Non sono per principio
contraria ai compiti; sono però contraria ai compiti noiosi, banali o al
contrario molto complicati. Sono contraria, soprattutto, ai compiti inadeguati
alle bambine e ai bambini che dovranno svolgerli.
Al contrario, mi piacciono i
compiti che immagino piacevoli, quelli che ciascun bambino e ciascuna bambina
siano in grado di svolgere in autonomia, che possano costituire un bel ricordo per
chi li ha fatti.
Per queste vacanze ho
assegnato, come compito delle vacanze, #soloparolebelle, un hastag che da un
paio d’anni contraddistingue alcune attività di senso svolte in classe (vedi i compiti per le vacanze natalizie dei miei ragazzi e delle mie ragazze in terza
o il gioco che insieme facciamo, al rientro dal fine settimana, il lunedì
mattina).
Uno schema realizzato in
classe dalle insegnanti, quindi: su un foglio F4, una tabella suddivisa in
quattro righe e quattro colonne, a formare 16 quadrati da contraddistinguere
con il numero progressivo della data delle vacanze, a partire dal 22 dicembre fino
al 6 gennaio.
In alto, uno spazio bianco
in cui scrivere SOLO PAROLE BELLE DI… completato con il nome dell’autore/autrice.
All’interno di ogni riquadro,
una parola (i più han scritto una frase, uno ha disegnato) a rappresentare la
bellezza di ogni giorno.
E se spesso troviamo CINEMA,
NATALE, REGALI, GIOCHI, PATTINARE, FUOCHI, è bello leggere, tra le parole
belle, il nome di un fratello o degli amici, LIBRO DELLA SERA, RIDERE,
RITROVARE CASA MIA, SONO ANDATA IN LIBRERIA, BIBLIOTECA, MAESTRA, COSTRUISCO LA
MIA BANCARELLA, A CASA A ASPETTARE LA SCUOLA!
Nessun commento:
Posta un commento