mercoledì 26 aprile 2017

Voci nel parco



Della mia trasferta bolognese per partecipare alla Fiera internazionale del libro per ragazzi (o, più brevemente, BCBF17) ho utilizzato al meglio ogni istante. E tra tutti, una delle occasioni più importanti e significative di conoscenza, scoperta e arricchimento è stato l’incontro di presentazione dell’albo

Voci nel parco
 


di Anthony Browne, Camelozampa



Quattro voci raccontano la stessa passeggiata nel parco. Per ogni personaggio sono diversi il punto di vista, l’esperienza raccontata, il registro linguistico, il carattere tipografico impiegato.
Cambia anche lo stile figurativo e persino il paesaggio, nelle splendide illustrazioni ricche di dettagli nascosti e rimandi a Magritte e altri artisti.
Profondo e caleidoscopico, un capolavoro su pregiudizi e punti di vista, solitudine ed empatia, amicizia e incontro con l’altro.
Per la prima volta pubblicato in Italia, questo capolavoro dell'autore e illustratore britannico  è stato premiato con il  Kurt Maschler Award e già pubblicato anche in Cina, a Taiwan, in Francia, Germania, Danimarca, Galles, Spagna, Giappone, Corea, Brasile, Finlandia e negli Stati Uniti. 
 

Conoscevo l’albo per averne letto nel saggio di Sophie Van der Linden, album[s], Editions De Facto 2013




e proprio per ciò che ne avevo letto, non mi spiegavo come mai non ne fossero mai stati acquistati i diritti per l'edizione italiana.

Grande merito, quindi, a Francesca Segato e Sara Saorin, per essere riuscite a portarlo finalmente in Italia; merito che le stesse editrici orgogliosamente riconoscono e condividono con Luca Ganzerla, Dottore di Ricerca, esperto e studioso di Letteratura per l’infanzia, che ho avuto il grande piacere di poter ascoltare, insieme alla mia amica Mara Dal Corso, e che davvero ci ha fatto entrare con tutti noi stessi dentro una storia narrata a più voci.



Così, venerdì scorso, nel giorno in cui Voci nel parco è stato lettura condivisa, animata, drammatizzata in tutta Italia, ho deciso di regalare anch’io un’ora del nostro tempo a questo libro, consapevole di non farlo per un albo qualunque, ma per quello che lo stesso Luca Ganzerla non ha avuto timore a definire un capolavoro, e che ben s’inserisce nel contesto che da tempo ci accompagna: quello del superamento degli stereotipi e dei pregiudizi, dell’attenzione a cogliere i diversi punti di vista e a rispettarli, pur con i propri limiti.
Dopo la lettura, una ragazza mi ha detto: “Ce l’hai letto perché stiamo riflettendo sui punti di vista”. La dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto sia limitante l’idea che l’albo illustrato parli solo ai bambini.


Ancora una volta, i ragazzi non si sono fatti certo pregare e hanno accompagnato prima la lettura, poi, una seconda volta, la visione attenta delle tavole, dei caratteri tipografici, dei particolari che potevano essere sfuggiti in precedenza, con una concentrazione sempre altissima, una sorta di sfida a scovare quanti più dettagli possibili, quante più evidenze si manifestano come tali solo dopo aver regalato, alla lettura e all’ammirazione, il tempo necessario.

E proprio di ammirazione mi piace parlare: perché se è vero che la personalità, lo stile, le peculiarità di ogni personaggio appaiono evidenti fin dal carattere di stampa scelto per la rispettiva voce, è altresì vero che è proprio nelle immagini che si possono cogliere attinenze, rimandi, incongruenze, amplificazioni.




Così, se alla madre iperprotettiva eppur distante di Charles, per la rabbia i fiori si scollano addirittura dal foulard, al padre di Smudge la compagnia della figlia riesce a far ritornare un po’ di fierezza, e ad accompagnarne il ritorno a casa con un passo di danza e una luminosità insperata.



Charles, per una volta sfuggito al controllo materno

 

vive finalmente l’ebbrezza della libertà; e Smudge, colma di vitalità, ritrova sulla tazza in cui posa il dono del nuovo e fragile amico la corsa dei cani che ci ha accompagnati ad ogni tavola.

A voi lo stupore di scoprire i mille altri dettagli celati e pronti ad essere svelati ad ogni pagina; una sfida affascinante.

Qui la bella recensione delle Galline volanti

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