lunedì 28 luglio 2014

Storia di Goccia e Fiocco



Ci sono storie che c’entrano con l’estate (anche con una fredda e piovosa come questa) come i cavoli a merenda. Ma non importa, non importa proprio nulla: e questo albo, ben in vista sugli scaffali della Biblioteca di Figino Serenza, l'altro giorno mi ha chiamato.

Storia di Goccia e Fiocco





Non era la prima volta che lo vedevo, ma non l’avevo mail letto, e neppure sfogliato. Quel giorno, invece, ho sentito che era il momento giusto per fare la sua conoscenza.

Un fiocco di neve e una goccia d’inchiostro: nulla di più diverso, di più distante. Bianco e nero, dal cielo e dalla terra, evanescente e persistente.
Eppure il loro incontro darà origine a qualcosa di inatteso.

La storia, raccontata dai due punti di vista, si legge fisicamente due volte, capovolgendo il libro.
Le magnifiche pagine intarsiate all’interno, insieme alle splendide immagini di Simona Mulazzani, rendono questo libro un piccolo gioiello.

Come incomincia:

Un vento dispettoso sollevava le foglie secche nel vicolo.
Le portò su, sempre più su, fino alle finestre del più bravo illustratore della città.
Il vento bussò forte sui vetri e i disegni sul tavolo cominciarono a tremare.
 L’illustratore non c’era. Era sceso a comprare un po’ di pane caldo.
C’era solo una goccia d’inchiostro che sospirava nella sua boccetta. Erano molti giorni che sperava di uscire e finire su uno di quei meravigliosi disegni.



Come incomincia:

Tutti i fiocchi di neve compiono viaggi lunghissimi prima di tuffarsi giù dalle nuvole.
C’era un fiocco che aspettava da tanto tempo.
Le nuvole d’argento volavano veloci verso la città.
Fiocco sentiva che il suo momento era ormai vicino e gli sembrava un sogno.

BACCALARIO – GATTI – MULAZZANI, Storia di Goccia e Fiocco, Il castoro


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