venerdì 17 gennaio 2014

S come starnuto

Una delle mie poche regole di maestra-lettrice è “Mai più di uno al giorno”. Naturalmente, come tutte le regole, anche questa prevede l’eccezione.

Nell’utilizzare le lettere dell’alfabetiere per formare nuove parole, ho anticipato ai bambini che mi sarei riservata l’ultima. Così, quando siamo arrivati al termine della pagina, erano tutti pronti al mio “coniglio” estratto dal cilindro, che, in questo caso, era il verbo STARNUTIRE.

Lo starnuto è spesso pretesto per situazioni buffe, come avevo ben in mente dalla ripetutissima “Storia di uno starnuto”, contenuta nelle Storie per ridere



delle Nuove Edizioni Romane, tanto gradite ai miei figli da possederne duplice copia (una per ciascuno).

Ho scelto di proporre due testi anziché uno, proprio perché diversissimi tra loro: lungo, complesso, articolato, ricco di situazioni sempre più incontrollabili e inverosimili il primo
 

http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=catalogo&id=252

 breve, immediato e facilmente comprensibile il secondo





Ecco come i bambini , dopo aver scelto il preferito, hanno rappresentato alcuni momenti dei due racconti:




 
 
 




 
 

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