Per leggere ancora
Un castello, un re,
una regina ed un nuovo nato; nulla di nuovo, migliaia di storie incominciano
così.
Ma
il neonato è il Piccolo Principe Puff,
così intelligente che, non appena compiuti i due anni, viene affidato al
miglior professore del mondo, il Signor Chiappa.
Intanto
il gran ciambellano Nerofumo trama nell’ombra…
Come
incomincia:
“C’era una volta un
paese dove ai neonati non si davano i nomi a caso.
La
formula era però semplice e veloce: si guardava il bambino appena nato e, con
un tono più o meno solenne, si dichiarava: - Ha una faccia fa Paolina,
Gerolamo, o Camilla.
Al re e alla regina
di questo paese nacque un giorno un figlio e, quando videro la sua faccia e il
suo corpo, non ebbero alcuna scelta; il solo nome che venne loro in mente fu Puff.”
DESARTHE A. – PONTI
C., Piccolo Principe Puff, Babalibri
Ma
perché Pralina si arrabbia tanto?
Come incomincia:
“La principessa Pralina aveva lunghi capelli
scuri, gli occhi verdi e due orecchie minuscole da cui pendeva un paio di
orecchini d’oro.
Era molto graziosa e
i suoi genitori ripetevano estasiati: - Che bambina adorabile!
Ma quando andava in collera, di colpo Pralina cambiava aspetto. Cominciava a
urlare e si faceva tutta rossa.(…)”
BICHONNIER H. – PEF, La piccola
principessa in collera, Emme edizioni
Come incomincia:
“Adesso vi racconto la storia della principessa terribile. –Okay.
Questa
principessa era cattiva con
tutti.
-Vieni
subito qui che ti devo picchiare.- Aaah…!!!
Era
cattiva persino con gli animali. –Ti avverto: se fai ancora pipì sul mio letto
ti mangio.
I suoi genitori erano disperati.
-Smettila
bambina!
-Non
capisco davvero da chi abbia preso.”
NADJA,
La principessa terribile, Babalibri Milano 2006
Pizzicami e Pizzicamè, fratello e sorella, sono
le ultime vittime di una terribile strega che cucina i bambini e se li mangia.
Ma riusciranno a salvarsi (anche se non
tutti ne saranno felici!).
Come incomincia:
"C’era
una volta una strega terribile che passava il suo tempo a mangiare i bambini.
Li faceva bollire in un enorme pentolone con dentro un po’ di timo, due foglie
di alloro, qualche cipollina, un cucchiaio di vin bianco, un rosso d’uovo, un
cucchiaio di aceto, un bicchiere di panna liquida e un pizzico di cannella.”
BICHONNIER
H. – PEF, Pizzicamì,
Pizzicami e la strega, Einaudi ragazzi
Mattia
è un bambino molto solo, fino a quando trova qualcuno che gli è davvero molto
attaccato. Con i suoi pidocchi organizza
pidocchiartite di pidocchiallone e gare di tuffi in una vera pidocchiscina
olimpidocchionica. Finché un giorno i suoi genitori li scoprono…
Come
incomincia:
"Mattia abitava in un lussuoso appartamento del
condominio Tahiti, con delle vetrate chilometriche e un sistema d’allarme
super. Aveva due televisori, un videoregistratore col telecomando e un
apribottiglie elettrico.
Eppure
si annoiava a stare sempre in casa da solo.”
PEF, Voglio i miei pidocchi!, Einaudi Ragazzi
Simone
ama Lulù. È innamorato pazzo. Ma Lulù ama Manù e allora Simone è geloso, molto
geloso. Ma ecco che un giorno, Lulù si gratta la testa. «Prude parecchio,
lassù. Ha i pidocchi Lulù! Mille milioni di pidocchi che vanno su e giù.»
Povera Lulù. Manù comincia a prenderla in giro: «Pidocchiosa Lulù! Pidocchiosa
Lulù!» Meno male che Simone è più gentile e la consola: «Non è niente di grave,
la mamma ti farà uno shampoo e quelli non torneranno mai più!» E di fronte a
tanta attenzione, Lulù dà a Simone un bacio … e non solo!
BLAKE
S., Pidocchi, Babalibri
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