“Antonio
è molto più di quel che sembra.
Certo,
a vederlo così, senza niente intorno,
è un bambino e basta.”
Dentro questa brevissima
frase “è un bambino e basta.” ci sono
gli infiniti e variegati mondi -e modi- in cui si può essere bambini.
Si può fare finta di scappare di casa, ma non tutti i giorni, utilizzando
come varco verso spazi suggestivi e aperti un armadio tal quale a quello che
porta a Narnia
Si può andare in edicola e tornare a casa con dei mostri colorati (quello
su cui Antonio sta a spalletta ha davvero un muso da mostro selvaggio)
o scappare
sotto al tavolo per non farsi baciare da zia Matilde. Si può essere molte
altre cose, rivestire mille altri ruoli, soprattutto quelli che lasciano libero
spazio alla fantasia e all’immaginazione: perché è solo in questo modo che il
fondo della piscina può trasformarsi in un oceano popolato da polpi gialli (che
abbiano preso vita staccandosi dal suo costume?), l’autobus in una foresta e il
divano di casa in palco e platea.
Ma, soprattutto, Antonio è
il miglior amico della voce narrante, che insieme a lui costruisce e vive antiche
e sempre nuove avventure.
In queste settimane di fine
quinta, in cui abbiamo ormai salutato le nostre alunne e i nostri alunni
grandi, il passaggio è reso meno malinconico da questo ciclo continuo che si ripete
ogni cinque anni. Non si fa in tempo a salutare per bene i grandi che già il
pensiero dei piccoli che arriveranno a settembre preme e chiede spazio dentro
di noi.
E così, Uno come Antonio, delle pluripremiate
Susanna Mattiangeli e Mariachiara Di Giorgio, edito da Il castoro, di
prepotenza, fin dalla sua prima lettura, comincia a evocare nuovi scenari e
attività.
Sarebbe bello -penso- far
scrivere ai genitori, i primi giorni di scuola, un testo sui propri figli: Una
come Teresa, Uno come Giulio, Una come Fatima, Uno come Abram. Chiedere
loro di sostituire non solo il nome, ma anche le attività, i giochi, le
invenzioni dei propri figli a quelle di Antonio.
Quanti meravigliosi libri
avremmo? Tanti quanti saranno i bambini di ogni classe, ognuno con la propria
storia, il proprio vissuto, le proprie esperienze, i propri desideri, rifiuti,
passioni.
Devo tenerlo bene a mente
per settembre. Uno/a come…
Qui il post di Scaffale Basso
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