venerdì 29 dicembre 2017

Cose a cui penso la mattina, appena sveglia, prima di alzarmi


Fatico a seguire un metodo, qualunque esso sia. Preferisco invece prendere spunto da approcci diversi, e ad essi ispirarmi per le molteplici attività da proporre ai ragazzi in classe, perché possano sviluppare ed acquisire, ognuno a proprio modo e secondo le proprie capacità, le competenze necessarie.

Del metodo RW (Read and Write), creato, tra gli altri, da Nancy Atwell e a cui si ispirano Jenny Poletti Riz (da leggere, a questo proposito, il suo Scrittori si diventa, edito da Erickson) e il gruppo degli Italian Writing Teachers, ho scoperto che ad attrarmi in modo particolare sono gli attivatori, cioè tutte quelle attività di scrittura che risultano propedeutiche alle diverse produzioni testuali, perché permettono ai ragazzi di raccogliere le idee, organizzarle e rielaborarle arricchendole secondo le proprie possibilità.

Così, per queste vacanze natalizie, ho assegnato loro, tra gli altri, questo compito:

Rileggi quanto scritto fino ad ora sul taccuino, controlla, completa, correggi. Scegli alcuni attivatori tra quelli proposti in classe e scrivi ciò che desideri con ordine, cura e correttezza:

Elenco dei regali

Cose a cui penso la mattina, appena sveglio/a, prima di alzarmi

Cose a cui penso la sera, appena prima di addormentarmi

Cose belle (o brutte) del Natale

Cose divertenti da fare durante le vacanze

Cose da non fare in vacanza

Attività per sconfiggere la noia

Aspettative/desideri per il nuovo anno o per il nuovo anno scolastico

Cose da fare prima di o a Capodanno

Calligrammi natalizi

Pensieri prima del ritorno a scuola / Come prepararti mentalmente per il ritorno a scuola

Emozioni della vigilia / al risveglio la mattina di Natale / Emozioni in vacanza

Galateo per la cena di Natale

Soddisfazioni e/o delusioni del Natale

Natale in/con tutti i sensi

Calcolo delle ore di sonno



Uno degli aspetti più interessanti del metodo RW è il coinvolgimento attivo degli insegnanti, a cui viene chiesto di mettersi davvero in gioco, producendo essi stessi per primi i testi che verranno in seguito richiesti ai propri alunni. In questo modo, la sperimentazione in prima persona permette una consapevolezza decisamente maggiore rispetto alle richieste che stiamo facendo ai nostri alunni.


Così oggi ho deciso di cimentarmi nella scrittura di uno tra gli attivatori suggeriti dai ragazzi stessi in vista delle vacanze.

Ho scelto Cose a cui penso al mattino, appena prima di alzarmi


La sveglia non suona. Sento appena mio marito che esce, poi, se va bene, mi riaddormento. Mi sveglio un paio d’ore dopo. Fuori c’è già una bella luce, che filtra dalle persiane.

Guardo l’orologio. Posso dormire ancora un po’? O sarà meglio che mi alzi?

Potrei leggere un libro, magari continuare quello iniziato ieri sera, oppure prenderne uno nuovo dalla poltrona su cui ho poggiato quelli che vorrei leggere in questi giorni.

Ma no, non ho voglia di alzarmi. Niente libro nuovo. Magari rimango ancora qui, sotto il piumino, per qualche minuto.

Ho un sacco di cose da fare. Ma dieci minuti non cambieranno di molto quel che riuscirò a portare a termine oggi.

Che bello non dover fare tutto di corsa. Poter indugiare. Sembra un lusso. Dobbiamo fare sempre tutto, in fretta, e se possibile anche bene. Non sarà troppo?

Sono pigra. Non va bene. Non è così che mi hanno cresciuta.

A una certa ora (mai dopo le 8.30, le 9 al massimo) la mamma apriva la porta di camera, alzava la tapparella e apriva le finestre. Estate o inverno, non aveva nessuna importanza. Non ne aveva neppure se la sera prima eravamo andate a letto tardi. Anzi.

“La prossima volta, andate a letto prima” diceva. E questo era quanto.

Cosa staranno facendo, adesso, loro. Mio papà e mia mamma, intendo. In piedi da almeno due ore, affaccendati come solo i settantenni sanno fare. Se si fermassero, anche il mondo si fermerebbe.

Io invece posso fermarmi. L’ho già fatto. Lo sto facendo.

Non devo arrivare a scuola venti minuti prima del suono della campanella, per bere il cappuccio della macchinetta, far due chiacchiere con bidelli e colleghi ed essere pronta per quando arriveranno i ragazzi.

La puntualità. Perché è così importante, per me? Perché mi arrabbio con chi arriva tardi, e lo fa di frequente?

Oh, basta. Non c’è bisogno che pensi alla scuola anche in vacanza, anche appena sveglia. Anche se... i quaderni aspettano. Devo ancora scegliere che libro leggere al rientro. E quella verifica? Dovremo scrivere almeno un paio di testi ancora, prima che finisca il quadrimestre. Uno ce l’ho già in mente. Devo pensare all’altro. E poi il registro elettronico...

Basta. Avevo detto basta.

Va be’. Vado a fare colazione. Tanto ormai sono sveglia.

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