAGGIO!- e lui le rispose: - E IO TI SBRANO-.

Così fu mandato a letto senza cena.”

SENDAK M., Nel paese dei mostri selvaggi, Babalibri Milano1999

Proposte didattiche: lingua italiana

La consonante M

La storia narrata dall’albo è molto breve e si dipana attraverso poche parole (talvolta nessuna) che accompagnano le splendide illustrazioni di Sendak. Rileggiamola ai bambini soffermandoci sulle immagini.

Disegniamo alla lavagna uno qualunque dei mostri selvaggi: hanno linee semplici ed espressioni tenere e buffe. I bambini si divertiranno a ricopiarli e potranno scrivere sotto l’immagine le parole

MOSTRO SELVAGGIO

o l’intera frase

MAX NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI

evidenziando le consonanti M

All’interno della storia, seppur solo all’inizio e con un ruolo che pare marginale, appare la MAMMA: in realtà, l’intera avventura di Max ha inizio dalla sua decisione di cacciarlo in camera per punizione.

Chiediamo ai bambini di illustrare la frase

LA MAMMA MANDA MAX NELLA SUA CAMERA

Sempre evidenziando, colorando o cerchiando la consonante M.
Anch’io MOSTRO!
Chiediamo ai bambini se qualche volta sia capitato anche a loro di sentirsi dei piccoli mostri: ascoltiamo le loro narrazioni, poi chiediamo loro di disegnare il proprio autoritratto mostruoso, accompagnato dalla didascalia
IO FACCIO IL MOSTRO
o dalle espressioni personali di ciascuno.
Com’è un mostro?
Sempre attraverso la conversazione, cerchiamo quali siano le caratteristiche necessarie per un MOSTRO: dovrà essere cattivo? Brutto? Grande? O minuscolo?
Chiediamo a ogni bambino di disegnare il proprio mostro e di trovargli il nome più adatto: se qualcuno si trovasse in difficoltà con quest’ultima richiesta, sottoponiamo il disegno ai compagni, o all’intera classe, chiedendo di trovare un nome per il poveretto.
Una volta terminati tutti i mostri, chiediamo ai bambini di ritagliarli e incolliamoli su un unico cartellone, o su un grande libro in cartoncino nero, che rimarrà a disposizione della classe; se lo riteniamo opportuno, accompagniamo il nome di ogni mostro con una breve descrizione fatta dal suo “autore”.
 
Dove vivono i mostri?
 
Proseguendo con la conversazione, chiediamo ai bambini dove pensano che vivano i mostri. Chiediamo loro, se lo desiderano, di disegnare sul quaderno la casa dei mostri. Se vogliamo, possiamo proporre loro di realizzare un modello tridimensionale per la classe, utilizzando uno scatolone, dentro cui riporre i mostri che i bambini disegneranno.
 

lunedì 27 maggio 2013

F come finestra


Oggi comincio con un grazie.
Grazie all'unione di creatività e ingegno di Giovanna Zoboli e  Vittoria Negro, il cui post, pubblicato pochi giorni fa su http://topipittori.blogspot.it/2013/05/i-libri-e-la-politica.html mi ha offerto lo spunto per il lavoro odierno.

F come finestra, dunque: perché mi sembra davvero stimolante e bello proporre ai bambini la lettura dell’albo


Come incomincia:

"sedie zoppe
alberi tagliati
quadri anonimi
edifici mai costruiti
pensieri nascosti
facce difficili da ricordare
libri che non dicono niente
oggetti smarriti
bici rubate
..."
ZOBOLI G. - SCARABOTTOLO G., Cose che non vedo dalla mia finestra, Topipittori

Riflettiamo, disegniamo e scriviamo quindi con i bambini sui quaderni, su cartelloni, su libri realizzati insieme:

  • Cosa vediamo dalla finestra?
  • Cosa vedi dalla finestra di casa tua?
  • Cosa NON vedi dalla finestra?
  • Cosa ti piacerebbe vedere dalla finestra?
  • Cosa vorremmo (tutti insieme, in un noi divenuto classe) vedere dalle nostre finestre?

"Fare politica con i libri, con la letteratura, illustrata e non, forse, allora, significa solo questo: leggere i libri, rifletterci su e utilizzarli per il modo che hanno diverso di dire e guardare, in contesti in cui della realtà si parla poco e alla quale si guarda ancor meno. Senza ridurre la politica a una rosa di temi ripetitivi e riconoscibili, ma considerandola in tutta la sua estensione, di cosa che riguarda la vita di tutti, collettiva e individuale."

Giovanna Zoboli   http://topipittori.blogspot.it/2013/05/i-libri-e-la-politica.html

E se davvero è così, sono felice di fare politica a scuola…

sabato 25 maggio 2013

Altri amici con la F

Nonostante tutto Filiberto vola!
Il pinguino Filiberto sfreccia in volo a tutta velocità. Un vecchio gabbiano, indignato, gli ricorda che i pinguini non volano e il piccolo, disorientato, cade a terra. Fortunatamente una foca gli rammenta tutto ciò in cui è davvero bravo; Filiberto si rincuora e ringrazia la sua nuova amica che…vola via. Ma se la foca può volare, allora anche il pinguino può raggiungerla in volo!

 Come incomincia:

 
"E’ una bella mattina e Filiberto batte le piccole ali a più non posso, volando nel cielo blu.

