Lenza e pazienza
Tutto il giorno con la lenza
tutto pieno di pazienza
vuoi vedere se ti riesce
di pescare almeno un pesce.
Così scrivevano F. e il suo
nonno, la scorsa estate, sul diario delle vacanze.
Mi aveva molto colpito
questa poesia, tanto che me la ricordo ancora a memoria. E mi è tornata in
mente nei giorni scorsi, quando si è trattato di scegliere il simbolo del
progetto annuale Intrecci da apporre sulle porte delle nostre classi, e la nostra collega, Susi, ha suggerito il pescatore.
Lenza e pazienza. Due parole
che appartengono al pescatore. Due parole che credo debbano appartenere anche
agli insegnanti.
Come pescatori, anche noi
lanciamo le nostre esche, sperando di “catturare” quanti più pesci possibili. E
non tutti i pesci, si sa, si fanno catturare subito.
Alcuni, in particolare,
sembrano sfuggire a qualsiasi tipo di lenza possiamo lanciare loro. Ma quale
soddisfazione, se infine si riesce ad agganciarli e a tirarli a riva.
Ed eccola, la pazienza:
quella che serve per attendere ogni pesce, per rispettarne le abitudini di
vita, la quiete, la fame. E per aiutarli a dare forma ai propri desideri.
Un desiderio
è un pesciolino tra le onde
fa capolino posi si nasconde
guardati dal chiedere che per forza
si esaudisca
che il tuo cuore nell’avere
non si appesantisca
che la brama di possedere
del potere
non ti vada di traverso come lisca!
Un desiderio è un pesciolino d’oro
il suo luccichio
è il vero tesoro
meglio guardarlo dalla riva
salutarlo quando arriva
scambiarsi mille gentilezza
lasciarlo andare.
È solo un pesce.
Silvia Vecchini, In
mezzo alla Fiaba, Topipittori
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