Un libro senza parole.
Un libro senza parole arrivato in dono alla maestra in un
paese speciale, in un’occasione speciale, da colleghe speciali.
Un libro senza parole per scoprire e gustare insieme, in
silenzio, le immagini.
Un libro senza parole da rileggere una seconda volta,
aggiungendo le parole e raccontando noi la storia, come siamo capaci. Una
storia che ognuno porterà a casa, appiccicata sul quaderno, per poterla
rileggere con un grande.
Un libro senza parole con la copertina nascosta, per
provare a indovinarne il titolo.
Un libro senza parole per riflettere in modo semplice e
concreto sull’esclusione, la solitudine, e il potere dei piccoli gesti che
cambiano il mondo.
Un libro senza parole per cominciare fin da piccoli a fare
Memoria. Quella stessa Memoria che occorre fare ogni giorno.
E per la maestra, una domanda in più: quale fortissima
empatia scatta, nella mente di un bambino di sei anni, da fargli esclamare, di
fronte all’immagine del “bullo” ormai rimasto solo “Povero bullo!” , e che fa il paio con la domanda finale nell'altra classe: "Ma dov'è finito quel bambino arrabbiato?"?
(La parola
bullo è uscita dalla bocca di un bambino, in una delle due classi, durante il racconto)
IO
STO CON VANESSA
(BAMBINI
E BAMBINE RACCONTANO LA STORIA DI UN LIBRO SENZA PAROLE)
LA MAESTRA STAVA DICENDO AI BAMBINI: “BAMBINI, C’È
UN’ALUNNA NUOVA”.
POI DICE: “BAMBINI, SCRIVIAMO”.UNA BAMBINA ALZA LA MANO.
GLI ALTRI GIOCANO, SOLO CHE LA BAMBINA NUOVA NON HA UN’AMICA, QUINDI NON SA CON CHI GIOCARE.
TUTTI I BAMBINI ESCONO DALLA SCUOLA. UN SACCO DI BAMBINI.
PERÒ LA BAMBINA NUOVA ESCE ANCORA TRISTE DALLA SCUOLA.
LA BAMBINA NON HA NESSUN’AMICA, PER CUI NON PARLA CON NESSUNO.
QUEL BAMBINO STA TRATTANDO MALE LA BAMBINA NUOVA. LUI SI È ARRABBIATO CON LEI. FORSE STA DICENDO: “EHI, TE, VATTENE DALLA MIA SCUOLA, È SOLO MIA.” LA BAMBINA HA DETTO UNA COSA SBAGLIATA.
LA BAMBINA PIANGE PERCHÉ IL BAMBINO SI È ARRABBIATO CON LEI.
ADESSO LA BAMBINA È TRISTE PERCHÉ IL BAMBINO L’HA TRATTATA MALE. UNA BAMBINA LA STA GUARDANDO E DOPO UN PO’ ALLA FINE È UN PO’ TRISTE PERCHÉ LA BAMBINA NUOVA È STATA SGRIDATA.
POI LA BAMBINA CORRE A CASA TRISTE, E L’ALTRA BAMBINA È DALL’ALTRA PARTE A GUARDARLA.
POI LÀ C’È UN GRUPPO DI AMICHETTI, E LA BAMBINA COL VESTITO GIALLO GLI CORRE A DIRE CHE LA BAMBINA È TRISTE E CHE BISOGNA ANDARE A FARLE COMPAGNIA COME AMICI, E ALLORA SONO TRISTI ANCHE LORO.
LA BAMBINA COL VESTITO GIALLO VA A CASA, ENTRA, POI VA A GIOCARE CON I SUOI FRATELLI E SORELLE, VA A LETTO, SCENDE E STA GUARDANDO DALLA FINESTRA. (PERÒ PRIMA METTE IL PIGIAMA).
DALLA FINESTRA VEDE LA NUOVA COMPAGNA. LA CASA DELLA BAMBINA NUOVA E LA CASA SUA SI VEDONO ENTRAMBE.
STA DORMENDO, SI SVEGLIA, SI PREPARA, FA COLAZIONE. LE È VENUTA UN’IDEA.
STA USCENDO DI CASA E STA CORRENDO PER ANDARE A SCUOLA. È IN RITARDO.
È ANDATA A CHIAMARE LA SUA AMICA PER ANDARE A SCUOLA INSIEME.
STANNO FACENDO AMICIZIA. SI DANNO LA MANO.
STANNO ANDANDO ANCHE LORO A SCUOLA.
LA BAMBINA COL VESTITO GIALLO CHIEDE A UN ALTRO SE VUOLE ESSERE AMICO DELLA NUOVA COMPAGNA E ANDARE A SCUOLA INSIEME, E ADESSO STANNO DIVENTANDO TUTTI AMICI DELLA BAMBINA NUOVA.
