giovedì 16 novembre 2017

Chi sono io? Shamsa e Amine


L’uso delle nuove tecnologie, ed in particolare del computer in classe, ha portato almeno un indubbio vantaggio: la possibilità di sostenere i ragazzi che ancora non padroneggiano perfettamente l’ortografia, il lessico, la sintassi della lingua italiana.

Solitamente producono il loro testo in completa autonomia in prima copia; poi mi affianco per riflettere con loro e riscrivere il testo nel modo più corretto e scorrevole possibile, per una lettura più agevole per loro stessi e per gli altri.

Mi pare che l’inclusione vera passi anche da qui.

Chi sono io?

Io sono Shamsa.

Io sono pakistana, perché sono nata in Pakistan e parlo in urdu.

Io sono una scrittrice, perché mi piace scrivere; la nostra maestra Antonella mi ha fatto imparare la scrittura e la lettura in italiano, e a me è piaciuta la scrittura.

Io sono un’alunna perché frequento la classe 5^ e sono una studentessa, perché vengo a scuola a studiare.

Io sono figlia di Saima e di Afzal; io sono nipote di Bishir e Mida, che vivono in Pakistan, a Mararpur. Io sono cugina di Faiza, che vive nella stessa città dei nonni e ha sei anni. Io sono una sorella maggiore, perché ho due fratelli, Raza e Bilal, e una sorella, Tanzila, tutti più piccoli di me.

Io sono amica di Sadiqa e Tayyba, due ragazze più grandi di me, che vivono in Pakistan e che conosco fin da quando sono piccola, perché abitano vicino a casa mia.

Io sono di carnagione più scura di alcuni dei miei compagni, perché la mia pelle è marrone.

Io sono di Mararpur, perché è la mia città preferita.

Io sono golosa di “gol gape”, piccole patatine a forma di cerchio, e di “lesy”, altre patatine, perché mi piacciono molto.

Io sono un’amante delle fattorie, perché in Pakistan ne ho una, dove ci sono un cane, due mucche e c’erano anche i vitelli.

Io sono una ragazza.

Io sono silenziosa, perché in classe non parlo così tanto; parlo di più con le maestre, meno con le compagne.

Io sono paurosa, perché ho paura del buio.

Io non sarò mai cattiva, perché non mi piace essere cattiva con nessuno.

Io sarò brava in italiano, e la mia maestra dice che sono già molto brava adesso, perché ho imparato tantissime cose da quando sono arrivata in Italia, perché mi piace fare italiano.






 
Chi sono io?
Io sono Amine.
Io sono bravo a giocare a calcio in difesa. Ho imparato a 6 anni, non mi sono più fermato e non mi fermerò nemmeno quando sarò grande. Io vorrei essere un bravo calciatore, almeno i miei genitori mi fanno i complimenti, perché sono bravo sia in porta sia in difesa e mi diverto. Non mi sono ancora iscritto alla scuola calcio, ma quando giochiamo insieme a scuola i miei compagni mi dicono che sono bravo. Io non sarò mai un ciclista, perché si deve pedalare un sacco e io non voglio fare così tanta fatica.
Io sono un amante del profumo della natura, perché è lei che ci fa vivere.
Io sono un alunno e sto imparando quello che prima non sapevo. Le mie insegnanti mi stanno aiutando a imparare. Quest’anno sono in 5^ e l’anno prossimo andrò in 1^ media, ma verrò ogni giorno a salutare i miei insegnanti.
Io vorrei essere un bravo maestro che non sgrida. La maestra Antonella ci ha letto un libro in cui c’era un insegnante che non sgridava mai e io voglio essere come lui.
Io sono marocchino, ma sono nato in Italia. Spesso, durante l’estate, vado al mio paese, che si chiama Beni Melal. Mia sorella è nata in Italia come me, invece mio fratello in Marocco, come mio papà e mia mamma.
Io sono un appassionato di cuccioli di cane perché sono bellissimi.
Io non sono appassionato della scuola.



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