venerdì 4 settembre 2020

Cosa fare delle parole?

Mi ero immaginata tante cose diverse, per il nostro primo giorno insieme.

Poi, semplicemente, abbiamo raccolto alcune parole: le abbiamo scritte, lette ad alta voce, riscritte in un file Word e utilizzate, attraverso un’applicazione, per creare un “cuore di parole”.

Ora sono lì, in un file visibile alla lim, e ci chiediamo cosa farne. Ci spiace abbandonarle.

Bambine e bambini ci pensano un po’, poi cominciano a rispondere:

 

Possiamo scrivere delle frasi

Sarebbe un po’ lungo, ma mettere tutte le parole in ordine alfabetico

Stampare l’elenco di parole e colorarlo

Facciamo delle frasi solo con le parole più grandi

Guardiamo delle parole, prendiamo quelle più belle e scriviamo una storia

Prendere tutte le parole, anche quelle che non si vedono tanto, e scriviamo delle frasi

Stampare le parole e ricordarci il primo giorno di scuola cos’abbiamo fatto

Potremmo stamparle, poi colorarle, plastificarle e portarle a casa

Potremmo metterle dalle parole più grandi alle più piccole

Una poesia

Si potrebbe fare una storia

Si potrebbe scrivere una lettera per gli amici

Una lettera come regalo per i nostri genitori

Una fiaba

Un piccolo testo dove scriviamo ai nostri genitori com’è stato il nostro primo giorno di scuola con queste parole

Un dettato

Possiamo stamparlo, portarlo a casa e prendere delle parole per fare una poesia, poi dopo creiamo delle lettere, mettiamo dentro il foglietto e poi dopo le diamo ad altri amici

Possiamo fare una mascherina con tutte le parole

Una recita

Fare i mezzi agricoli con le parole…


Mentre li ascoltiamo, la mia collega e io sorridiamo: alcuni hanno previsto con grande precisione le idee che hanno già attraversato la “mente insegnante”. Altri, invece, ci stupiscono con una creatività che nasce dalla necessità: l’idea di immaginare delle mascherine con le parole del nostro primo giorno di scuola davvero giunge inattesa…Chi mai ci avrebbe pensato? Probabilmente, proprio solo un bambino, o una bambina.

Così, il giorno dopo - poiché questo nostro avvio anticipato è giustificato dai PIA che abbiamo steso, per le diverse discipline, per entrambe le classi - raccolgo volentieri il suggerimento di M.

Riprendo il file con tutte le parole scritte, e ripetute tante volte quante sono state dette dalle bambine e dai bambini. Chiedo loro come si possano riordinare, secondo l’alfabeto: le risposte sono immediate. Ricordano anche che, se l’iniziale è uguale, bisogna guardare la seconda lettera, e via via, la terza, la quarta…

Scelgo il comando “Tutte iniziali maiuscole” e chiedo a ciascun bambino di leggere una parola che inizia con A. Decidiamo insieme di eliminare quelle ripetute, per questo lavoro non ci servono; poi, le evidenziamo.






Creo un nuovo file, in cui lascio solo le parole necessarie, e poi iniziamo.






Il tutto oralmente, a turno, collaborando e aiutandoci quando la “battaglia” (così qualcuno la definisce) si fa più complicata.

E mi pare che nessuno si perda. Che ci siano tutti. Che ognuno faccia un pezzetto. Che, nonostante tutto, continuiamo a imparare, e a crescere. Anche negli apprendimenti più formali.

 

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