Fatico a seguire un metodo,
qualunque esso sia. Preferisco invece prendere spunto da approcci diversi, e ad
essi ispirarmi per le molteplici attività da proporre ai ragazzi in classe,
perché possano sviluppare ed acquisire, ognuno a proprio modo e secondo le
proprie capacità, le competenze necessarie.
Del metodo RW (Read and
Write), creato, tra gli altri, da Nancy Atwell e a cui si ispirano Jenny
Poletti Riz (da leggere, a questo proposito, il suo Scrittori si diventa, edito da Erickson) e il gruppo degli Italian Writing Teachers, ho scoperto che ad
attrarmi in modo particolare sono gli attivatori, cioè tutte quelle attività di
scrittura che risultano propedeutiche alle diverse produzioni testuali, perché
permettono ai ragazzi di raccogliere le idee, organizzarle e rielaborarle
arricchendole secondo le proprie possibilità.
Così, per queste vacanze
natalizie, ho assegnato loro, tra gli altri, questo compito:
Rileggi
quanto scritto fino ad ora sul taccuino, controlla, completa, correggi. Scegli
alcuni attivatori tra quelli proposti in classe e scrivi ciò che desideri con
ordine, cura e correttezza:
Elenco
dei regali
Cose
a cui penso la mattina, appena sveglio/a, prima di alzarmi
Cose
a cui penso la sera, appena prima di addormentarmi
Cose
belle (o brutte) del Natale
Cose
divertenti da fare durante le vacanze
Cose
da non fare in vacanza
Attività
per sconfiggere la noia
Aspettative/desideri
per il nuovo anno o per il nuovo anno scolastico
Cose
da fare prima di o a Capodanno
Calligrammi
natalizi
Pensieri
prima del ritorno a scuola / Come prepararti mentalmente per il ritorno a
scuola
Emozioni
della vigilia / al risveglio la mattina di Natale / Emozioni in vacanza
Galateo
per la cena di Natale
Soddisfazioni
e/o delusioni del Natale
Natale
in/con tutti i sensi
Calcolo
delle ore di sonno
Uno degli aspetti più
interessanti del metodo RW è il coinvolgimento attivo degli insegnanti, a cui
viene chiesto di mettersi davvero in gioco, producendo essi stessi per primi i
testi che verranno in seguito richiesti ai propri alunni. In questo modo, la sperimentazione in prima persona permette una consapevolezza decisamente maggiore rispetto alle richieste che stiamo facendo ai nostri alunni.
Così oggi ho deciso di cimentarmi
nella scrittura di uno tra gli attivatori suggeriti dai ragazzi stessi in vista
delle vacanze.
Ho scelto Cose a cui penso al mattino, appena prima di
alzarmi
La
sveglia non suona. Sento appena mio marito che esce, poi, se va bene, mi riaddormento.
Mi sveglio un paio d’ore dopo. Fuori c’è già una bella luce, che filtra dalle
persiane.
Guardo
l’orologio. Posso dormire ancora un po’? O sarà meglio che mi alzi?
Potrei
leggere un libro, magari continuare quello iniziato ieri sera, oppure prenderne
uno nuovo dalla poltrona su cui ho poggiato quelli che vorrei leggere in questi
giorni.
Ma
no, non ho voglia di alzarmi. Niente libro nuovo. Magari rimango ancora qui,
sotto il piumino, per qualche minuto.
Ho
un sacco di cose da fare. Ma dieci minuti non cambieranno di molto quel che
riuscirò a portare a termine oggi.
Che
bello non dover fare tutto di corsa. Poter indugiare. Sembra un lusso. Dobbiamo
fare sempre tutto, in fretta, e se possibile anche bene. Non sarà troppo?
Sono
pigra. Non va bene. Non è così che mi hanno cresciuta.
A
una certa ora (mai dopo le 8.30, le 9 al massimo) la mamma apriva la porta di
camera, alzava la tapparella e apriva le finestre. Estate o inverno, non aveva
nessuna importanza. Non ne aveva neppure se la sera prima eravamo andate a
letto tardi. Anzi.
“La
prossima volta, andate a letto prima” diceva. E questo era quanto.
Cosa
staranno facendo, adesso, loro. Mio papà e mia mamma, intendo. In piedi da
almeno due ore, affaccendati come solo i settantenni sanno fare. Se si
fermassero, anche il mondo si fermerebbe.
Io
invece posso fermarmi. L’ho già fatto. Lo sto facendo.
Non
devo arrivare a scuola venti minuti prima del suono della campanella, per bere
il cappuccio della macchinetta, far due chiacchiere con bidelli e colleghi ed
essere pronta per quando arriveranno i ragazzi.
La
puntualità. Perché è così importante, per me? Perché mi arrabbio con chi arriva
tardi, e lo fa di frequente?
Oh,
basta. Non c’è bisogno che pensi alla scuola anche in vacanza, anche appena
sveglia. Anche se... i quaderni aspettano. Devo ancora scegliere che libro leggere al rientro. E quella
verifica? Dovremo scrivere almeno un paio di testi ancora, prima che finisca
il quadrimestre. Uno ce l’ho già in mente. Devo pensare all’altro. E poi il
registro elettronico...
Basta.
Avevo detto basta.
Va
be’. Vado a fare colazione. Tanto ormai sono sveglia.
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