Centoquindici quaglie
Centoquindici
quaglie
e
milleqattro squali,
non
sono cose uguali.
Quarantasette
querce
e
cinquanta quadretti,
insieme
non li metti.
Quarantaquattro
squilli
e
quindici squadroni,
non
fare paragoni.
Tra
quattrocento ruote
e
quindici questioni,
non
fare confusioni.
Duecentoquattro
questi
e
trentacinque quelli,
non
sono mai fratelli.
Qui
un giudice equo
Qui
un giudice equo,
lì
un giudice iniquo.
Qua
un equilibrio,
là
uno squilibrio.
Qui
un limpido quieto,
lì
un liquido inquieto.
Qua
un suono tranquillo,
là
un suono di squillo.
Qui
un uovo di quaglia,
lì
un uovo si squaglia.
Qua
un soliloquio,
là
uno in deliquio.
Roberto
Piumini, Ridi ridì, Fabbri
Editori
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