Va così di fretta che non si accorge nemmeno di aver superato un vecchio gabbiano.

Un fischio acuto lo fa voltare all’improvviso. –Ehi, maleducato!- gli grida l’uccello. –Come ti permetti di sorpassare me, un gabbiano?

-Scusa, ma… perché no?- domanda Filiberto, senza fermarsi.

-Perché sei un pinguino, scioccone, e i pinguini non volano!

-Stai scherzando?!- esclama Filiberto stupito.”

 
RUHMANN K. – SIEGENTHALER R., Nonostante tutto... Filiberto vola!, Nord-Sud Edizioni



La sarta Filomena, dopo aver cucito innumerevoli abiti da sposa, ha finalmente incontrato l’amore della sua vita.

Ora però non ha più tempo da dedicargli, presa com’è dalla realizzazione del proprio abito da sposa.

Ma il giorno delle nozze, come farà Ferruccio a riconoscerla sotto quella montagna di stoffa ambulante? E Filomena riuscirà a riacchiapparlo?

 
Come incomincia:

 
Filomena la sarta era molto brava. Brava a fare le gonne, i pantaloni, i vestiti eleganti, i vestiti sportivi.

Ma era brava soprattutto a fare vestiti da sposa.

Le ragazze del paese che volevano un abito da sposa andavano tutte da lei.

-Filomena, ho visto un modellino su SposeBellissime…

-Filomena, voglio un vestito mooolto romaaantico…

-Filomena, il mio dev’essere il più bello.

E Filomena le accontentava tutte.

Copiava alla perfezione il modello di SposeBellissime, sapeva fare vestiti mooolto romaaantici, e alla fine ciascuno era il più bello.”

 
MASINI B. – CANTONE A.L., Una sposa buffa, buffissima, bellissima, Edizioni Arka

 

Sophie è disperata: Felix, il suo leprotto preferito, è scomparso all’aeroporto. Nonostante le ricerche, nessuno riesce a trovarlo. Ma, tornata a casa, la bambina riceve una lettera da Londra. Il mittente è proprio lui. Incomincia così un lungo viaggio che lo porterà in giro per il mondo. Da ogni città, Felix invierà sue notizie all’adorata Sophie.

Come incomincia:

 
“Sul finire delle vacanze estive successe una cosa terribile. D’un tratto, all’aeroporto, sparì Felix, il leprotto preferito di Sophie.

- Non avere paura! –le disse la mamma in tono tranquillizzante, abbracciandola. Ma Sophie aveva in gola un nodo grosso così: - E se Felix fosse perduto proprio per sempre? – pensò.”

 

DROOP C. & LANGEN A., Lettere da Felix, Fabbri Editori

 


 
Che sarà mai successo a Babbo Natale? La slitta, per la troppa velocità, è in mille pezzi nella foresta, e ciò che restava dei regali è finito in acqua quando l’adorabile vecchietto è scivolato su un dannato ponte coperto di ghiaccio all’entrata della città. Come se non bastasse lo Stesso Babbo Natale si è fatto un bagno fuori programma.

Ma ecco Faustina Carabattoli, venditrice di giocattoli e subito pronta ad offire il suo aiuto. In men che non si dica, conquisterà il ruolo di aiutante di Babbo Natale, ed anche il suo cuore.

 
Come incomincia:

 "I giocattoli sono pronti, e Babbo Natale può finalmente andare a dormire, sfinito, tutto indolenzito…ma soddisfatto.

- Cucù, cucù! Sveglia Babbo Natale, sveglia! C’è molto da fare! – grida all’improvviso il cucù, urlando a squarciagola. Che risveglio brutale!

- Non c’è un secondo da perdere – pensa Babbo Natale anora tutto intorpidito dal sonno.”

 
WILSDORF A., Faustina e Babbo Natale, Babalibri

 

Un enorme, prepotente ragazzo ed una minuscola, indifesa formica. E la scarpa del ragazzo sta per spiaccicare la formichina.

Cosa potrà fare la piccina per salvarsi da una fine orribile? C’è un solo modo: tentare di convincere il ragazzo che loro due non sono poi così diversi. E poi, quella domanda: “Ma se tu fossi me e io fossi te, cosa vorresti che io facessi?”

 
Come incomincia:

 
“ –Ehi, formichina laggiù, mi senti?

Puoi rispondermi?

La vedi la mia scarpa?

Bene, perché sta per spiaccicarti!

 
-No, per favore, lasciami stare!

Me ne vado per i fatti miei con la mia briciola di torta.

Ti prego, non schiacciarmi!

 
-Lo sanno tutti che le formiche non si fanno male.

Sei così piccola che quasi non esisti.

Io invece sono così grande…

Secondo me, non te ne accorgerai nemmeno.”

 
HOOSE P. e H., Ehi, tu, formichina!, Mondadori


La mosca Fosca decide di metter su casa e la inaugura con una deliziosa torta di more, il cui profumo si diffonde per tutto il bosco, attirando gli ospiti più diversi: uno scarabeo, un pipistrello, un rospo… addirittura un lupo!

Come incomincia:

"C’era una volta una mosca Fosca che viveva nel bosco. Stufa di ronzare e girovagare, decise di mettere su casa.

-Potrò dormire in un letto,

starmene al calduccio,

preparare dolci squisiti

invitare tanti amici.

MEJUTO E., La mosca Fosca, Kalandraka