sabato 24 novembre 2018

Smon Smon


E poi ci sono i colpi di fulmine, quegli amori così improvvisi e totalizzanti da farti chiedere come hai fatto a farne a meno fino a quel momento, e per i quali, spesso, devi ringraziare l’amica che vi ha fatto incontrare, e il luogo in cui è scoccata la scintilla.
L’amica è Linda Cavadini, filologa medioevale e professoressa di lettere di scuola secondaria; il luogo, manco a dirlo, è La Cornice, che credo abbia visto nascere uno svariato numero di amori.


Giovedì sera Linda mi ha porto Smon Smon, di Sonia Danowski, orecchio acerbo, e io non avrei più voluto restituirglielo: non avevo capito fosse suo, e temevo già di dover attendere a lungo la mia copia. Invece alla Cornice c’era già un altro Smon Smon, che aspettava solo me.
Ci sono libri di cui, nell’attimo esatto in cui li hai tra le mani, percepisci e indovini l’effetto su chi ne ascolterà la lettura.
Per qualche ora ho pregustato il piacere di leggerlo ad alta voce alle mie bambine e ai miei bambini; e quando, finalmente, ho fatto la prova, non sono rimasta delusa.
I suoni erano densi, pieni, le parole si rincorrevano tra le pagine, ripetendosi e rinnovandosi, sollecitando la voce a dare il meglio di sé. Osservavo le immagini, e cominciavo a fare i primi collegamenti; e, intanto, pensavo a quel che sarebbe successo di lì a poche ore.
Perché leggere ad alta voce è bellissimo, ma farlo da sola, provando, senza nessuno che mi ascolta, mi provoca sempre un leggero imbarazzo. E invece non vedevo l’ora di aver davanti quelle facce (sì, proprio quelle, una per una), e di vederle sorridere, ridere, stupirsi, ripetere.
E ora mi pregusto le volte in cui mi chiederanno: “Ce lo leggi ancora?” e gli infiniti giochi linguistici che potremo inventare.

Lo Smon Smon vive sul pianeta Gon Gon.
Al mattino, lo Smon Smon appende il suo ultimo ton ton ad un lun lun accanto al suo won won e se ne va galleggiando dentro un ron ron.
Vicino ai grossi pon pon crescono i lun lun e i ton ton.
I lun lun sono lunghi lunghi e i ton ton sono tutti tondi.

DANOWSKI S., Smon Smon, orecchio acerbo





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