Che cos’è, per un bambino, un disastro?
A giudicare dai disegni e dalle parole dei miei, acqua e
altri liquidi rovesciati, vasi e finestre rotte, o addirittura qualcosa di cui
è meglio non parlare. C'è anche chi si è perso nel bosco.
I disastri si fanno da soli o in compagnia, spesso di
fratelli e sorelle: e questa dimensione aiuta sicuramente nel momento dell’assunzione
di responsabilità. Cosa c’è di meglio, infatti, che avere qualcun altro con cui
dividere le colpe?
Nei giorni scorsi mi sono chiesta spesso se la dimensione
del disastro sia data dalla consapevolezza bambina, oppure, piuttosto, dal
condizionamento delle aspettative adulte. Può essere considerato disastro,
infatti, anche ridere a tal punto da “disturbare” la lettura, ed essere
richiamati dalla maestra.
Ma com’è possibile non ridere, ascoltando le vicende
narrate nel nuovo, attesissimo albo di Beatrice Alemagna, Il disastrosissimo disastro di
Harold Snipperpot, edito in Italia da Topipittori?
Non c’è supponenza, né paternalismo, in questa storia;
anzi, se c’è una redenzione degli adulti protagonisti, essa avviene solo
tramite il disastrosissimo disastro che il mondo animale mette in atto con una
sorta di caparbia volontà.
I genitori di Harold ricordano vagamente quelli di Matilde,
meravigliosa protagonista del capolavoro di Roald Dahl: “sempre di cattivo umore, corrucciati. Allergici alle coccole e alle
risate. Non parliamo, poi, dei baci della buonanotte: fantascienza pura!”
L’unico modo, per vincere la loro resistenza alle feste
di compleanno, è il mutismo del protagonista: un bambino che non parla li
preoccupa a tal punto da infrangere, per una volta, la loro ostinazione, e
costringerli alla resa.
Gli effetti saranno dirompenti, a tal punto da far dire
alla madre di Harold: “È divertente […]
come gli animali ci hanno insegnato a essere più umani”.
Alla forza dissacrante del testo, si aggiungono la
bellezza e la forza delle immagini dell’autrice, come sempre capace di raffigurare
l’infanzia con uno sguardo occhi negli occhi, alla medesima altezza dei
bambini.
Come incomincia:
Ci
sono giorni in cui tutto va storto.
Giorni
in cui sentiamo che sta per succedere qualcosa di grave e che, dopo, nulla sarà
più come prima.
La
mia storia inizia proprio in una giornata così.
ALEMAGNA B., Il disastrosissimo
disastro di Harold Snipperpot, Topipittori
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