Una
corona, quella che determina l’essere re: è lei uno dei protagonisti di questa
favola (la morale c’è, è dichiarata ed evidentissima). La vediamo apparire
sulla testa del leone, che da piccolo fa grandi promesse e da grande si
trasforma in un terribile tiranno, tanto da vietare addirittura agli uccelli di
volare.
C’è
una pagina, terribile, in cui si legge:
“[…] Perché il popolo
smettesse di lamentarsi di lui, Leone dichiarò guerra al proprio vicino.
Vista dal terrazzo, la
guerra era proprio un bello spettacolo.”
Mario
Ramos, che non finiremo mai di rimpiangere, in questa doppia pagina, con poche
intense pennellate, mostra tutto l’orrore di ogni guerra: il sovrano, occhi
chiusi (forse per non vedere ciò che sta accadendo ai suoi piedi), in alto, sul suo
balcone, un altissimo terrazzo, così alto che il sangue di chi la guerra è
costretto a combatterla davvero, non può arrivare a lambirlo.
Ma
ecco che nasce il piccolo Ghirighiri: sarà proprio lui, col suo nome ridicolo (“Ti chiamerò Ghirighiri perché fai ridere
come il solletico.” afferma infatti la mamma, che si dimentica di rompergli
le ali) a dare una svolta imprevista e definitiva a questa storia: immaginate
quale…
Come
incomincia:
“Leone era piccolo, molto
piccolo, ma aveva già fatto grandi promesse.
Il giorno della sua
incoronazione era stata organizzata una festa gigantesca ed erano stati invitati
tutti gli animali.
Poi Leone cambiò.
Si circondò di un esercito
di gorilla che pagava con noccioline.
Per incontrare “Sua Maestà”,
bisognava prendere appuntamento molto tempo in anticipo, poi presentarsi in
ginocchio e tenere gli occhi bassi. E bisognava parlare sempre a bassa voce per
non disturbare il suo riposino.
Gli animali cominciarono a
protestare.”
RAMOS
M., Il piccolo Ghirighiri, Babalibri
Queste le riflessioni dei miei bambini, senza alcun pregiudizio, su privilegi e limiti del potere:
Queste le riflessioni dei miei bambini, senza alcun pregiudizio, su privilegi e limiti del potere:
A
me piacerebbe essere re perché comando tutta l'Italia.
A
me non piacerebbe essere regina, perché non mi piace comandare.
A
me piacerebbe essere regina, perché comando io così faranno quello
che dico io.
A
me piacerebbe essere regina, perché posso mangiare tutte le torte al
cioccolato, panna e fragole quando voglio.
A
me piacerebbe essere regina, perché mi piacciono i vestiti da
regina.
A
me non piacerebbe essere regina, perché dà troppi ordini.
A
me piacerebbe essere regina, perché indosso vestiti belli.
A
me non piacerebbe essere re, perché voglio essere me stesso.
A
me piacerebbe essere una regina, perché posso fare quello che
voglio.
A
me non piacerebbe essere re, perché è noioso.
A
me piacerebbe essere re, perché così comando tutti.
A
me piacerebbe essere re, perché posso comandare.
A
me piacerebbe essere re, perché avrò tutti i giochi.
A
me non piacerebbe essere re, perché sono l'avversario più
importante per l'avversario.
A
me piacerebbe essere re, perché sono grande.
A
me non piacerebbe essere re, perché do ordini agli altri.
A
me piacerebbe essere re, perché potrei ordinare degli spuntini a
letto.
A
me piacerebbe essere una regina, perché vorrei comandare il mondo.
A
me piacerebbe essere re, perché vorrei essere buono con tutti e non
vorrei essere cattivo con nessuno.
A
me non piacerebbe essere regina, perché ci sono tante cose di
cristallo.
A
me non piacerebbe essere re, perché devo fare tante cose.
A
me piacerebbe essere re, perché potrei dormire tutto il giorno.
A
me piacerebbe essere re per mettere nuove leggi.
A
me piacerebbe essere regina, perché vivo in un castello.
A
me piacerebbe essere regina, perché posso comandare tutto.
A
me piacerebbe essere re, perché posso essere più forte.
A
me piacerebbe essere re, perché posso ordinare tutto quello che
voglio ad ogni ora.
A
me piacerebbe essere regina, perché vivono dentro castelli.
A
me piacerebbe essere re, perché voglio comandare tutto il regno.
A
me non piacerebbe essere regina, perché è brutto.
Altri spunti per la riflessione:
Il
leone è un sovrano buono o cattivo? Perché?
È
vero che “Vista dal terrazzo, la guerra
era proprio un bello spettacolo?”. Può la guerra essere bella? Perché?
Tiffany,
la
mamma di Ghirighiri, disobbedisce alla legge del re che impone che agli
uccelli vengano spezzate tutte le ali. Ha fatto bene o ha fatto male? La
disobbedienza è sempre negativa? Le leggi sono sempre giuste? Se una
legge vietasse ai bambini di frequentare la scuola, o di stare con mamma
e papà, sarebbe una legge giusta?
Ghirighiri,
dopo aver preso la corona dalla testa del leone, la posa su quella del porcello,
e tutti gli animali scoppiano a ridere. Perché? Cosa dirà, cosa farà il
porcello con la corona in testa? E gli altri animali che si susseguono via via?
È
davvero così importante che qualcuno abbia una corona sulla testa? Chi di noi
ne vorrebbe una? Perché?
Federica Pizzi, qui
http://libriemarmellata.wordpress.com/2013/06/20/il-piccolo-ghirighiri-di-mario-ramos-babalibri/
e Carla Ghisalberti, qui
http://letturacandita.blogspot.it/2013/06/la-borsetta-della-sirena-libri-per.html
recensiscono l'albo.
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