sabato 21 giugno 2014

Sole, scherzavo




Sole, scherzavo

Ma come si permette questo sole
di accecarmi lo sguardo?
Cosa vuole,
salendo tanto in alto piano piano
che, per quanto mi spinga in punta ai piedi,
sono sempre più nano?
Perché mi strappa e per terra distende
una figura del mio corpo intero
che, come sangue somigliante e nero,
mi balla intorno e non si rapprende?
Chi l’ha chiamato il sole dall’Oriente?
Sole, scherzavo.
Sole non andare.
Se ti allontani, vedi, più lontana
dall’altra parte anche l’ombra si tende.
Non spegnerti nel rosso di Occidente
fiamma rotonda e chiara, palla fiore,
non diventare bruna.
Resta su, mongolfiera felice,
a cui m’appendo per viaggi d’amore.
Sole, non mi lasciare con la luna
che ti specchia ma fredda lassù tace.

PIUMINI R., Sole, scherzavo, NER

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