venerdì 31 luglio 2015

Letture estive (17): Poco prima della notte



Finisce il giorno, col suo baccano, le sue eccitazioni, emozioni e fatiche. Viene la notte, col buio, il silenzio, forse qualche paura. Tra il giorno e la notte, nel quasi-buio della camera, nella quiete del letto, la voce della mamma, o del papà, racconta una storia breve: qualcuno vive, qualcosa avviene, con un senso, tra un inizio e una fine. Voce e storia pronunciano insieme, con calma, uno dei possibili, amichevoli nomi del mondo. 


Come incomincia La parola “FIABA”:

Un giorno, chissà perché, le fiabe sparirono. Non se ne trovava più una, né lunga né corta, né bella né brutta, né scritta né raccontata, e nemmeno ricordata. I bambini, anche se non ne ricordavano nessuna, ricordavano però che prima c'erano state delle fiabe, e che erano belle. Così andarono dai grandi, e dissero:
-Rivogliamo le fiabe.
I grandi pensarono, ragionarono, provarono, ma non riuscirono a combinare niente.
Allora i bambini andarono dai governanti, e dissero:
-Rivogliamo le fiabe.
I governanti studiarono, tentarono, provarono, ma anche loro non combinarono niente.
I bambini andarono da mago Parlò, e dissero:
-Mago Parlò, rivogliamo le fiabe.
-Non sarà facile- lui rispose. -Avrò bisogno del vostro aiuto.
-Sentiamo,- dissero i bambini.
-La parola FIABA è fatta di cinque lettere,- lui spiegò. -Innanzitutto, occorreranno moltissime cose che cominciano per F, moltissime cose che cominciano per I, moltissime cose che cominciano per A, moltissime cose che cominciano per B e moltissime cose che cominciano per A.
-Per la seconda A, mago Parlò, non basteranno le moltissime cose che cominciano per A già trovate?- chiese un bambino sveglio, che si chiamava Michele.
-No, non basteranno,- rispose tranquillo mago Parlò. -Perché la seconda A della parola FIABA è diversa dalla prima A.”

PIUMINI R., Poco prima della notte, Einaudi Ragazzi

 

giovedì 30 luglio 2015

Letture estive (16): Il meraviglioso Cicciapelliccia

Mentre scrivo, sfoglio per la prima volta il nuovo libro di Beatrice Alemagna, edito da Topipittori

Il meraviglioso Cicciapelliccia




In copertina, tre vetrine, di cui una chiusa dalla serranda. Proprio lì davanti, in cima a sei scalini, è seduta la protagonista, con il suo inseparabile e inconfondibile giubbotto rosa fluo.
Le altre due vetrine non si sottraggono al nostro sguardo indagatore: sono colme di oggetti, che attendono una nuova vita tra le mani di chi vorrà acquistarle o le riceverà in dono.

Le risguardie riprendono esattamente il colore del giubbotto: nitido, intenso, avvolgente.

Nella doppia pagina successiva, un gruppo eterogeneo di adulti circonda la protagonista, accovacciata a terra con aria beata: anche gli adulti sono sorridenti, tranne il macellaio (ne scoprirò il motivo?). 
Completano la scena un cane giallo, che richiama alla mia mente uno dei personaggi più amati di Che cos'è un bambino?, e alcuni uccelli.


Nella pagina successiva, il colophon, una nuova sorpresa: la parola passa a uno dei personaggi più straordinari della letteratura per l'infanzia


È assolutamente necessario,
per i bambini piccoli, avere una vita organizzata;
specialmente nel caso che se l'organizzino da sé!”

Pippi Calzelunghe



Sul frontespizio, appena sotto il titolo, un muffin, un bottone, una piccola tracolla, un quadrifoglio e un francobollo. 



Giro la pagina:

Ho cinque anni e mezzo
e mi chiamo Edith.
Eddie per gli amici.

Mio padre parla cinque lingue,
mia madre canta come un fringuello,
mia sorella è la regina del pattinaggio
e io non so fare niente.”



BUM! Il colpo di fulmine è già scoccato.
Come non innamorarsi di qualcuno che non sa fare niente e deve, oltre a ciò,  assolutamente trovare qualcosa di speciale da regalare alla mamma?

Sono le parole della sorella “Compleanno-mamma-ciccia-pelliccia” a dare il via ad una ricerca sempre più affannosa e complicata, per via dei fraintendimenti degli adulti a cui Edith si rivolge. Ma tutto ciò che riceverà si rivelerà prezioso per la conquista de... il meraviglioso Cicciapelliccia!

