Scivolare nella retorica
progettando un nucleo di attività che abbiano come centro la Giornata della
Memoria è sicuramente un rischio evidente; così come mi sembra inopportuno (e
lo dico esplicitamente alle mie ragazze e ai miei ragazzi) circoscrivere temi
così densi di senso dentro un ricordo stereotipato e concluso in una Giornata, non a caso
scritta con la maiuscola.
Così, fedeli al motto che
“Per la Memoria non basta un giorno soltanto”, anche quest’anno la nostra
riflessione si è sviluppata ed è stata condivisa in più giorni, e attraverso
attività diverse.
Sapevo bene, però, qual era
la domanda a cui volevo che le ragazze e i ragazzi provassero a rispondere: se
l’arte, oltre a rappresentare ogni aspetto, anche il più terribile, della
natura umana, abbia il potere, nelle sue diverse forme e manifestazioni, di
contribuire a salvare l’umanità.
È questa una domanda
talmente densa, e complessa, che non ho certo la pretesa che ad essa si possa o
si debba rispondere in modo univoco: mi pare però importante che sia dentro
questo orizzonte che la nostra riflessione si orienti, perché essa possa acquistare
senso – e mantenerlo – oltre le date, che rischiano diventare simboli vuoti e
liberatori.
Abbiamo provato a
sentire il dolore, la sofferenza dei popoli perseguitati o oppressi dalla
guerra, passando attraverso la lettura e il tentativo di analisi di opere come
L’urlo di Munch o Guernica di Picasso, confrontando generi letterari diversi
(Ii Diario di Anne Frank nella sua edizione più recente e completa, ad opera di Matteo Corradini per BUR e nella versione graphic
novel, Anne Frank - Diario, di Ari Folman e David Polonsky, recentemente pubblicata da Gedi )
ho mostrato alle ragazze e ai ragazzi alcune tavole
del capolavoro di Art Spiegelman, Maus,
Einaudi Stile Libero 2010
La mia collega, Lisa, ha narrato loro il libro La corsa giusta, di Antonio Ferrara, Coccolebooks
2014,
e ho iniziato a legger loro il libro di Michael Morpurgo, La domanda su Mozart, Rizzoli 2008
Alla ricerca di un film da
poter vedere insieme a loro, la mia scelta è caduta su Storia di una ladra di libri, tratto dal romanzo di Markus Zusak, di
cui precedentemente avevo letto il libro.
È un film che mi è parso
adatto a parlare alle ragazze e ai ragazzi, attraverso le vicende dei
protagonisti, dell’immane tragedia che ogni guerra porta con sé, ma soprattutto
di ciò per cui vale la pena vivere: la libertà, l’istruzione, l’amore, l’amicizia,
il rispetto della parola data, la disobbedienza alle leggi, quando sono
ingiuste e persecutorie.
Alla ricerca di un modo
diverso di rappresentare il senso di questa storia, dopo la visione ho proposto
loro prima di provare a ricordare alcune frasi pronunciate dai protagonisti,
poi di scegliere cinque parole ciascuno, che mi sono fatta dettare e ho
fedelmente trascritto a computer.
A questo punto, ho avviato
Wordart Tagul, e ho inserito il testo composto dalle loro parole dentro il
programma, scegliendo con loro alcune caratteristiche ben precise: ed ecco i
risultati delle due classi
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