Non
è stata facile, la scelta del libro con cui (ri)cominciare il nostro cammino
insieme.
Nelle
settimane precedenti il primo giorno di scuola, ho ripreso in mano molti albi conosciuti; altri li ho
scoperti per contaminazione. Ho fatto
una prima scelta, da sola, e poi una seconda, con le colleghe.
Un
libro ha suscitato l’approvazione di tutte: un albo che, forse, da sola non
avrei scelto, ma la cui lettura attenta ha provocato tutta una serie di
riflessioni a catena e contaminazioni ulteriori, che di giorno in giorno me ne hanno confermato la bontà.
Antonella
Abbatiello, La cosa più importante, Giunti
Su
tutto, la reazione unanime dell’intero gruppo (41 tra bambine e bambini, di cui
tre nuovi iscritti, uniti nell’ascolto): risate, anticipazioni e riflessioni
attente e subito personali.
Come incomincia:
Un
giorno nel bosco di Pratorosso ci fu un’accesa discussione fra gli animali.
Il coniglio
diceva: “La cosa più importante è avere ORECCHIE LUNGHE.
Chi
ha orecchie lunghe si accorge subito di ogni piccolo rumore sospetto, del
tuono, del pericolo, e può scappare in tempo.”
“Forse
è così” pensarono gli altri.
Perché,
alla domanda “Ma cos’è, secondo voi, la cosa più importante?”, queste
sono state le risposte:
Essere
diversi
Essere
quelli che sono
Essere
bravi a imitare gli animali
Essere
se stessi
Essere
bravi a scuola
Imparare
Curarsi
Non
avere tutte le cose uguali
Ascoltare
sempre quelli più grandi di noi
Giocare
Accogliere
bene gli amici
Essere
sinceri
Essere
sempre quelli che siamo
Essere
amici
Volersi
bene anche se diversi
Chiedere
scusa
Ascoltare
sempre le maestre
Fare
amicizia
Non
dire le bugie
Non
fare arrabbiare le maestre
Essere
bravi
Non
toccare i fiori con le spine
Giocare
con gli amici
Volersi
bene e giocare
Tenersi
in forma
Non
litigare e non farsi male
Chiedere
come ti chiami
Essere
a scuola e essere bravi
I
colori del mondo
Così,
utilizzando ancora una volta come modello la sagoma disegnata da Simona Mulazzani
per Un posto silenzioso, di Luigi Ballerini, Lapis, ogni bambina
e ogni bambino ha potuto disegnare se stesso e le cose per lei, per lui più
importanti.
Così
diversi, così uguali. Tante bambine, tanti bambini, una sola classe: anzi, due.
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