Amo
le contaminazioni, l’imprevisto, l’inatteso. Amo progettare, ma allo stesso tempo, se necessario, sparigliare le carte.
La cosa più importante, letto tutti insieme il primo giorno del nostro ritorno a scuola, e riletto il
giorno dopo in entrambe le classi, ha lasciato un interrogativo aperto: è facile dire, scrivere,
disegnare, quelle che sono le cose (e le persone) più importanti per noi.
Molto
più difficile è riconoscere ciò che ognuno di noi ha, di importante, come
qualità, dono, capacità (il termine competenza, ormai, ha assunto una valenza
troppo scolastica perché lo si possa utilizzare con la dovuta leggerezza).
Così,
torno a una lettura in cui è facile entrare, per la potenza evocativa del
linguaggio e delle grandi e suggestive tavole a doppia pagina.
ZOBOLI
G. – MULAZZANI S., Vorrei avere…, Topipittori
Le bambine e i
bambini osservano affascinati le immagini, scoprono particolari, intervengono
per spiegare, chiedere, raccontare.
Al
termine, chiedo loro di completare il titolo del libro.
E se
la prima risposta di una bambina è un semplice e istintivo: “... un cane”, subito
il suo compagno, entrato con la passione dei suoi interessi ben dentro la
narrazione, per parole e immagini, risponde:
l’implacabile
forza del morso del coccodrillo
Ed
ecco che, sull’eco di una risposta per nulla facile, altre seguono, in un
arricchimento reciproco di comprensione e lessico, da cui potrei trarre molte
considerazioni (e – se volessi, ma non voglio - pure qualche voto):
la
corsa veloce della lepre
il
becco di un cigno per mordere chi mi dà fastidio
la
forza dello squalo bianco
il
naso dello squalo martello per nuotare meglio
le
ali della farfalla per volare colorata
il
ruggito del leone per chiamare tutti gli animali
il
mimetizzamento del camaleonte per nascondermi
la
coda di un gatto per giocare
gli
occhi del corvo per vedere tutto dall’alto
il
corno del rinoceronte per cacciare via gli animali che mi danno fastidio
il
guscio della lumaca, così se vedo qualcuno mi nascondo dentro al guscio
l’olfatto
del cane per annusare tutto
l’agilità
del giaguaro e le sue belle macchie
le
zampe delle scimmie, di un ragno per arrampicarmi
il
silenzio della tigre per acchiappare qualcosa
gli
artigli del gatto ei suoi begli occhi gialli per vedere bene al buio e per
graffiare quelli che mi stanno antipatici
le
corna e la velocità del toro per correre
gli
occhi e il pelo della lince per mimetizzarmi
i
denti del coccodrillo per prendere i pesci sott’acqua
la
velocità del ghepardo per correre più veloce di tutti
la
coda del topo per spaventare i signori
le
ali leggere del gufo per guardare dall’alto
l’abilità
del gatto di catturare i topi
gli
artigli di un koala per arrampicarmi sugli alberi
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