martedì 20 marzo 2018

Ormai la poesia / ci sta sbocciando in testa


Sono da tempo convinta che ci siano molti modi per fare poesia a scuola, ma che ce ne sia invece uno solo per non farla: non trovare il tempo.

C’è un ricordo che conservo nitidamente: anni fa, all’inizio del mio lavoro nella scuola primaria (prima avevo insegnato per 17 anni nella scuola dell’infanzia), durante l’assemblea di fine anno con i genitori, la collega di italiano della classe parallela alla mia disse: «Anche a me piacerebbe molto lavorare con i bambini sulla poesia, ma non ho tempo.».

Io ero agli inizi, lei prossima alla pensione. Eppure, nonostante la sua esperienza, che la rendeva un’insegnante estremamente capace e competente, non aveva tempo per ‘lavorare’ sulla poesia.

Per me, in questi anni, è stato invece sempre vero il contrario: naturalmente, l’elenco di quel che non ho ‘fatto’ in classe con i bambini è molto lungo. Però per la poesia c’è sempre tempo, e questa è una convinzione fondata sull’ «[…] idea che la poesia sia il mezzo più potente per esplorare e fare proprie le risorse del linguaggio e che l'acquisizione di queste risorse sia fondamentale per la costruzione di una personalità creativa e l'espressione di un pensiero libero.» (Chiara Carminati, Perlaparola bambini e ragazzi nelle stanze della poesia, Equilibri 2011)

Così, anche se da sempre tendo ad essere allergica alle ricorrenze “comandate” -dove in un solo giorno è chiesto a chiunque di celebrare di volta in volta l’amore, la donna, la lettura, la pace e, naturalmente, la poesia-, non ho potuto resistere a quest’ulteriore richiamo: il 21 marzo sarà, come ogni anno dal 2000, la giornata mondiale della poesia.

Noi saremo in gita a Verona, e approfitteremo di quest’occasione per contagiare con la poesia alcuni sconosciuti, che incontreremo sul nostro cammino e che sceglieremo con cura: per fare ciò, utilizzeremo le poesie che ogni ragazza e ragazzo ha scelto, pescando tra le produzioni proprie e altrui, in particolare dal nostro volume

 











attingendo alla produzione di poeti noti



o scrivendo, di proprio pugno, una poesia per l’occasione





Verona, stiamo arrivando con il nostro carico di poesia :)


Istruzioni per coltivare la poesia (Trovate sul retro della confezione)

Chiudi gli occhi.
Apri la mente.
Che cosa scopri,
se guardi attentamente?
Un po’ di tristezza?
Un po’ di allegria?
Mistero, bellezza, 
un po’ di follia?
Drizza le orecchie.
Stai bene attento.
C’è una parola,
una frase in fermento?
Seguine il ritmo.
Afferra il rumore
e gustane, poi,
lentamente il sapore.
È divertente?
Impertinente?
Senti che mette
radici alla svelta?
Ormai
la poesia
ti sta sbocciando in testa.

Poesia proibita

Questa poesia non è per bambini.
Alla Larga!
C’è una pesante porta di quercia
davanti a questa poesia.
Ed è sprangata.
E c’è un cartello sulla porta,
scritto a grandi lettere rosse.
Dice: “Ogni bambino che varcherà
questa soglia non sarà mai più lo stesso.
ATTENZIONE. ALLA LARGA”.

E questa cos’è?
Una chiave nella serratura.
E nessuno nei paraggi…
Dunque, niente paura.

“Coraggio, dai un’occhiata”
senti riecheggiare in testa.
“Quando mai una poesia
ti potrebbe far la festa?”

Così tu giri la chiave
e con cigolio lento
quella porta ti rivela
tutto quanto c’è lì dentro.

E da allora puoi tentare,
ma ogni sforzo andrà perso.
Non potrai tornare indietro,
non sarai mai più lo stesso.

Tony Mitton, Prugna, Einaudi 2001

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