martedì 18 giugno 2013

T come Topi(ni)

Una famiglia di sette topini, mamma, papà e talvolta anche i nonni. Le loro avventure si snodano sul filo della quotidianità, quella che ogni bambino vive (con un’eccezione per il bucato; chi dei nostri bambini avrà mai lavato qualche panno insieme ai grandi? Per fortuna oggi ci sono le lavatrici… Eppure uno dei miei ricordi più belli riguarda i fazzoletti lavati, e persi, nel ruscello accanto al prato in montagna dove intanto tutti i grandi lavoravano il fieno…)
Nel mondo di Iwamura i colori sono tenui, la natura è accogliente, anche se talvolta può capitare qualche situazione pericolosa (un serpente nel bosco, papà che si allontana in mare sul materassino…); i topini affrontano situazioni nuove accompagnati e aiutati dagli adulti, che non si sostituiscono a loro, ma permettono di fare esperienza, anche in situazioni non del tutto conosciute, proprio come dovrebbe avvenire per i piccoli a due zampe e senza baffi.
Le avventure della famiglia Topini si snodano in quattro albi sapientemente e delicatamente illustrati:




Come incomincia:

“Dopo la pioggia la luce del sole illumina il bosco. La cicala incomincia a cantare.
Mamma Topina dice ai topini: -Oggi dobbiamo fare il bucato: portatemi i pantaloni, le camicie, le lenzuola e i pigiamini.
Fa molto caldo, questa mattina! Che bello fare il bucato con la mamma! Fra poco arriveranno anche il Papà e i Nonni.
Il giglio di montagna è fiorito e sulle sue foglie luccicano gocce di rugiada. Un topino per scherzo si è messo in testa un lenzuolo!
Nell’aria spira fresco e leggero un venticello ei topini raggiungono il fiume saltellando.”

IWAMURA K., Il bucato della famiglia Topini, Babalibri




Come incomincia:

“Nel bosco sia avvicina l’autunno e mamma Topini è molto indaffarata. Domani i suoi sette topolini andranno a scuola per la prima volta.
Sette cappelli fabbricati con i tappi di bottiglia. Sette tascapani gialli. Sette paia di scarpe in guscio di noce. Tutto fatto da mamma Topini.
-Domani andrete a scuola. Questa sera, quindi, bisogna andare a letto presto-, dice la mamma.
Ma i sette piccoli rispondono: -Io non voglio andare a scuola perché è troppo lontana.
-Io non voglio andarci perché di mattina ho sonno.
-Io non voglio andarci perché fuori c’è il vento freddo.
-Io non voglio andarci perché non conosco gli altri bambini.
-Io non voglio andarci perché ci sono i cattivi.
-Io non voglio andarci perché lungo la strada ci sono i serpenti.
-Io non voglio andarci perché non voglio.”

YAMASHITA – IWAMURA, La famiglia Topini va a scuola, Babalibri





Come incomincia:

“Sette topini vanno a scuola. Domani però la scuola finisce e cominciano le vacanze estive.
-Domani andremo tutti al mare-, dice Papà.
I sette topini saltano di gioia.
-Io so nuotare a stile libero.
-Io so nuotare a rana.
-Io farò surf.
-Io sci d’acqua.
-Io pescherò.
-Io nuoterò a cagnolino.
-E io a topolino.
Ma sarà saggio portare i topini al mare? E se si perdono? E se si fanno male? E se vengono trascinati via dalle onde? Preoccupato, Papà costruisce sette salvagenti e a ognuno attacca una lunga corda.”

YAMASHITA – IWAMURA, La famiglia Topini va al mare, Babalibri



 
Come incomincia:

“Il vento soffia e fiocca la neve. E' un inverno molto freddo.
Che cosa stanno facendo i topini nella grande stanza riscaldata dalla stufa?
Due stanno segando, gli altri, seduti attorno al tavolo, stanno preparando un nuovo gioco
 
IWAMURA K., L'inverno della famiglia Topini, Babalibri


P.s. Un solo dubbio: perché mamma è scritto sempre in minuscolo, mentre Papà in maiuscolo? Scelta degli autori o del traduttore? In ogni caso, scelta discutibile…


P.p.s. Tenete a mente “La famiglia Topini va a scuola”: la incontreremo senz’altro il prossimo 12 settembre…

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