Nelle scorse settimane mi sono chiesta a lungo se
dare o meno ai miei ragazzi una lista di titoli, una scheda o, come gli anni passati, una presentazione
tra cui scegliere le letture estive.
Ho pensato che molti hanno
gusti ben definiti, e ormai scelgono in autonomia. Ma in questi giorni, l’altro
mio pensiero è che sento, in ogni caso, una sorta di responsabilità nei loro
confronti, anche riguardo alle letture. E se qualcuno invece li aspettasse, o li
desiderasse, i consigli di lettura della maestra?
Così ho deciso di raccontare loro,
attraverso il blog, soltanto libri che ho letto, e che davvero
considero importanti, per le più diverse ragioni.
E mi sono detta anche che la
cosa più bella sarà cominciare questi consigli di lettura estivi con un libro
scritto da una persona che i ragazzi conoscono davvero, che hanno ascoltato e a cui hanno fatto domande, che ha raccontato il proprio lavoro e ha suggerito loro modi tutti
nuovi e speciali di scrivere.
Il primo libro è dunque
Le cose così come sono
di
Silvia Vecchini e Sualzo, Bacchilega Junior
Viola sta crescendo, e fa i
conti con molti nodi della crescita: la disoccupazione di suo padre e le
conseguenti difficoltà economiche familiari, la sensazione di inadeguatezza rispetto alle
coetanee, l’impressione che sua madre non la capisca più, e soprattutto si
ostini a chiederle di guardare “le cose
così come sono”. Come se per un ragazzo fosse facile, e giusto, comprendere
e rassegnarsi ad una realtà così complessa.
Eppure Viola ha due grandi fortune: la prima risponde al nome di Selvaggio, il cane della scorbutica vicina cui dovrà badare, e anche grazie al quale le cose cominceranno a cambiare.
La seconda, credo ancor più importante, essere circondata di adulti che, nonostante tutto, non si arrendono. E sono soprattutto gli anziani, in questo libro, a mostrare forza inattesa, e a spingere gli eventi in una direzione non scontata. Perché per tutti sia ancora possibile rialzare la testa, e lo sguardo.
La seconda, credo ancor più importante, essere circondata di adulti che, nonostante tutto, non si arrendono. E sono soprattutto gli anziani, in questo libro, a mostrare forza inattesa, e a spingere gli eventi in una direzione non scontata. Perché per tutti sia ancora possibile rialzare la testa, e lo sguardo.
Un libro, questo, in cui mi sono
rivista ragazzina: anch’io, come Viola, ho fatto i conti con i pochi soldi e il senso d’inadeguatezza tipico degli adolescenti. E anch’io, come lei, ho
avuto la fortuna di avere accanto chi, con i fatti molto più che con le parole,
mi ha insegnato a tenere lo sguardo fisso in quello degli altri.
Come incomincia:
“Le
cose stanno andando male. Ho bisogno di un telefono nuovo e non ho un soldo.
Impossibile
chiedere ai miei che hanno già le loro grane ogni santo giorno. Li sento
ragionare fitto fitto al mattino presto e alla sera tardi quando ormai pensano
che dorma.
Il
papà soprattutto è fuori gioco. Ormai lo chiamano pochissimo per lavorare nella
fabbrica di biscotti. Un turno qui, uno là. Si aggira in casa senza nulla da
fare, la barba di qualche giorno, la tuta appesa dall’esterno dell’anta dell’armadio.
Bianca bianca, splende nella stanza come quella di un astronauta pronto per una
partenza che non arriva mai.
Questa
cosa l’ho pensata quando una sera hanno dato in tv Apollo 13 e lui l’ha visto
con me, anzi mi ha chiamata e battendo la mano sul divano mi ha detto: - Viola,
siedi qui e vediamoci insieme questo film, è bello. Chissà quando ripassa.”
VECCHINI S. – SUALZO, Le cose così come sono, Bacchilega Junior
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