http://www.babalibri.it/dettaglio.asp?id=4&col=2
Un tenerissimo, scanzonato pulcino giallo scambia
la sua voce (ed il suo verso) via via con un topino, un porcellino, una
ranocchia, un cane...fino a far fuggire un temibile gatto.
“-Pio! Vado a fare
una passeggiata!- dice Pulcino.
-Pio Pio!
-Buongiorno
Topino! Facciamo uno scambio? Se ti dico Pio, tu cosa mi dici?
-Ti dico Squitt!
-Pio Pio!
-Squitt Squitt!
-Buongiorno
Porcellino! Facciamo uno scambio? Se ti dico Squitt, tu cosa mi dici?
-Ti dico Grunt!
-Squitt Squitt!
-Grunt Grunt!
SATO – FUTAMATA, Pio
Pio, Babalibri
Proposte
didattiche: lingua italiana
La
consonante P
Facciamo
teatro!
Dopo la lettura ad
alta voce da parte dell’insegnante, proponiamo ai bambini la drammatizzazione
della storia: assegniamo a turno i ruoli degli otto protagonisti: Pulcino,
Topino, Porcellino, Ranocchia, Cane, Gatto, Tartaruga, Mamma Gallina.
Se lo desideriamo,
caratterizziamo ogni animale con un piccolo particolare (un becco arancione,
una lunga coda, un piccolo grugno rosa…) o con una semplice maschera in
cartoncino. Suggeriamo di volta in volta le diverse battute, che seguono
peraltro una struttura abbastanza semplice da memorizzare. Quando tutti gli
alunni avranno interpretato almeno un personaggio, la maggior parte avrà
imparato la breve storia a memoria.
In seguito scriviamo
alla lavagna la frase
IL PULCINO
FA PIO
PIO
(e auguriamoci che a
nessuno torni in mente il tormentone canoro dell’estate 2012!)
evidenziandone tutte le P.
Giochiamo
a … carte
Prepariamo delle
carte rettangolari divise a metà: nel riquadro di sinistra disegniamo
l’immagine di un animale presente nella storia, in quello di destra scriviamo
in stampato maiuscolo il suo “verso”.
Chiediamo ai bambini
di arricchire le carte con nuovi animali e aiutiamoli a scrivere nuovi versi.
Fotocopiamo ogni
carta, in modo da averne almeno una coppia (o tre/quattro) per ogni animale: ci
serviranno per giocare a “Famiglie”. Si sceglie un numero di coppie di carte
corrispondenti alla metà dei bambini (se gli alunni fossero dispari, naturalmente
giocherà anche l’insegnante), si mischiano e se ne consegna una, coperta, ad
ogni bambino.
Al VIA, ognuno
chiamerà, utilizzando il verso dell’animale disegnato e scritto sulla carta, ma
senza mostrarla, il proprio/i propri compagni: quando la coppia (o il
terzetto/quartetto) si sarà trovata, si siederà. Se si vuole evitare la
competizione, si attenderà che tutte le coppie si siano ritrovate per mischiare
nuovamente le carte e giocare di nuovo; altrimenti, l’ultima coppia che si
siede verrà eliminata e il gioco proseguirà fino alla proclamazione della
coppia vincitrice.
Al termine, molti
bambini cominceranno ad associare facilmente l’immagine dell’animale al
rispettivo verso (utilizzando le immagini di prima si potrebbe realizzare un
domino che preveda, per ogni carta, il disegno di un animale e accanto il verso
di un altro, a cui associare l’immagine corrispondente). Scriviamo quindi alla
lavagna alcune semplici frasi
IL GATTO FA MIAO
IL CANE FA BAU
LA MUCCA FA MU
…
che i bambini
potranno ricopiare e illustrare sul quaderno.
Strani versi
Se lo desideriamo,
proponiamo il seguente libro, che propone un altro cucciolo con problemi
linguistici:
La madre di George
cerca in tutti i modi di insegnare al proprio figlio ad abbaiare, ma non sarà
per niente facile, tra miagolii, grugniti e muggiti. Finché un bravo
veterinario…
Come incomincia:
“La mamma di George disse:
-Abbaia, George.
George disse: -Miao.
-No, George- disse la
mamma. –I gatti fanno miao. I cani fanno bau. Adesso abbaia, George.
George disse: -Qua-qua.
-No, George- disse la
mamma. –Le anatre fanno qua-qua. I cani fanno bau. Adesso Abbaia, George.
George disse: -Sgrunf.
-No, George- disse la
mamma. –I maiali fanno sgrunf. I cani fanno bau. Adesso abbaia, George.
George disse: -Muuu.
Allora la mamma di George
lo portò dal veterinario.”
FEIFFER J., Abbaia, George, Piemme Junior
Paroliamo
Ad ogni nuova lettera, riproponiamo l’attività del Paroliamo (vedi la vocale A), che verrà
via via arricchita e resa più complessa.
Prime parole
I
bambini conoscono ormai due lettere, la vocale A e la consonante P: suggeriamo
loro, utilizzando le lettere dell’alfabetiere allegato al libro di testo, di
unirle nei due modi possibili. In seguito, proponiamo loro di usare più A e P e
di utilizzarle liberamente, provando a leggere quanto scritto. Accettiamo tutte
le possibili produzioni e scriviamole sul quaderno, associando, se lo riteniamo
opportuno, le parole di significato compiuto (PAPA’, PAPPA, PAPA…) alle
rispettive immagini.
Prime sillabe
In
un passaggio successivo, e sicuramente più complesso, chiediamo ai bambini se
conoscano parole che contengano o terminino con le sillabe evidenziate; anche
in questo caso, facciamo ricopiare ed eventualmente illustrare le parole.
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