Un albo intenso e poetico, davvero fecondo di suggestioni
e pensieri.
Quante volte ci siamo chiesti: Cos’ero prima di me? E dove?
La risposta che Luisa Mattia
ci dà in quest’albo, da lei magnificamente scritto e altrettanto splendidamente
illustrato da Mook per Topipittori
inizia con
“[…]
Mi
faceva il cielo.
Mi
faceva, dico, perché
ero
niente dentro tutto quanto.
Ero
niente dentro tutti.
Ero
tutti e tutto.
Mi
faceva il tutto. Proprio.
Mi
faceva con le mani e la sabbia.
E
l’acqua nella sabbia.
Morbida,
la sabbia.
Molle,
la mia forma.
Mentre leggo, non posso fare
a meno di farlo da un duplice punto vista, anzi, da due punti di vista opposti:
quello del non credente e quello del credente.
E mi pare di poter dire che
Luisa Mattia riesce nell’impossibile, coniugando due istanze tanto diverse:
scrivere un testo in cui narra l’origine e il racconto della vita come parte degli elementi, permettendo nel contempo a chi crede di leggere nel cielo, nel tutto, in quel “mi faceva con le mani e la sabbia”, e
poi via via, acqua, luce, vento, tuono, fino alla parola, l’opera del Dio creatore.
E intanto immagino la
lettura di quest’albo in classe, le riflessioni e le conversazioni con i
ragazzi, ormai grandi, i diversi punti di vista, le diverse interpretazioni. E
un lavoro di rielaborazione e produzione poetica, e un’attività artistica con i
timbri…
Manca poco più di un mese!
P.S.
Mentre leggevo, non ho
potuto fare a meno di riprendere tra le mani Lupo Sabbioso L’incontro, e in particolare il capitolo La foto della vacanza in bicicletta. Quasi
una lettura introduttiva.
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