Mi ero immaginata tante cose diverse, per il nostro primo giorno insieme.
Poi, semplicemente, abbiamo raccolto alcune parole: le abbiamo scritte, lette ad alta voce, riscritte in un file Word e utilizzate, attraverso un’applicazione, per creare un “cuore di parole”.
Ora sono lì, in un file visibile alla lim, e ci chiediamo cosa farne. Ci spiace abbandonarle.
Bambine e bambini ci pensano un po’, poi cominciano a rispondere:
Possiamo scrivere delle frasi
Sarebbe un po’ lungo, ma mettere tutte le parole in ordine alfabetico
Stampare l’elenco di parole e colorarlo
Facciamo delle frasi solo con le parole più grandi
Guardiamo delle parole, prendiamo quelle più belle e scriviamo una storia
Prendere tutte le parole, anche quelle che non si vedono tanto, e scriviamo delle frasi
Stampare le parole e ricordarci il primo giorno di scuola cos’abbiamo fatto
Potremmo stamparle, poi colorarle, plastificarle e portarle a casa
Potremmo metterle dalle parole più grandi alle più piccole
Una poesia
Si potrebbe fare una storia
Si potrebbe scrivere una lettera per gli amici
Una lettera come regalo per i nostri genitori
Una fiaba
Un piccolo testo dove scriviamo ai nostri genitori com’è stato il nostro primo giorno di scuola con queste parole
Un dettato
Possiamo stamparlo, portarlo a casa e prendere delle parole per fare una poesia, poi dopo creiamo delle lettere, mettiamo dentro il foglietto e poi dopo le diamo ad altri amici
Possiamo fare una mascherina con tutte le parole
Una recita
Fare i mezzi agricoli con le parole…
Mentre li ascoltiamo, la mia collega e io sorridiamo: alcuni hanno previsto con grande precisione le idee che hanno già attraversato la “mente insegnante”. Altri, invece, ci stupiscono con una creatività che nasce dalla necessità: l’idea di immaginare delle mascherine con le parole del nostro primo giorno di scuola davvero giunge inattesa…Chi mai ci avrebbe pensato? Probabilmente, proprio solo un bambino, o una bambina.
Così, il giorno dopo - poiché questo nostro avvio anticipato è giustificato dai PIA che abbiamo steso, per le diverse discipline, per entrambe le classi - raccolgo volentieri il suggerimento di M.
Riprendo il file con tutte le parole scritte, e ripetute tante volte quante sono state dette dalle bambine e dai bambini. Chiedo loro come si possano riordinare, secondo l’alfabeto: le risposte sono immediate. Ricordano anche che, se l’iniziale è uguale, bisogna guardare la seconda lettera, e via via, la terza, la quarta…
Scelgo il comando “Tutte iniziali maiuscole” e chiedo a
ciascun bambino di leggere una parola che inizia con A. Decidiamo insieme di
eliminare quelle ripetute, per questo lavoro non ci servono; poi, le evidenziamo.
Creo un nuovo file, in cui lascio solo le parole necessarie, e poi iniziamo.
Il tutto oralmente, a turno, collaborando e aiutandoci quando la “battaglia” (così qualcuno la definisce) si fa più complicata.
E mi pare che nessuno si perda. Che ci siano tutti. Che ognuno faccia un pezzetto. Che, nonostante tutto, continuiamo a imparare, e a crescere. Anche negli apprendimenti più formali.
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