mercoledì 7 maggio 2014

Il piccolo GHIriGHIri, ovvero Riflessioni sul potere

Una riflessione acuta, lucida e spietata sul potere, e sui suoi terribili effetti collaterali.
Una corona, quella che determina l’essere re: è lei uno dei protagonisti di questa favola (la morale c’è, è dichiarata ed evidentissima). La vediamo apparire sulla testa del leone, che da piccolo fa grandi promesse e da grande si trasforma in un terribile tiranno, tanto da vietare addirittura agli uccelli di volare.
C’è una pagina, terribile, in cui si legge:

“[…] Perché il popolo smettesse di lamentarsi di lui, Leone dichiarò guerra al proprio vicino.
Vista dal terrazzo, la guerra era proprio un bello spettacolo.”

Mario Ramos, che non finiremo mai di rimpiangere, in questa doppia pagina, con poche intense pennellate, mostra tutto l’orrore di ogni guerra: il sovrano, occhi chiusi (forse per non vedere ciò che sta accadendo ai suoi piedi), in alto, sul suo balcone, un altissimo terrazzo, così alto che il sangue di chi la guerra è costretto a combatterla davvero, non può arrivare a lambirlo.
Ma ecco che nasce il piccolo Ghirighiri: sarà proprio lui, col suo nome ridicolo (“Ti chiamerò Ghirighiri perché fai ridere come il solletico.” afferma infatti la mamma, che si dimentica di rompergli le ali) a dare una svolta imprevista e definitiva a questa storia: immaginate quale…

Come incomincia:

“Leone era piccolo, molto piccolo, ma aveva già fatto grandi promesse.
Il giorno della sua incoronazione era stata organizzata una festa gigantesca ed erano stati invitati tutti gli animali.
Poi Leone cambiò.
Si circondò di un esercito di gorilla che pagava con noccioline.
Per incontrare “Sua Maestà”, bisognava prendere appuntamento molto tempo in anticipo, poi presentarsi in ginocchio e tenere gli occhi bassi. E bisognava parlare sempre a bassa voce per non disturbare il suo riposino.
Gli animali cominciarono a protestare.”

RAMOS M., Il piccolo Ghirighiri, Babalibri














Queste le riflessioni dei miei bambini, senza alcun pregiudizio, su privilegi e limiti del potere:


A me piacerebbe essere re perché comando tutta l'Italia.

A me non piacerebbe essere regina, perché non mi piace comandare.

A me piacerebbe essere regina, perché comando io così faranno quello che dico io.

A me piacerebbe essere regina, perché posso mangiare tutte le torte al cioccolato, panna e fragole quando voglio.

A me piacerebbe essere regina, perché mi piacciono i vestiti da regina.

A me non piacerebbe essere regina, perché dà troppi ordini.

A me piacerebbe essere regina, perché indosso vestiti belli.

A me non piacerebbe essere re, perché voglio essere me stesso.

A me piacerebbe essere una regina, perché posso fare quello che voglio.

A me non piacerebbe essere re, perché è noioso.

A me piacerebbe essere re, perché così comando tutti.

A me piacerebbe essere re, perché posso comandare.

A me piacerebbe essere re, perché avrò tutti i giochi.

A me non piacerebbe essere re, perché sono l'avversario più importante per l'avversario.

A me piacerebbe essere re, perché sono grande.

A me non piacerebbe essere re, perché do ordini agli altri.

A me piacerebbe essere re, perché potrei ordinare degli spuntini a letto.

A me piacerebbe essere una regina, perché vorrei comandare il mondo.

A me piacerebbe essere re, perché vorrei essere buono con tutti e non vorrei essere cattivo con nessuno.

A me non piacerebbe essere regina, perché ci sono tante cose di cristallo.

A me non piacerebbe essere re, perché devo fare tante cose.

A me piacerebbe essere re, perché potrei dormire tutto il giorno.

A me piacerebbe essere re per mettere nuove leggi.

A me piacerebbe essere regina, perché vivo in un castello.

A me piacerebbe essere regina, perché posso comandare tutto.

A me piacerebbe essere re, perché posso essere più forte.

A me piacerebbe essere re, perché posso ordinare tutto quello che voglio ad ogni ora.

A me piacerebbe essere regina, perché vivono dentro castelli.

A me piacerebbe essere re, perché voglio comandare tutto il regno.

A me non piacerebbe essere regina, perché è brutto.




Altri spunti per la riflessione: 
Il leone è un sovrano buono o cattivo? Perché?
È vero che “Vista dal terrazzo, la guerra era proprio un bello spettacolo?”. Può la guerra essere bella? Perché?
Tiffany, la mamma di Ghirighiri, disobbedisce alla legge del re che impone che agli uccelli vengano spezzate tutte le ali. Ha fatto bene o ha fatto male? La disobbedienza è sempre negativa? Le leggi sono sempre giuste? Se una legge vietasse ai bambini di frequentare la scuola, o di stare con mamma e papà, sarebbe una legge giusta?
Ghirighiri, dopo aver preso la corona dalla testa del leone, la posa su quella del porcello, e tutti gli animali scoppiano a ridere. Perché? Cosa dirà, cosa farà il porcello con la corona in testa? E gli altri animali che si susseguono via via?

È davvero così importante che qualcuno abbia una corona sulla testa? Chi di noi ne vorrebbe una? Perché?
Federica Pizzi, qui
 http://libriemarmellata.wordpress.com/2013/06/20/il-piccolo-ghirighiri-di-mario-ramos-babalibri/
e Carla Ghisalberti, qui
 http://letturacandita.blogspot.it/2013/06/la-borsetta-della-sirena-libri-per.html
recensiscono l'albo.

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