martedì 29 luglio 2014

La voce dei colori



Quello di oggi non è esattamente un libro che consiglio ai miei bambini. Perlomeno, non adesso. È un libro che sicuramente mostrerò loro fra qualche tempo, ma non subito.
Però è un libro di cui voglio parlare, perché ne avevo tanto letto, su blog e riviste specializzate, senza averlo ancora preso in mano, sfogliato, letto, ammirato.

La voce dei colori




è un libro che i grandi, appassionati di letteratura per l’infanzia e di illustrazione d’artista, non possono non amare. È un libro che fa venir voglia, una volta chiuso, di essere riaperto, riscoperto, riletto, e poi ancora, ancora…

 
Dice Silvana Sola nella postfazione:

La luce nel buio

La voce dei colori è un testo essenziale, mai didascalico, un testo poetico, che si apre con una dedica ai “poeti”. Un testo che accompagna, come un’accurata partitura musicale, il concerto delle immagini.
Nel libro, Jimmy Liao, straordinario autore/illustratore di Taipei, guarda all’arte di Escher, di Magritte, cita Matisse e Chagall, mette in campo i personaggi del fiabesco e della letteratura per ragazzi universale, gioca con infinite possibilità di accostamenti su una tavolozza cromatica che non conosce limiti.
Nelle pagine, i suoi raffinati acquarelli ricostruiscono il reale della metropolitana di una grande città non riconoscibile geograficamente, che dialoga costantemente con il fantastico.
La voce dei colori è un libro sul buio che genera luce, sulla “cecità come risorsa, come amplificatore di recettori percettivi che permettono di vedere oltre il visibile.
La bambina senza nome descritta da Jimmy Liao, dichiara di andare, inesorabilmente, verso la cecità ma nel suo raccontarsi non c’è commiserazione, bensì una volontà di indagare a fondo emozioni e sentimenti.
I suoi occhi sono protetti da spessi occhiali, le sue mani reggono un bastone, ma la sua mente, i suoi sensi e il suo cuore sono in grado di amplificare tutti gli stimoli che riceve.
Ci fanno vedere, oltre i labirinti di una metropolitana che cambia ad ogni fermata, la ricchezza dell’animo umano e la potenza dell’immaginazione. […]


Come incomincia:

“Ho cominciato il mio viaggio quell’anno in cui ho gradualmente iniziato a perdere la vista.
Il giorno del mio quindicesimo compleanno, in questa grigia e piovosa mattina autunnale, dopo aver dato da mangiare al mio gatto, alle sei e cinque mi dirigo verso la stazione della metropolitana.
Con molta cautela, scendo lungo il tunnel riparato dalla pioggia e dal vento, così profondo da sembrare senza fine.
Si ode solo il rumore dei miei passi isolati, che risuonano nell’aria solitaria.
Sono da sempre abituata ad andare ovunque da sola, parlando con me stessa, immaginandomi solitaria nella città, vagando senza meta.
Decido così di cominciare partendo da una piccola stazione sconosciuta, in direzione di un’altra piccola stazione sconosciuta.
E penso: -Se tutte le stazioni della metropolitana si unissero a formare un mondo, potrebbero condurmi in qualunque luogo io desideri?”

LIAO J., La voce dei colori, Edizioni Gruppo Abele

la recensione di Anna Castagnoli, una delle massime esperte di illustrazione.

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