E chi mai non ne vorrebbe uno tutto per sé?







Qui la bella recensione di Maria Polita per Scaffale Basso
 
Dal sito dei Topipittori 

Il meraviglioso Cicciapelliccia è una nuova, splendida storia di Beatrice Alemagna. Chi, da bambino, non ha cercato un regalo speciale, specialissimo, per la propria mamma? In questa storia la piccola Eddie, una bambina vestita color fucsia che pensa di non saper fare niente di niente, si mette sulle tracce del regalo più bello del mondo. Invece trova una creaturina aliena e la salva dal bidone della spazzatura per scoprire che... gran finale a sorpresa!


mercoledì 29 luglio 2015

Letture estive per i bambini (15) e per i grandi (6): A ritrovar le storie



Credo nel potere delle parole: le parole pronunciate e quelle scritte, le parole che occorrono per esprimere emozioni, sensazioni, e quelle che servono a narrare, le parole che avvicinano e che allontanano, le parole da cui nascono storie.

A ritrovar le storie





di Annamaria Gozzi e Monica Morini, illustrato da Daniela Iride Murgia
e pubblicato da Edizioni Corsare


è un inno al potere della parola che si fa storia.


In un paese dove le parole sono sbiadite, rimpicciolite, e le poche rimaste accorciano le storie, rendono i ricordi invisibili e le bocche mute, un bel giorno appare sulla piazza il Saltimbanco con un’Oca sotto il braccio. Cantano una strana filastrocca


Conta che ti conto
la vita si racconta
tiritiritera
questa è una storia quasi vera


e mostrano un cartello con scritto BICICLETTA.

Dopo qualche giorno, il primo barlume di una storia esce dai ricordi e dalle labbra di una donna. Poi è un bambino a ricordare, e a raccontare.
Il Saltimbanco scrive parole sempre nuove: SO FARE, PAURA, ANIMALI…ma anche MORTE, ALBERI, LIBRI.

E quando, infine, l’Oca depone un uovo:

VITA
Quando nasci non lo sai perché vivi.
Vibi per parole di latte e miele di storie
per collezionare rospi e lumache
per il pane caldo
per respirare il mare
pedalare in discesa nelle sere di maggio
sentire le voci del vento
nascere di nuovo, nelle storie.


Ora, finalmente, il Saltimbanco può andarsene, alla ricerca di nuove piazze, di nuovi paesi, in cui riportare la voglia di storie.
Anche l’Oca se ne va con lui, lasciando però in dono una piuma, che continua a disegnare un gioco, " ...un gioco antico come il tempo che chiamava a raccontare ancora."



Ed è proprio il Gioco del paese di Tarot, che troviamo al termine del libro, con le sue regole chiare:

Ogni giocatore sceglie un segnalino a piacere: bottone, sasso, seme.
Si parte tutti dal Via.
A turno si lancia un dado, o0gni casella chiama un racconto suggerito dalle domande.
Chi non racconta resta fermo.
Le caselle con le oche sono jolly; chi arriva sull’oca ritira il dado una volta e avanza.
Vince chi primo raggiunge la casella Nascita.
Sa raccontare chi sa ascoltare. Le storie camminano sempre, la fine è solo un inizio.


1.        VIA                       Racconta una partenza.
2.       BICICLETTA     Chi ti ha insegnato a stare in equilibrio? Hai mai avuto una bicicletta?
3.       SO FARE            Quali cose sai fare bene?
4.      PAURA               Quando hai avuto paura? Conosci una formula contro la paura?
5.       ANIMALI           A che animale assomigli? Quale hai salvato, incontrato, amato, desiderato?
6.      MORTE               Quando finisce la danza della vita? Dove stanno le persone che non ci sono   più?
7.      






Non posso fare a meno di pensare a come usare questo libro a scuola: mi piace immaginarne la lettura ad alta voce alla classe attenta, le loro domande, i disegni di ciò che li ha maggiormente colpiti.

E ancora: il gioco dell’oca da fare suddivisi a squadre, rispettando attentamente le regole; brevi storie da raccontare prima e da scrivere poi sulla suggestione della lettura; un nuovo gioco dell’oca, realizzato insieme o a piccoli gruppi, in cui inserire, ad ogni casella, nuove parole che generino nuove storie…

E infine: uno spettacolo da regalare ai compagni più piccoli (o più grandi) o alle famiglie, un gioco dell'oca personale che ogni bambino possa regalare ai propri cari a Natale, Il gioco dell'Oca della Poesia...