SONO ARRIVATI UN SACCO DI BAMBINI E SONO TUTTI AMICI, PERCHÉ LORO VANNO TUTTI INSIEME A SCUOLA.
IL BAMBINO CHE PRIMA ERA ARRABBIATO CON LA BAMBINA NUOVA ORA NON È PIÙ ARRABBIATO, PERCHÉ TUTTI I BAMBINI VOLEVANO ESSERE AMICI DELLA BAMBINA NUOVA, E SE NO LUI POI RIMANEVA DA SOLO.
IL BAMBINO HA LA FACCIA TUTTA ROSSA, PERCHÉ TUTTI STANNO ANDANDO A SCUOLA CON LA BAMBINA NUOVA, E LUI SI VERGOGNA.
TUTTI SEGUONO LE DUE BAMBINE E ENTRANO IN CLASSE. IL BAMBINO È ARRABBIATO, TANTO ARRABBIATO.
POI STANNO MANGIANDO TUTTI INSIEME.
MA DOV’È FINITO QUEL BAMBINO ARRABBIATO?
È ARRIVATA UNA NUOVA BAMBINA E L’ALTRA BAMBINA ALZA LA
MANO PER CHIEDERLE COME SI CHIAMA, E POI QUANDO C’È LA MERENDA TUTTI VANNO
FUORI A GIOCARE E LA BAMBINA NUOVA, VISTO CHE NON HA AMICI, È SEDUTA SULLA
PANCHINA.
TUTTI STANNO ANDANDO A CASA INSIEME, E LEI È DA SOLA.
LEI SI SENTE SOLA PERCHÉ NON HA NESSUN AMICO IN CLASSE,
NON HA MAI GIOCATO CON NESSUNO E ALLORA SI SENTE UN POCHINO DA SOLA.
LA BAMBINA STA TORNANDO A CASA E POI È ARRIVATO UN
BAMBINO CHE L’HA SGRIDATA E LE HA DETTO: “EHI, TU, CHE COSA CI FAI QUI?”
GLI DICE DI ANDARE VIA PERCHÉ È ARRABBIATO.
HA INCONTRATO UN BULLO.
LA BAMBINA NUOVA RITORNA A CASA, TRISTE E SOLA.
PRIMA VA VIA IL BULLO SORRIDENDO E POI LEI SI SENTE DA
SOLA E SCAPPA A CASA CHE PIANGE.
C’È ANCHE UNA BAMBINA COL VESTITO GIALLO CHE SI ACCORGE
CHE LEI È TRISTE E SOLA CHE PIANGE.
LA BAMBINA NUOVA ENTRA IN CASA E TUTTI GLI ALTRI VANNO A
CASA LORO.
LA BAMBINA COL VESTITO GIALLO LA GUARDA MENTRE STA PER
ENTRARE IN CASA, POI PARLA COI SUOI AMICI E TUTTI VANNO A CASA TRISTI.
LA BAMBINA COL VESTITO GIALLO ENTRA IN CASA, VA SUL LETTO
E GUARDA FUORI DALLA FINESTRA.
VEDE CHE SI È FATTO BUIO E SI È MESSO A PIOVERE, E DA
LONTANO VEDE CHE LA BAMBINA NUOVA STA PER DORMIRE TRISTE E STA QUASI PER
PIANGERE.
LA MATTINA DOPO LA BAMBINA CON IL VESTITO GIALLO SI
VEGLIA, SI RICORDA DELLA BAMBINA TRISTE, ESCE DI CASA DI FRETTA E VA A CASA
DELLA BAMBINA NUOVA.
BUSSA E LE DICE SE VUOLE DIVENTARE SUA AMICA E ANDARE A
SCUOLA INSIEME A LEI.
TUTTI VANNO A SCUOLA INSIEME ALLA BAMBINA NUOVA CHE PRIMA
ERA TRISTE, E ADESSO È FELICE PERCHÉ VA A SCUOLA CON I SUOI COMPAGNI NUOVI.
LORO DIVENTANO AMICI.
ARRIVA TUTTA LA GENTE DELLA SCUOLA E TUTTI VOGLIONO
DIVENTARE SUOI AMICI.
C’È ANCHE IL BULLO, FA LA FACCIA CON LE GUANCE ROSSE.
SI CHIEDE: “MA COSA STA SUCCEDENDO?”
IL BULLO CON LA FACCIA TUTTA ROSSA È IMBARAZZATO, E SI
VERGOGNA PERCHÉ NON VUOLE PIÙ FARE QUELLO CHE HA FATTO. ORA LUI NON HA PIÙ
AMICI (POVERO BULLO!).
TUTTI GLI ALTRI ENTRANO A SCUOLA.
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