martedì 15 aprile 2014

Gallo cristallo

Una fiaba tradizionale italiana (dalle Marche, dalla raccolta “Fiabe italiane” di Italo Calvino) che tutti dovrebbero conoscere.

L'Uccel Belverde e altre fiabe italiane

 


Gallo cristallo

C’era una volta un gallo che andava girando per il mondo. Trovò una lettera per strada, la raccolse col becco, la lesse; diceva:
Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino cardellino vanno alle nozze di Pollicino.
Il gallo si mette in cammino per andarci, e dopo pochi passi incontra la gallina:
“Dove vai, compare gallo?”
“Vado alle nozze di Pollicino”.
“Ci vengo anch’io!”
“Se ci sei nella lettera” E ci guarda; legge:
“Gallo cristallo, gallina cristallina…
“Ci sei, ci sei: allora, andiamo.”
E si mettono in viaggio tutti e due. Dopo un altro po’ incontrano l’oca.
“Oh, comare gallina e compare gallo, dove andate?”
“Andiamo alle nozze di Pollicino”
“Ci vengo anch’io?”
“Se ci sei nella lettera”. E il gallo riapre la lettera e legge:
“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa …
“Ci sei; e andiamo!”
Cammina cammina tutti e tre, ed incontrano l’anatra.
“Dove andate, comare oca, comare gallina e compare gallo?”
“Andiamo alle nozze di Pollicino”
“Ci vengo anch’io?”
“E sì, se ci sei”. Legge:
“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa …
“Ci sei: e be’, vieni anche tu!”
Dopo un altro po’ incontrano l’uccellino cardellino.
“Dove andate, comare anatra, comare oca, comare gallina e compare gallo?”
“Andiamo alle nozze di Pollicino”
“Ci vengo anch’io?”
“E sì, se ci sei!” Riapre la lettera:
“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino
cardellino…
“Ci sei anche tu”. E si misero in cammino tutti e cinque.
Ecco che incontrarono il lupo.
Anche il lupo chiese dove andavano.
“Andiamo alle nozze di Pollicino!” Rispose il gallo
“Ci vengo anch’io?”
“Sì, se ci sei!” E il gallo rilesse la lettera:
“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino
cardellino…
Ma il lupo non c’era.
“Ma io ci voglio venire!” Disse il lupo.
E quelli, per paura, risposero: “… e andiamo.”
Fatti un altro po’ di passi, il lupo disse tutt’a un tratto:
“Ho fame”
Il gallo gli rispose: “Io da darti non ho niente…”
“Allora mi mangio te!” E il lupo spalancò la bocca e se lo inghiottì sano sano.
Dopo un altro po’ di strada, ripetè: “Ho fame”
La gallina gli rispose come aveva risposto il gallo, e il lupo s’ingollò anche lei. E così fece con l’oca e così con l’anatra.
Rimasero soli il lupo e l’uccellino. Il lupo disse:
“Uccellino, ho fame!”
“E che vuoi che io ti dia?”
“Allora mi mangio te!” Spalancò la bocca… E l’uccellino gli si posò sulla testa.
Il lupo si sforzava d’acchiapparlo, ma l’uccellino svolazzava di qua, svolazzava di là, saltava su una frasca, su un ramo, poi tornava sulla testa del lupo, sulla coda, e lo faceva ammattire.
Quando il lupo si fu stancato perbene, vide lontano venirsene una donna con una canestra sulla testa, che portava da mangiare ai mietitori. L’uccellino chiamò il lupo:
“Se mi salvi la vita, io ti faccio fare una mangiata di tagliolini e carne, che quella donna porta ai mietitori. Perché lei, quando mi vedrà, mi vorrà acchiappare, io volerò via e salterò da una frasca all’altra.
Lei poserà la canestra per terra, e tu potrai mangiarti tutto.”
Difatti, venne la donna, vide l’uccellino così bello, e subito stese la mano per pigliarlo, ma quello s’alzò un tantino.
La donna posò la canestra e gli corse dietro. Allora il lupo andò alla canestra e mangiò.
“Aiuto! Aiuto!” Grida la donna.
Arrivano tutti i mietitori, chi con la falce, chi col bastone, saltano sul lupo e l’ammazzano.
Dalla pancia saltano fuori sani e salvi il gallo cristallo, la gallina cristallina, l’oca contessa, l’anatra badessa e insieme all’uccellino cardellino riprendono il cammino.
Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino cardellino, vanno alle nozze di Pollicino.
 
Italo Calvino, Fiabe italiane, Mondadori





 
(da notare, sulla lettera, l'elenco degli invitati e la croce sul nome del lupo!)



 
 
(qui invece un'esperta mi ha fatto notare che
l'uccellino "caritelino" meriterebbe una fiaba a sè)
 
 


 
 
 



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