Tra le grandi domande dell’umanità, c’è sicuramente “Da
dove veniamo?”.
Io non so se la poesia
originale di George Ella Lyon, Where I’m from, sia nata per rispondere a una
grande o a una piccola domanda. So invece con certezza che l’attività di
ricalco da essa ispirata – solo uno tra i tanti “attivatori” contenuti nel bel
volume di Jenny Poletti Riz, “Scrittori si diventa”, edito da Erickson - ha
prodotto nei ragazzi e in me (lo stile del RW, read and write prevede che l’insegnante
sia il primo a sperimentare ciò che poi proporrà ai propri alunni) un’onda di
suggestioni, che parlano di noi molto più di quanto potrebbero fare testi più
strutturati e schematici.
Vengo
da una famiglia che è di segno zodiacale gemelli e io sono un sagittario e non
mi dà nessun fastidio.
Vengo
dai palloni tirati contro il muro.
Vengo
dalle cicatrici che mi porto sulla pelle.
Vengo
dalla scimmia perché mi arrampico ovunque mi trovo.
Vengo
da uno stivale.
Vengo
da lontano per imparare.
Vengo
dall’altra parte dell’Atlantico.
Vengo
dal cambiamento, di posto, di lingua, in un altro continente.
Vengo
da una regione vulcanica.
Vengo
da un paese che gira intorno al sole.
Vengo
da un bambino che ero.
Vengo
dall’esperienza.
Vengo
da mio padre e dalle sue battute.
Vengo
da un’innocenza assoluta.
Vengo
da un prato su cui mi sono rotolato.
Vengo da una nazione incapace di andare avanti.
Vengo da una nazione incapace di andare avanti.
Vengo
da un paese culturale.
Vengo
dal meridione dove si parla il dialetto.
Vengo
dall’arrangiamento che se vuoi giocare a calcio con le porte te le devi
costruire te.
Vengo
da un paese dove la pasta è fatta in casa.
Vengo
da un desiderio di mia sorella.
Vengo
dai nonni che hanno conosciuto la guerra.
Vengo
dalla scuola ed è per questo che ora scrivo.
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