“A che pensi?” chiediamo talvolta
a chi abbiamo accanto, vedendolo assorto nei propri pensieri.
È una domanda colma di interesse,
di attenzione, di partecipazione emotiva alla vita delle persone che più ci stanno
a cuore.
A che
pensi? è anche il titolo di uno tra gli albi più belli e importanti di
Laurent Moreau, edito da Orecchio acerbo.
Un libro costruito su un’idea
semplice e allo stesso tempo geniale: per ogni pagina di destra, un’aletta su
cui è disegnato il viso del protagonista, e che, sollevata, ne svela i
pensieri. Sulla pagina di sinistra, una breve didascalia.
Un’attività tanto significativa
da poter, e dover, essere replicata sul quaderno di ogni bambina e bambino.
Così, sotto visi tondi e
sorridenti, si possono trovare biciclette e feste di compleanno, topi e gol in
rovesciata, allenatori di Pokemon, amici e trattori.
Ad accompagnare la
produzione individuale, una riflessione collettiva su pensieri e parole.
CHE
COSA SONO I PENSIERI?
I pensieri sono una cosa che ti fluttua nella testa.
I pensieri sono come quando pensi di fare una cosa tipo
andare al mare, ci pensi e vai.
I pensieri sono delle cose belle.
I pensieri sono delle cose che le pensi nella testa.
I pensieri sono topi.
I pensieri sono le cose che fanno felice una persona.
I pensieri sono delle cose che pensano le persone.
I pensieri sono delle cose che ci fanno stare bene o ci
fanno venire molti sentimenti.
DOVE
NASCONO I PENSIERI?
I pensieri nascono dalla testa.
I pensieri nascono dal cervello.
I pensieri escono dalle orecchie.
I pensieri nascono nella mente.
I pensieri nascono dalla bocca.
I pensieri nascono dalla voce.
I pensieri nascono dal corpo, perché nel corpo c’è tutto.
I pensieri nascono dalle parole.
CHE
COSA SONO LE PAROLE?
Le parole escono dalla bocca per dire una cosa.
Le parole vengono dall’amore.
Le parole sono delle cose belle.
Le parole sono belle da sentire.
Le parole sono come che te le canti.
Le parole sono vocali.
Le parole sono belle da dire.
Le parole si imparano, tipo noi impariamo a scuola le
parole.
Le parole sono invitanti (mi è venuto in mente un
ristorante e mi è venuta in mente questa parola).
Le parole sono delle lettere unite.
Le parole formano tutte le scritte.
Le parole vengono dai libri.
Le parole sono una vita fantastica.
Le parole sono un alfabeto.
Buongiorno Antonella,
RispondiEliminatrovo che questa attività sia splendida. Incuriosita dalla sua proposta, ho deciso di acquistare l'albo ed è stato amore a prima vista. Insegno in quinta e desidero proporre a loro l'approfondimento condiviso sul blog. Grazie per questo profondo spunto di riflessione! Francesca