martedì 23 febbraio 2016

Poesia e cooperazione, tra crescita e diversità


Silvia: “Ora vi leggerò una poesia scritta non da me, ma da Davide Rondoni.”
Un bambino, con estrema naturalezza: “Non lo conosco” *





Avere la possibilità di ospitare Silvia Vecchini nelle nostre due classi è stata davvero un’emozione intensa, e una magnifica occasione che abbiamo potuto cogliere, e realizzare, grazie all’impegno e al contributo di Aspem, in occasione della Settimana per la cooperazione internazionale “Un solo mondo, un solo futuro”.


Perché scegliere la poesia, e, soprattutto, la poesia di Silvia, come linguaggio privilegiato per parlare di un tema così alto, e a così forte rischio di frasi fatte e banalità?

Perché Silvia parla davvero la lingua dei bambini. Che significa una lingua potente, sincera, che scava sotto la pelle, perché tocca nodi profondi, intensi e a volte dolorosi. E lo fa senza la presunzione dell’adulto che tutto sa, ma con la voce del bambino -della bambina-  che è stata, e che ancora abita e parla dentro di lei. 


In verità, Silvia non ha parlato moltissimo, durante l’attività: ha preferito far parlare, e scrivere, i bambini, interrogarli, rincorrerli lungo i sentieri dei loro pensieri, in un continuo rimando di domande, e risposte, e nuove domande, senza un giusto e uno sbagliato, un dritto e un rovescio, ma con la prospettiva alta di produrre riflessioni e aprire lo sguardo, allargando gli orizzonti.

E allora, da cosa partire, se non dal principio, dal rapporto più intimo che può legare due bambini: l’essere fratelli, amici, compagni?


La parola a Silvia, e ai bambini:


SIlvia: Perché secondo voi è importante conoscersi, conoscere bene chi abbiamo vicino?

Per avere un legame di amicizia
Per conoscere tante persone
Invece di solo una, un bel mucchietto


Silvia: Per conoscersi, come si fa?

Bisogna invitare l'altro bambino
Giocare con lui
Spiegare cos’è successo di brutto e di bello nella tua vita
Chiedere il suo nome, cognome, data di nascita, da dove viene
Descrivendosi
Le persone si conoscono parlando, scambiando le cose, facendo delle domande


Silvia: Quando conosciamo bene qualcuno, che ci viene voglia di fare?

Stare con lui, diventare suo amico, possiamo giocare insieme invece che da soli, si diventa più felici, si litiga di più



Silvia: Come facciamo a ricordarci esattamente come siamo adesso?

Ci facciamo un ritratto
Un selfie
Ci si guarda allo specchio
Si scrive…






I fratelli piccini sono una trappola

appena ti avvicini

ti prendono al laccio

tu pensi sia un attimo

sia solo per poco
eppure ci sei fino al collo
sei già dentro al gioco.
 

Silvia: Come sono i fratelli piccini?

Quando prendi una cosa te, loro la vogliono
Imparano
Copiano
Se ne approfittano
Vogliono tutto quello che hai
Ti costringono


Silvia: Con i nostri fratelli abbiamo un legame speciale, come un filo luminoso che ci unisce. Questo vale solo per i gemelli?



La prima volta che ho sentito

parlare di gemelli mi è preso un colpo.

Ci pensi, io e te perfettamente uguali?

Che magari dovrebbero distinguerci

solo per un paio di occhiali?


Solo per i fratelli?
Solo per gli amici?
Cosa si vede nel disegno?

Una macchia
Un soffione
Un filo
Un fiore
Un gomitolo che è caduto
Un filo per legarli insieme
Una radice
Una radice che tiene insieme


Silvia: Due fratelli hanno la stessa radice. Veniamo tutti dalla stessa radice?

No… Sì…
Perché siamo tutti esseri umani
Perché siamo tutti fratelli
Perché Dio dicono che è il Padre di tutti


Silvia: Con i fratelli, con gli amici, va sempre tutto bene?



Quando fai finta di non sentirmi

quando te ne vai sulla bici

con qualcun altro seduto sul portapacchi

quando dividi la merenda

ma non con me

allora si apre una botola sul pavimento

cado giù ma non sento niente,
non mi vedi più sono trasparente


Silvia: Cosa succede quando litighiamo?

Si diventa quasi trasparenti
C’ha un buco nel cuore
È una macchia scura




Gelosia, non so cosa sia.

Ma se non vuoi che il mio sguardo

diventi fosco, non azzardarti a prendere

il mio posto. Da qui a lì, in lungo e in largo.

Sei in ritardo, ci sono io. L’amico, quello,

è il mio.

Silvia Vecchini, Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, Topipittori





A tutti servirebbe un fratello

che nel momento più scuro

esca di nascosto

e si riempia le tasche,

che nel bosco resti al tuo fianco

e lasci cadere a ogni passo

un sassolino bianco.

Silvia Vecchini, In mezzo alla fiaba, Topipittori



 

Silvia: Perché è bianco?

Perché alla sorella dà coraggio
Bianco come i sassolini




















*  
Quando i fratelli scocciano
quando i merli fischiano
e quando le nubi corrono
i temporali arrivano
gli steli d’erba piegano

è il momento di andare in cortile
un attimo, un attimo soltanto
prima che la pioggia scenda
per sentire l’elettricità dell’aria

e come i colori si accendono
e come i ciclisti si affrettano.
e il cielo che i suoi colori varia…

Poi se è ora di rientrare
prepararsi un po’ di the
e chiamare i fratelli a giocare.
e sentire tutta la vita che c’è.

Diventare grandi è un bel mistero.
Il cuore va curato, che non diventi
più amaro, ma si faccia più gentile,
e anche nei temporali vero.


Davide Rondoni




Voglio bene a te

 e ai tuoi capelli corti

ai tuoi lacci sciolti

e alle tue calze giù

a come sei se ridi

e a quando metti il muso

alle tue ginocchia d'ossa

e ai tuoi occhi seri

a come muovi le mani

e a come ti viene sonno

a come mi saluti

e a come corri in piazza

quando con noi c'è il vento e sulle case il cielo

 sta come un mantello viola


Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori


 


























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